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Alessandro Gamberini: "Juve ancora favorita in A, stimo Sarri perché insegna calcio. Nessuna amnesia difensiva con il Napoli. Sabato? Spero nella Fiorentina"

12.09.2019 12:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessandro Gamberini: "Juve ancora favorita in A, stimo Sarri perché insegna calcio. Nessuna amnesia difensiva con il Napoli. Sabato? Spero nella Fiorentina"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ha affrontato la Juventus con le maglie di Bologna, Fiorentina, Napoli, Genoa e Chievo in sfide sempre emozionanti e combattute. Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo ormai da qualche anno, l'ex difensore Alessandro Gamberini ha ancora voglia di rimanere nel mondo del calcio e ha sostenuto da pochi giorni il corso Uefa A per divenire allenatore. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare di Fiorentina-Juve e non solo:

Dall'ottica viola, che partita sarà quella contro la Juventus?

"E' la partita più attesa e più sentita, il clima che si respira in città si trasferisce inevitabilmente alla squadra che sente un peso diverso. Fiorentina-Juventus è una sfida diversa dalle altre per la grande rivalità esistente tra i due club e per lo stimolo che deriva dal dover affrontare la più forte d'Italia".

La squadra viola non ha iniziato bene il campionato, Montella tra l'altro non è ancora riuscito a vincere un match dal suo ritorno. Credi che la partita contro la Juventus possa rappresentare un nuovo "Risorgimento" per i padroni di casa?

"Anche se non è iniziato bene il campionato, ho avvertito un ritorno di entusiasmo da parte del pubblico viola che ha apprezzato il match con il Napoli per come è stato disputato. La prestazione di Genova è stata un po' al di sotto delle aspettative, ma siamo ancora all'inizio di stagione e Montella avrà bisogno ancora di un po' di tempo per trasmettere i suoi principi di gioco. Sono piccole scosse di assestamento, è normale. E' chiaro che se dovesse arrivare una grande prestazione contro la Juve, questo porterebbe il gruppo ad avere una grande iniezione di fiducia".

Al contrario, invece, la Juventus arriva con sei punti in classifica e con nuovi metodi di lavoro. Contro il Napoli nel finale di gara c'è stata qualche amnesia difensiva.

"Io ho apprezzato i primi sessanta minuti di altissimo livello, giocati sia individualmente che collettivamente. Si è vista un po' la mano dell'allenatore, stimo Sarri così come tutta Italia perché lo ritengo un insegnante di calcio. Più che parlare di amnesie difensive, ho visto una reazione differente da parte dei singoli nel momento in cui marcavano a zona. Ho notato un grande lavoro sulla linea difensiva, sono mancati quei dettagli che vanno ancora sistemati perché, onestamente, evitare il gol di Manolas significava non riaprire più il match. Sono cose che possono succedere".

E la critica, in questa settimana, si è soffermata invece sul singolo e in questo caso su de Ligt. Sei d'accordo?

"No, perché l'errore non è stato individuale bensì il tenere in gioco un giocatore che è poi riuscito a colpire indisturbato a pochi metri dalla porta. Per un difensore è difficilissimo riuscire a difendere in quelle situazioni, il rischio di intervenire in spaccata e fare autogol è davvero troppo alto. A mio avviso, l'errore in partenza. Poi è chiaro che sui piazzati ognuno ha una idea diversa e si lavora in base alle proprie linee guida. Il meccanismo va ancora rodato".

Ti citavo de Ligt, quest'anno ci sono molte difese forti. Secondo te quale sarà la più forte?

"Da amante della tattica difensiva, sono curioso di vedere all'opera due maestri come Sarri e Conte che hanno sistemi e principi di gioco molto differenti. A livello di squadra bisogna ancora attendere un po' per trarre un giudizio, individualmente non saprei scegliere per il grande valore dei giocatori presenti. In prospettiva rispondo l'olandese de Ligt perché ho ammirato un giocatore straordinario dotato di una grande personalità e sono interessato a vedere quanto potrà migliorare nel contesto italiano. Anche l'Inter, però, si difende bene".

Pronostico sul match del "Franchi": quanto finirà?

"Da tifoso e da chi ha condiviso sette anni quel magnifico ambiente, spero che vinca la Fiorentina soprattutto per il grande entusiasmo che potrebbe giovarne la piazza. Mi auguro, ovviamente, una partita molto bella e che il 'Franchi' possa regalare una grande cornice di pubblico".

Come vedi il campionato? Quale è la tua opinione?

"Sicuramente i ritorni di Sarri e di Conte hanno fatto bene al calcio italiano. Per me sarà una grande lotta, c'è ancora qualche punto di domanda ma indubbiamente la Juventus, per il suo organico, rimane nettamente superiore anche se l'Inter ha costruito una squadra ad immagine e somiglianza del proprio allenatore. E una società che sceglie Conte lo fa perché vuol vincere, non si può pensare che sia già sconfitta in partenza. Mi auguro, infine, grande equilibrio per questo nuovo campionato di Serie A".

Si ringrazia Alessandro Gamberini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista