ESCLUSIVA TJ – Barbetti, il baby "Batistuta", sedotto e abbandonato dalla Vecchia Signora

L’ex attaccante bianconero: “Sono tornato alla Cisco solo per un problema economico”
04.06.2010 16:00 di  Aniello Abbate   vedi letture
ESCLUSIVA TJ – Barbetti, il baby "Batistuta", sedotto e abbandonato dalla Vecchia Signora

Quante volte la Juventus negli ultimi anni ha avuto per le mani un giocatore e se lo è fatto scappare, rimpiangendolo poi anni dopo? Questa potrebbe essere la storia di Luigi Barbetti, capocannoniere nel campionato Berretti lo scorso anno con la maglia della Vecchia Signora e clamorosamente non riconfermato questa stagione tra le fila bianconera. Il diciottenne ha giocato quest’anno in Lega Pro, nell’Olimpia Celano, mettendosi in luce nella suddetta categoria, ma è di proprietà della Cisco Roma, formazione laziale. Noi di Tuttojuve.com lo abbiamo intervistato in esclusiva.

Innanzitutto complimenti per quest’ultima stagione al Celano Olimpia con molte presente e altrettanti goal. Com’è stato passare dalla Juventus Primavera ad una formazione di Lega Pro seconda divisione?
"Grazie per i complimenti. Beh passare da una Primavera ad una Lega Pro 2^ div. è un salto non indifferente, perche' in Primavera e' ancora calcio giovanile, c'e' gente della tua stessa età, invece in Lega Pro c'e' gente che deve portare il pane a casa per i figli e penso sia un esperienza che si debba fare per entrare nel calcio vero."

Quali sono le maggiori differenze tra il campionato Primavera e la Lega Pro?
"Come ho appunto detto il calcio diventa più vero, ti confronti in realtà diverse, entri a far parte di un gruppo se cosi si può chiamare dove sono tutti stipendiati, c'è gente che ha il doppio dei tuoi anni e apprendi molto dall'esperienza dei compagni e si apprende molto anche dagli avversari poiché in Primavera i ragazzi hanno la tua stessa età e di conseguenza hanno la tua stessa esperienza a differenza della Lega Pro dove c'e' gente con quindici campionati alle spalle e questo nella formazione del ragazzo conta molto inoltre ti possono dare consigli molto utili e apprendi anche solo con gli occhi durante allenamenti e partite."

Credi quindi che sia stata un esperienza che ti ha fatto crescere sia a livello calcistico che personale?
"Sicuramente e' un esperienza che mi ha fatto crescere sia a livello personale che calcistico, trovarmi in un ambiente del genere, stare lì, ti mette in un contesto dove ti puoi confrontare con calciatori veri e non con ragazzi come si fa nelle giovanili. Fare esperienze in categorie del genere è molto utile perchè cominci ad avere una visione diversa del calcio, diventa un calcio vero e non più giovanile dove sugli spalti ci sono i genitori dei ragazzi che giocano con te e degli avversari ma c'e' gente che viene a vedere le partite, giochi quindi anche di fronte a quattro cinque mila persone."

Iniziamo ora a parlare della tua esperienza alla Juventus, come è stato giocare in una grande società come quella bianconera? Quali sensazioni si provano?
"La mia esperienza alla Juventus è stata bellissima, sono passato dalla Cisco Roma all'età di sedici anni ad una realtà e società come Torino e come la Juventus. Le sensazioni sono fantastiche, indossare quella maglia, più volte mi sono allenato con la prima squadra ed è stato davvero bello perchè gente che vedevi in televisione fino a ieri cominci a trovartela al fianco inoltre la stagione è andata benissimo, ho giocato tanto e segnato tanto il che mi ha formato molto come persona, stare lontano da casa trovarmi in quel contesto è stato tutto molto bello"

Quindi ciò ha contribuito in modo determinante alla tua formazione calcistica, ti ha avviato verso il calcio che conta?
"Si sicuramente far parte di una società e di una realtà come quella della Juventus mi ha formato molto poi per l'età che ho e che avevo mi ha avviato verso il calcio che conta ed è importante secondo me trovarsi in contesti simili, hai la possibilità di confrontarti con ragazzi bravi e questo ti fa cominciare a capire cosa vuoi fare da grande. Allenarsi con gente del calibro di Del Piero, Trezeguet, Iaquinta oltre ad essere bello nel fatto che sei con calciatori di Serie A è importante anche il solo rubare con gli occhi, prendere spunto da campioni del genere".

Perché la Juventus, nonostante fossi stato uno dei maggiori marcatori del campionato Berretti, non ti ha riconfermato? Ti sei fatto un’idea?
"E’ contato molto il fatto della Cisco che aveva cambiato organigramma societario e quindi al momento del calciomercato di giugno non è stato trovato l'accordo a livello economico, infatti sono ancora in contatto con i mister e le persone di Torino, mi dicono ancora che oggi potrei far parte benissimo della Juventus e che sicuramente anche quest'anno avrei fatto bene come l'anno scorso se non di più, perciò alla luce di ciò parlando con loro e con la società di appartenenza la causa principale della scelta è stato che non si è trovato un accordo a livello economico e quindi si e' deciso di rimanere a Roma. Non per questo però non mi sento sicuro dei miei mezzi, so cosa posso dare e dove posso arrivare e questo è un mio punto di forza, la sicurezza dei propri mezzi è una cosa fondamentale per andare avanti".

Quindi la questione è stata solo economica, nulla di tecnico?
"Si esatto solo un fattore economico, a livello tecnico parla la stagione scorsa, ho sempre giocato e realizzato ben ventuno gol, penso quindi che nessuna società si privi di un ragazzo simile"

Durante la tua esperienza bianconera con quali compagni hai legato di più?
"Beh i compagni con cui ho legato di più sono tanti ma i più stretti sono il mio compagno di camera Silvestri Tommaso, e poi Giandonato, Belcastro, Crivello, Terrazzino, Busco, Immobile, De Paola, Secchione, Daud, Carta, Arena...sono tanti...ragazzi fantastici a cui ancora sono tutt’ora legato"

Anche qualcuno della prima squadra?
"Con la prima squadra ho legato molto quando andavo ad allenarmi con loro, quindi con Iaquinta, Marchionni, Marchisio, Chiellini e Buffon, tutti bravissimi ragazzi che sanno chi sono e di conseguenza aiutano molto i giovani; inoltre Del Piero per ultimo che e' un grande, mi metteva sempre in condizione di essere a mio agio."



A quale calciatore ti sei maggiormente ispirato nella tua carriera calcistica?
"I miei idoli calcistici attuali sono Rooney, Indaghi, Zarate invece del calcio di prima sono un grande appassionato di Batistuta e il fenomeno Ronaldo. Però il calciatore al quale mi ispiro principalmente è proprio Gabriel Omar Batistuta, un misto di potenza con tutte le caratteristiche, completo al 100 % segnava di destro, di sinistro, di testa, al volo, su punizione,tutto; una bestia vera e propria che imprimeva terrore ai difensori solo nel vederlo".

Nella tua breve carriera hai già avuto tanti allenatori. Quale di questi ti ha dato di più?
"Da tutti ho appreso qualcosa partendo dai primi alla giovane età, iniziando da mister Capotombolo a Monterotondo passando dalla Cisco con Manfre', Rivetta Apuzzo e Lopez arrivando alla Juventus con mister Schincaglia e Maddaloni ma anche Ranieri e ora quest'anno a Celano con mister Modica e Facciolo. Da ognuno ho preso qualcosa e questo mi ha formato molto, dai primi mister gli insegnamenti base per poi passare più nello specifico nella Cisco per poi cercare di completarsi con gli ultimi avendo una maggiore età, si cresce cosi, da ognuno si prende il meglio e si cerca di migliorare sempre".

Il tuo procuratore Giuseppe Bofisè ti sta trovando una nuova sistemazione per l’anno prossimo oppure pensi di restare definitivamente alla Cisco?
"Si mi segue Giuseppe insieme a mio padre che e' appassionato di calcio a cui devo molti insegnamenti. Per il mercato è ancora un pò prestino ma vediamo di trovare la miglior sistemazione per dare il massimo nel campionato che verrà. La Cisco ora ha la finale Play Off e spero salga in Lega Pro 1^ div. il che e' una cosa importante, ora vediamo a breve con appunto Giuseppe Bofise' e mio padre che mi segue da vicino e mi spinge a dare sempre il massimo non solo a me ma anche a mio fratello Paltemio".


Quindi il calcio ce l’avete proprio nel sangue voi Barbetti...
"Si è una passione tramandata da mio nonno a mio padre passando per mio fratello ed io, mio padre è un grande appassionato di calcio è sempre stato nel calcio e continua ad esserci, infatti è nel Capena Calcio la società del mio paese. Il mio sogno è quello di arrivare il più in alto possibile sia per una gratificazione personale per il lavoro che sto facendo ma anche per dare una gioia indescrivibile alla mia famiglia e alle persone che mi sono state vicine e che continuano ad esserlo e in particolare per quelle che credono in me dagli amici alla ragazza".

Da quel che ho capito sei molto legato alla tua famiglia, vero?
"Si, ho un rapporto fantastico, un rapporto molto forte, ho una famiglia numerosa, oltre a mio fratello Paltemio ho due sorelle Francesca ed Elisa, io sono il più piccolo...Tra di noi c’è molta coesione amo passare giornate a casa con loro, con mio padre Ugo e mia madre Ida. Mia sorella Francesca è la più grande, è sposata da tre anni e a settembre e' nata Sofia al quale ho fatto il padrino di battesimo, amo stare con loro e con la mia ragazza Viola nel tempo libero, sono un ragazzo tranquillissimo, mi piace stare cosi".

Cosa pensi quindi per il tuo futuro? Il tuo sogno è di ritornare alla Juventus o magari ti vanno bene anche altre squadre sullo stesso livello?
"Il sogno e' il calcio che conta, quello vero da vedere in televisione con ottanta mila persone che gridano. La squadra può essere qualsiasi quindi bisogna continuare a fare sacrifici e non mollare mai per arrivare fino in fondo".

Oltre al calcio hai qualche altro hobby?
"Si oltre al calcio mi piacciono i motori in generale ma particolarmente le auto, poi amo anche la musica e il fare palestra, ritengo molto importante tenere il mio fisico sempre in perfetta forma che e' lo strumento di maggiore importanza nel calcio di oggi".

Si ringrazia Francesco Quaranta per la collaborazione