esclusiva tj

Alessandro Orlando: "Sabato arriverà l'ottavo scudetto di fila, la Fiorentina non si metterà di traverso. Dopo Allegri? Conte minestra riscaldata, più Pochettino che Simeone"

18.04.2019 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessandro Orlando: "Sabato arriverà l'ottavo scudetto di fila, la Fiorentina non si metterà di traverso. Dopo Allegri? Conte minestra riscaldata, più Pochettino che Simeone"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex di Juventus e Fiorentina, Alessandro Orlando, per parlare della sfida di campionato e non solo:

A due giorni dalla cocente eliminazione di Champions, dove l'ha persa la Juventus?

"E' difficile capirlo, tutti si aspettavano di più dopo l'Atletico ma l'Ajax nel computo delle due partite ha dimostrato di essere superiore e più consapevole dei mezzi. La Juve ha subito il fardello dell'obbligo di dover vincere al contrario degli avversari che non avevano pressione, questo ha un po' fatto differenza. Nessuno può dire che sia una esclusione immeritata, gli olandesi hanno fatto di più e bisogna fare soltanto i complimenti. Forse hanno influito le assenze, ma questo potrebbe diventare un alibi".

Quindi la troppa pressione ha giocato un brutto scherzo?

"Sì, la Juve era favorita per il passaggio del turno e voleva concludere il ciclo con la conquista della Champions. L'impressione è che la pressione ha davvero giocato un brutto scherzo, il rammarico è che in entrambe le partite sei stato in vantaggio ed è poi avvenuto un crollo. Dopo il gol del pareggio, infatti, l'Ajax non ha più permesso nulla alla Juventus e questo ha fatto la differenza".

Quale può essere, allora, la giusta ricetta per vincere la Champions?

"E' difficile da trovare il bandolo della matassa, forse potrebbe influire la competitività del campionato. Tralasciando l'Ajax che, nel suo, ha avuto più equilbrio rispetto a quello italiano, c'è anche quello inglese che con quattro squadre ha dimostrato di avere una grande concorrenza. In Italia, purtroppo, questo sta accadendo sempre meno".

Sabato potrebbe arrivare un piccolo sorriso per festeggiare: la vittoria del campionato. E' il giorno giusto per trionfare?

"Non credo ci siano dubbi a riguardo, alla fine manca soltanto questo benedetto punto per trionfare. Non penso che la Juve abbia perso di proposito a Ferrara per festeggiare davanti ai propri tifosi. La Fiorentina si presenterà allo "Stadium" senza ormai più traguardi da raggiungere, c'è appena stato il cambio in panchina e la situazione non è delle più floride. A mio parere non dovrebbe mettersi di traverso, penso che si concluderà al meglio per tutti".

Credi che Allegri opterà per i migliori nella sfida con la Fiorentina?

"La società aveva puntato tutto sulla Champions, era giusto salvaguardare i pezzi più importanti a Ferrara in quanto c'erano già stati degli infortuni. A maggior ragione, credo che sabato si meriti la passerella chi ha tirato la carretta tutto l'anno, in campo andrà chi ha fatto più presenze in tutta la stagione. Kean? Penso che potrebbe essere della partita, la Juve a parte Ronaldo non ha più nessuno in attacco. Il ragazzo ha meritato il posto in squadra ed è giustamente sulla cresta dell'onda, in futuro potrebbe rivelarsi una valida alternativa".

Un protagonista che probabilmente salterà la sfida è Paulo Dybala. Al di là della sua condizione fisica, credi che la Juve lo lascerà partire in estate?

"Non sono la persona più indicata a parlarne, ma ad oggi non è più sicuro del posto da titolare in squadra. Un po' per la concorrenza e un po' per altre motivazioni, Dybala ha vissuto una stagione in cui non ha ripetuto i fasti degli anni scorsi. In una società come la Juventus è lecito che tutti siano sempre in discussione, poi è logico che ognuno farà le valutazioni più opportune. Per come ho vissuto la Juve, non credo che promettano cose che poi non possono mantenere. C'è una concorrenza talmente importante che se non giochi tu c'è sempre un altro pronto a scendere in campo".

Domandona da un milione di dollari: Allegri rimarrà anche il prossimo anno?

"Ho avuto stupore nel vederlo ancora sedere su quella panchina, anche perché in estate c'era stata qualche richiesta importante. Anche se la società aveva dichiarato di voler vincere, quest'anno potevi anche vincerla. Ho sentito il presidente confermarlo pubblicamente, ma abbiamo visto come spesso nel calcio queste dichiarazioni lasciano il tempo che trovano. L'esempio lampante è stato Di Francesco, era stato blindato fino a quando non è stato esonerato per forza di cose. Credo che ne parleranno, questo è fuor dubbio".

Che cosa faresti al posto di Allegri?

"Fossi al suo posto cambierei, essendo da tanti anni nello stesso ambiente avrei bisogno di trovare nuovi stimoli. Indipendentemente, avrei fatto questo ragionamento sia se avessi vinto la Champions o sia se fossi uscito con l'Ajax. In quella realtà non avrei nulla da chiedere, un po' quello che ha fatto Antonio Conte che sembrava intoccabile ed eppure ha voluto cambiare area. C'è tempo per pensare, sia da una parte e sia dall'altra".

E per chiudere il cerchio, l'alternativa sarebbe proprio Antonio Conte.

"Sinceramente non sono mai stato d'accordo con le minestre riscaldate, ma bisogna vedere che cosa offrirà il mercato e che cosa chiederà la società. Ci sono tanti bravi allenatori che possono fare al caso della Juve, uno a caso che mi piace tantissimo è Pochettino che ha appena strappato il pass per la semifinale di Champions. E' una persona che fa giocare bene le proprie squadre e potrebbe incarnare lo stile Juve, al contrario di Simeone che è un po' troppo scalmanato. Il 'Cholo' è un ottimo allenatore e ha ottenuto i suoi risultati, ma personalmente non lo apprezzo più di tanto".

Si ringrazia Alessandro Orlando per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.