Undici metri - Quattro risposte ai tanti problemi della Juve. Domani sera occhi aperti, Benevento insegna. 01.12.2017: evitare passaggio di consegne

Brian Liotti è una delle voci più popolari e apprezzate del panorama radiofonico nazionale, giornalista nonché appassionato ed esperto di calcio.
25.11.2017 01:52 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Quattro risposte ai tanti problemi della Juve. Domani sera occhi aperti, Benevento insegna. 01.12.2017: evitare passaggio di consegne

Il ciclo di ferro della Juve è cominciato con un brodino. Il pareggio contro il Barcellona per quanto sia comunque un buon risultato non nasconde i problemi che affliggono i bianconeri. La qualificazione aritmetica è rimandata all’ultima giornata e dipenderà dalla trasferta (comunque ostica) di Atene contro l’Olympiacos. La sensazione diffusa  è quella  di una squadra che fatica a trovare una reale dimensione e un equilibrio. Sul valore della rosa nessuno ha da eccepire, continuo a considerare la Juve sulla carta e come rosa la più forte del Campionato, e allora perché tanti problemi? Perché tanti gol incassati? Perché tanti passaggi a vuoto? Le risposte sono 4 dal mio punto di vista.

C’è un problema di natura tattica. Allegri ancora non ha trovato la quadratura giusta, si ostina a giocare con il centrocampo a due, ma se Mandzukic è fuori forma o non c’è, se Cuadrado non riesce a coprire bene tutta la corsia destra,  questo assetto tattico è improponibile. Serve più copertura, serve un centrocampo muscolare, non si può fare a meno di un terzo uomo in mediana e del dinamismo di Matuidi. La difesa è vero che subisce molti gol ma con la dovuta protezione resta comunque di tutto rispetto.  E poi Howedes? Spero possa dare il suo apporto. Confido moltissimo nel nazionale tedesco.

C’è un problema “mentale”. Spesso guardando giocare la Juve vedo che manca quella “garra”, quella cattiveria agonistica che vedevo ad esempio nella prima Juve di Conte o in quella di Allegri del primo anno. Diciamocela tutta, forse inconsciamente dopo 6 anni di vittorie in qualcuno è subentrato un certo appagamento inconscio.

C’è anche una condizione atletica da rivedere. La manovra della Juve è lenta. I bianconeri  giocano in modo troppo compassato. C’è poco movimento senza palla, troppi passaggi in orizzontale. Nel calcio di oggi anche se hai grande tecnica se non corri sei fregato.

A mio avviso poi si sfrutta ancora poco un “puntero” come Higuain. Sono d’accordo con il mio illustre collega Andrea Bosco che leggo sempre con grande piacere ed interesse, quando scrive che il Pipita va servito sulla corsa. E’ verissimo. Con un gioco più veloce e verticale l’argentino sarebbe ancora più pericoloso.  

Ormai i passaggi a vuoto della Juve cominciano ad essere troppi. Più di un campanello d’allarme risuona.

C’è il Crotone prima della temibile trasferta di Napoli. Oggi come oggi i bianconeri non possono permettersi di perdere altri punti. Una sconfitta al San Paolo certificherebbe un ideale passaggio di consegne.

Sono mesi che dico che questo potrebbe essere l’anno del Napoli. Lo sostenevo anche prima che cominciasse il Campionato. Negare l’evidenza sarebbe da stupidi, onore a Sarri che fa giocare la sua squadra in maniera davvero splendida. Si potrebbe disquisire magari sulla gestione della rosa, e molti sostengono che a certi ritmi durare tutto l’anno non sarà semplice ma di certo chi vede giocare il Napoli si diverte, i suoi tifosi gongolano. Chi vede giocare la Juve negli ultimi mesi di certo non si diverte, anzi.

Credo che questa squadra debba ritrovare il sorriso. Niente è perso, la rosa è forte, la società è compatta. Ma occorre invertire la rotta.

Ad Allegri oggi servirebbe un risultato pesante contro una diretta concorrente o contro una squadra forte, per questo auspicavo una vittoria contro il Barcellona. Mi aspettavo una squadra arrabbiata, vogliosa. Si è vista invece una Juve ordinata, compatta, attenta ma “sparagnina”. Ma non puoi produrre un solo vero pericolo per la porta spagnola in 93 minuti.

Il ritorno al Campionato dovrà essere diverso. I bianconeri si devono svegliare perché  giocando come stanno facendo lo scudetto sarà una chimera.  Dopo il Napoli affronteranno l’Inter, poi  a stretto giro anche la Roma. Ci sono gli scontri diretti, sono tutte partite da dentro o fuori. Topparle significherebbe scherzare col fuoco. Domani sera c’è il Crotone pare una vittima designata o quasi, ma attenzione, si diceva così anche del Benevento eppure per poco non ci scappava il risultato clamoroso, quindi occhi aperti.

Allegri è intelligente, capace, furbo e sa bene che il momento della stagione è delicato. Fa bene a stemperare la tensione ma tutti sanno che in questa fase della stagione si decide tutto o quasi.

Parafrasando il Sommo Poeta potremmo dire “qui si parrà la tua nobilitate”. Se la Juve vuole confermarsi deve cambiare registro ed in fretta. Fino alla fine…