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Amauri 40: "Juve, voglio quattro regali di compleanno. La squadra del 2009 più forte di quella del 2012 come nomi. Barzagli? Ho la sensazione che ritornerà..."

03.06.2020 13:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Amauri 40: "Juve, voglio quattro regali di compleanno. La squadra del 2009 più forte di quella del 2012 come nomi. Barzagli? Ho la sensazione che ritornerà..."
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© foto di Alberto Fornasari

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex attaccante bianconero, Amauri Carvalho de Oliveira, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa Juve e non solo:

Che cosa si prova ad aver raggiunto il traguardo delle 40 primavere?

"E' una bellissima emozione, oggi inizia ufficialmente l'Amauri 4.0. Ma nella realtà dei fatti non cambierà poi molto, è soltanto un numero. E diciamo anche che ormai non sono più in una età in cui bisogna festeggiare a tutti i costi (sorride ndr)".

In quale nuova veste ti vedremo?

"Fortunatamente, con la pandemia che sembra esser quasi sconfitta del tutto, riprenderò ad andare a vedere i ragazzi e cercherò di aiutarli a realizzare il loro sogno. Il mio intento è quello di offrirgli una grande opportunità. Non è una cosa che si può fare dall'oggi al domani, ci vorrà sicuramente del tempo. E, soprattutto, quella convinzione e quella voglia di non mollare mai. Ho visto troppe persone smetter subito di far questo".

Meglio qualche mese in più, ma realizzarlo bene questo grande progetto.

"Sono d'accordo, tra l'altro ho ricevuto diverse chiamate anche dall'Italia per tornare a giocare oppure per fare il dirigente. E' stato un grande attestato di stima perché significa, al di là del calcio, di aver lasciato dei bellissimi ricordi. Ma per il momento, la mia strada è un'altra".

E il calcio di casa nostra, finalmente, tornerà ad appassionare milioni e milioni di persone. Che cosa pensi della ripartenza?

"Credo sia una bellissima notizia non soltanto per i diretti interessati, ma anche per i tifosi stessi. E' un segnale, questo, che ci stiamo riavvicinando alla normalità. Siamo ad un solo passo. Sono felicissimo, sinceramente non vedo l'ora. Ho già preparato il mio I-Pad per rivedere i miei amici in campo".

Ritornando per un attimo al tuo compleanno, che regalo ti piacerebbe ricevere dalla Juventus?

"Mi piacerebbe ricevere un regalo per ogni decennio vissuto: un augurio di buon compleanno, il campionato e la Champions League. La Juve è uno squadrone che tutti vorranno battere, ma la speranza è che possa riuscire a vincere tutto".

Però sono tre, manca il quarto. Quale è?

"Lo svelerò nel corso dell'intervista, non c'è fretta (sorride ndr)".

E delle rivelazioni fatte da Giorgio Chiellini, nel suo libro, che cosa ne pensi?

"Chiello è un grande amico, ma per me tutte quelle frasi sono state una trovata pubblicitaria per vendere di più il libro. Non ho condiviso abbastanza quegli episodi che sono usciti, dovevano nascere e morire lì senza esser divulgate alla stampa. E non voglio entrare di più nel merito, Felipe è un fratello e Mario un amico. Sono grandi, grossi e adulti, la risolveranno tra di loro".

Al di là dei nomi e cognomi fatti, quel che si è capito che in quel periodo alla Juventus non era tutto rose e fiori.

"Sì, però è da tempo che racconto di come in quella Juve mancasse una società. Ed è quello il motivo principale per cui non si vinceva. Perché una volta che è andato via Ranieri, c'è stato il caos più totale. La squadra del 2009-2010 a livello di nomi era più forte di quella che ha poi vinto due anni dopo lo scudetto, ma il gruppo allenato di Conte aveva una coesione forte a livello di gruppo, una grande mentalità e una voglia di vincere che non si vedeva da anni in quell'ambiente. I campioni si sono ricompattati e insieme hanno vinto uno storico titolo. Che è stato l'inizio dei successi di oggi".

Quindi se ci fosse stata la stessa coesione anche nel 2010, avreste evitato il settimo posto finale?

"Poco, ma sicuro. Tanto è che l'anno dopo, fino a quando sono rimasto alla Juventus, la squadra stava andando molto bene. Oggi come oggi manca solo un piccolo dettaglio, quella Champions League che la società vuole riportare a Torino dopo tanti anni. Sicuramente il fatto di proporre un rinnovo a due pilastri così importanti è sintomo di continuità e di dna, io me lo auguro sempre di vincerla".

Ti riferisci a Buffon e Chiellini, con Bonucci e Barzagli formavano l'inviolabile BBC. Anche se ora Barzagli non lavora più per la Juventus.

"E' vero, ma ho la sensazione che ritornerà a farne parte. La Juve vuole sempre con sé i propri campioni, vogliono che siano degli esempi per quelli che arriveranno dopo. Oggi possiamo dire che il marchio è cresciuto ancora di più in tutto il mondo e continuerà ad espandersi".

Se ti dicessi che Pogba non arriverà più e che la Juve potrebbe prendere un altro centrocampista come Jorginho, quale è la tua reazione?

"La mia reazione è che hai scoperto il quarto regalo di compleanno (sorride ndr), voglio che la Juve prenda Pogba. Calcisticamente, ho una adorazione per questo ragazzo. E tutti i tifosi credo lo vorrebbero riabbracciare. Se non dovesse esser possibile, Jorginho mi piace anche se non è come lui. E' un regista, sa ben orchestrare il gioco ed è un pilastro della nostra nazionale. Per me sarebbe un buonissimo acquisto".

Si ringrazia Amauri per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.