A MENTE FREDDA – Allegri errori e rimpianti. Dybala gol e promessa. Simone Inzaghi cosa dici?

25.10.2021 11:15 di Quintiliano Giampietro   vedi letture
A MENTE FREDDA – Allegri errori e rimpianti. Dybala gol e promessa. Simone Inzaghi cosa dici?
TuttoJuve.com
© foto di www.imagephotoagency.it

Tutto bene quel che finisce bene. Riavvolgendo il nastro resta però qualche rimpianto. La Juve interrompe la serie di successi, ma allunga la serie positiva, aggiungendo un pari alle quattro vittorie consecutive in campionato, sei con le due di Champions. Uscire con un punto dalla casa dei campioni d'Italia è certamente un buon risultato, in un turno pro Milan, visto l'X di Roma-Napoli. Riavvolgendo il nastro del match di San Siro, si vedono i soliti problemi a centrocampo e vengono in mente un paio di considerazioni: formazione iniziale sbagliata e cambi tardivi. Allegri parte con De Ligt, Chiesa e Dybala in panchina, qualcosa di simile ad un delitto calcistico, fortunatamente alla fine senza “morti”. L'olandese in questo momento è il centrale più in forma di quelli a disposizione del tecnico. In una gara da battaglia sarebbe stato prezioso, a prescindere dallo schieramento della linea difensiva. Attenzione perché con Raiola tutto è possibile: il super agente ha già lanciato (forse nona caso) segnali preoccupanti rispetto alla permanenza del suo assistito. Vedremo.

Chiesa (auguri per i suoi 24 anni) senza dubbio negli ultimi due incontri è parso sottotono, però è l'elemento più incisivo della Juve ormai da tempo e rinunciarci è un rischio che in questo momento non ci si può permettere. In particolare se l'avversario si chiama Inter. “Federico è partito dalla panchina perché avevo bisogno di un giocatore più fisico”, la spiegazione di Allegri. Poco convincente. Diverso il discorso per Dybala, alla prima convocazione dopo l'infortunio subito un mese fa contro la Sampdoria, quindi senza i 90 minuti nelle gambe. L'utilizzo in corso d'opera era previsto, ma credo sia stato tardivo, come del resto quello dell'ex giocatore viola: perché a 25 minuti dalla fine e non ad inizio ripresa? La scossa con i due in campo è evidente. Nel post gara ovvia la gioia dell'argentino per il penalty messo a segno, con parole che sanno di promessa e consapevolezza: “Dopo tanti anni alla Juve, con diversi compagni leader che ho avuto, credo sia arrivato il mio momento e cerco di fare il massimo per la squadra”. Tradotto, ponto per fare il trascinatore.

Tornando alla sfida, Allegri parla di bella prestazione. Mente sapendo di farlo. In realtà la Juve regala più di un tempo all'Inter che non appare irresistibile, anzi. Per questo aumentano i rimpianti rispetto ad un match che forse poteva finire con il bottino pieno. Osando di più e mettendo subito in campo i giocatori più forti. Sponda interista, Simone Inzaghi viene espulso per le proteste legate al rigore assegnato con l'ausilio del Var. Nel post gara, davanti alle telecamere, il tecnico dei nerazzurri continua: “L'arbitro era ad un metro e mezzo, ha detto che era tutto a posto, poi è stato richiamato dal Var che ci ha tolto la vittoria. La Juve poteva segnare solo così”. Falso. Basta rileggere il regolamento (giusto l'intervento del Var) e i numeri. 16 tiri della Juve contro i 10 dei nerazzurri, 4 quelli in porta di Madama, 2 dell'Inter, possesso palla 52% bianconero, 58% dei milanesi. Caro Simone Inzaghi, ti sei iscritto anche tu al partito dei complottisti o ti stai interizzando?