20 anni fa: sul gradino più alto del podio più bello!

26.11.2016 11:30 di  Caterina Baffoni   vedi letture
20 anni fa: sul gradino più alto del podio più bello!

C’è sempre una partita nella partita, quella che consegna la gloria a un giocatore che si misura non solo contro l’avversario ma anche contro se stesso, contro i suoi limiti e le sue potenzialità. In quell’occasione chiunque ha provato la sensazione che quel ragazzo dal capello riccioluto e ribelle potesse battere chiunque a suon di prodezze, soprattutto dopo quel gol segnato a pochi minuti dalla fine in terra giapponese: la rete che valeva il titolo di campione del mondo per club. Così è nato il legame indiscusso tra Pinturicchio, captano e bandiera bianconera, ed il Giappone e con la sua gente. Da allora, anche a distanza, non si sono persi. Impossibile dimenticare il ricordo di quel boato dopo il gol, dopo la sua esultanza così liberatoria e pura, uno stadio bianconero che sembrava il nostro, la premiazione, la coppa alzata al cielo a indicare la Juve sul tetto del mondo. Impossibile dimenticare la sensazione di totale appagamento: allora nessun tifoso juventino poteva pensare a niente di più e di meglio di ciò che avevo ottenuto quella sera. A 22 anni appena compiuti, Alex si ritrovava con la coppa tra le braccia insieme ai suoi compagni e a mister Lippi, dopo averla portata a casa con uno dei suoi gol decisivi per la storia di Madama, dopo essere stato nominato il migliore giocatore della partita, dopo avere vinto in due anni tutto quello che c’era da vincere con la Juventus: campionato, Coppa Italia, Champions League, Coppa Intercontinentale…”. Fu l’apoteosi per Alessandro Del Piero, per la Juventus e per il popolo bianconero.
 Era il 26 novembre del 1996: la Juventus è campione del mondo per club!
Allora si chiamava Coppa Intercontinentale e si disputava tra la squadra vincitrice della Coppa dei Campioni e la detentrice della Coppa Libertadores; un incontro-scontro tra due universi diversi, opposti, completamente distinti in mentalità e gioco per una coppa prestigiosa e affascinante. Proprio vent'anni fa era la Juventus vincitrice dell'allora Coppa dei Campioni nella storica finale contro l’Ajax all’Olimpico di Roma, a vincere questo trofeo dopo una partita incredibile, combattuta ed emozionante contro gli argentini del River Plate. Avversari senza ombra di dubbio di prestigio e che vantavano tra le fila campioni come Robert Bonano, Ariel Ortega, Marcelo Salas, Julio Cruz e Enzo Francescoli. La Juve, dal canto suo, aveva cambiato molti suoi elementi dopo la vittoria della Coppa; Vialli e Ravanelli avevano lasciato la Vecchia Signora, ma in bianconero erano giunti calciatori dal calibro di Zidane e Boksic, mentre la squadra dominava incontrastata il campionato italiano. Inoltre, Lippi sapeva che poteva contare su un giovanissimo, ma già affermato e affamato come non mai Alessandro Del Piero, che aveva già iniziato a deliziare e a incantare i tifosi con i suoi tiri a giri tanto da essere chiamati col suo nome nelle notti di Coppa che non finiscono mai e nelle domeniche di campionato. C’erano tutte le premesse di una partita davvero unica e irripetibile.

E così fu: palla sulla fascia sinistra, corsa verso l’area di rigore, doppio passo a disorientare, scatto a girarsi di spalle in uscita e tiro violento di prima. Tutto facile, naturale, quasi ovvio. Come ai bei tempi. Solo gli occhi sono diversi: prima, per un attimo, rivolti al cielo; poi serrati, per urlare ancora più forte un gol che inevitabilmente gli avrebbe cambiato per sempre il destino.
 il ragazzo di Conegliano Veneto segnava il gol decisivo, che regalò il gradino più alto del podio più prestigioso alla Juventus e che consacrò il giocatore a livello internazionale entrando di diritto nella hall of fame dei giocatori più grandi di sempre, ma lui ancora non lo sapeva.
Tutti oggi siamo ancora legati a questo ricordo, che si lega inevitabilmente al ciclo d’oro degli anni vincenti di Marcello Lippi e dei suoi ragazzi.