CHIELLINI a DAZN: "La Juve sa mettersi in discussione, è cambiata tanto. Vogliamo migliorare i nostri difetti, il Toro è cresciuto. Di Buffon vorrei..."

13.12.2018 13:25 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
CHIELLINI a DAZN: "La Juve sa mettersi in discussione, è cambiata tanto. Vogliamo migliorare i nostri difetti, il Toro è cresciuto. Di Buffon vorrei..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

In un'intervista rilasciata a DAZN Giorgio Chiellini ha parlato dei temi caldi della Juventus: "Sono sempre stato così fino a quando ero bambino, perché poi fuori dal campo sono sempre stato abbastanza tranquillo, anche un po' timido e riservato, in campo per me era un po' diverso, anche sin troppo esuberante. Ora negli anni ho imparato con l'esperienza, con gli errori soprattutto a migliorare alcuni atteggiamenti. Nei sei anni passati abbiamo sempre lavorare per metterci in discussione e passo dopo passo crescere e migliorare in quei difetti che abbiamo e ancora oggi tutt'ora abbiamo dei margini di miglioramento. La cosa bella è che questa squadra si è saputa rinnovare tanto e in poco tempo ma già se penso alla differenza fra Berlino e Cardiff, solo due anni ma 8/11, è una squadra profondamente diversa non solo negli uomini ma anche nello stile di gioco". 

Sui difetti?
"Ce ne sono, quel pareggio che è venuto fuori con il Genoa, sicuramente sono due punti regalati e con tutto il rispetto per il Genoa noi in casa non possiamo permetterci di regalare due punti e poi siamo arrivati troppe volte con 1-0 vicino alla fine e l'episodio quasi sempre ci è andato bene con il nostro atteggiamento ma con il Manchester l'abbiamo pagato con gli interessi". 

Allora l'1-0 non è il risultato perfetto come dice Capello?
"L'1-0 è il risultato perfetto magari fino al 60' quando poi fai il secondo e la gestisci ancora meglio. Non prendere gol ti da fiducia per le partite successive, però riuscire ad avere un po' di margine ti fa sprecare meno energie sia fisiche che mentali". 

Come studi i tuoi avversari?
"Io studio prima di tutto le partite nostre, quindi le cose fatte bene, meno bene, la fase difensiva, dove poter migliorare e poi sicuramente guardo tutti gli avversari, è chiaro un occhio riguardo va agli attaccanti, ogni giocatore ha i suoi movimenti preferiti e le zone preferite e conoscerlo aiuta se non altro ad arrivare preparato, poi in campo ci sono dei momenti in cui tutto accade velocemente e anche se sai che ti fa quel movimento, che quello è il suo tiro preferito, lo fa talmente bene, che arrivi sempre un momento dopo ma cerco di fare del mio meglio, a volte mi riesce bene, altre no".

Chi è che ti dà più fastidio sempre e comunque anche se lo conosci?
"Icardi secondo me nell'area di rigore è il secondo attaccante più forte che ho marcato perché ti disintegra mentalmente, nel senso che devi essere sempre concentrato. Ne ho trovato solo uno peggio ma da quest'anno gioca insieme a me (Cristiano Ronaldo, ndr)".

Ti senti un po' un giocatore un via d'estinzione?
"Il calcio si sta evolvendo ed è bello, è giusto aprirsi e imparare nuove cose, altrimenti rimani ottuso e non migliora mai. Sarebbe bello mantenere quella cultura italiana che ci ha permesso di raggiungere grandi traguardi, se mi guardo indietro penso a Cannavaro, Nesta, Baresi, Maldini, per poi andare a Gentile, Scirea, insomma la storia del calcio italiano l'hanno fatta non solo loro ma sicuramente dei grandi difensori e mi auguro che anche in futuro si possano avere queste grandi storie di vittorie, possibilmente fatte da grandi difensori". 

Cosa vorresti prendere in prestito dai grandi capitani della Juve?
"Del Piero. Con Alex ho avuto la fortuna di giocare un po' di anni, mi accolto al mio arrivo a Torino quando era ancora giovane, avevo 21 anni. Nei primi mesi mi sentivo quasi inadeguato perché ero in mezzo a tanti campioni, l'atteggiamento suo, ma anche Cannavaro e Buffon, era quello di farmi sentire a mio agio e parte del gruppo nonostante avessi interessi e una vita completamente diversa. E questa è una cosa che sto cercando di fare in questi anni, adesso che sono uno dei più vecchi con i ragazzi che arrivano. Tipo un ragazzino come Cristiano.
Scirea. Purtroppo di lui ho avuto la fortuna di sentirne solo parlare e poter esserne paragonato ma non come stile di gioco, ma in quei valori che ne vengono portati avanti e avere la stima incondizionata della famiglia mi rende tanto orgoglioso, non prentendo e non cerco nemmeno di arrivare ai suoi livelli della persone ma penso che debba essere fonte di ispirazione per me e per le generazioni futuro.
Il terzo è Gigi Buffon, una persona con cui ho condiviso tutto, tanto, tra i ritiri della Juve e della Nazionale, lo vedere 300 giorni l'anno, non sono pochi. Una cosa che gli invidio è che capitano sempre durante l'anno un paio di momenti della stagione in cui il capitano deve toccare le parole giuste per compattare lo spogliatoio, Gigi riusciva a farlo e faceva emozionare le persone, veramente ti toccava dentro. Per me è un orgoglio averlo avuto tante volte alle mie spalle". 

Sul derby?
"Il Torino è cresciuto tanto, ha fisicità e sono bravi nelle ripartenze: con Mazzarri hanno fatto un upgrade importante, possono mirare all'Europa e quindi metterci in difficoltà. "È una squadra che mi sta simpatica, a parte quei 180 minuti in cui siamo rivali. Cristiano (Ronaldo, ndr) ha già capito che due partite non sono come le altre: quella contro l'Inter e quella col Toro".