È finito il momento degli esperimenti e dei recuperi
Chissà se Luciano Spalletti ha pensato di toccare il meno possibile prima di infilare un filotto. Perché è evidente che le ultime tre vittorie, cioè quella vitale con il Bodo Glimt in Champions, più Cagliari e Udinese, hanno dato fiato all'ambiente. Al netto degli infortuni di Dusan Vlahovic e Federico Gatti, che saranno valutati poi nel corso della stagione - e che piega prenderà - la Juventus si ritrova con nuove speranze e, forse, qualche certezza in più.
Quella decisamente più importante, è il recupero a livello mentale di Teun Koopmeiners. Forse mascherato dietro per evitare che arrivassero giudizi troppo tranchant, ha fatto bene e dimostrato di essere un giocatore importante per questa squadra. Fino alla gara dell'altro ieri, dove è tornato in mediana a comandare le operazioni. Forse è ancora un po' pochino per determinare la guarigione totale di chi, arrivato per 60,7 milioni di euro, ha floppato per un annetto. Però lo scarico di responsabilità è stato evidente, forse per ritrovare una salute psicologica che oramai gli era stata privata dalle critiche che gli piovevano da più parti.
Ora potrà tornare centrale? Possibile senonché probabile, visto che la stessa Juventus deve fronteggiare qualche piccolo problemino e il passaggio al 4-3-2-1 non è poi un'utopia. Poi ci saranno i pensieri su David e Openda, costretti a prendere il posto di Vlahovic e non farlo rimpiangere. Una rondine con il Bodo non fa primavera, ma certo è una Juventus che riprende certezze. E non è più tempo di esperimenti e recuperi.
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