Undici metri - Panchina Juve, nel segno della continuità. Si va verso profondo restyling della rosa

Brian Liotti è una delle voci più popolari e apprezzate del panorama radiofonico nazionale, giornalista nonché appassionato ed esperto di calcio.
04.05.2019 02:10 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Panchina Juve, nel segno della continuità. Si va verso profondo restyling della rosa

La Juve riesce a pareggiare in extremis un derby giocato non benissimo contro un ottimo Torino. A togliere le castagne sul fuoco ci ha pensato il solito Cr7 con un imperioso colpo di testa a pochi minuti dal gong finale. Una gara che per il suo svolgimento ha ricordato quella giocata a Milano contro l’Inter. 
Archiviato il derby della Mole la prossima settimana probabilmente ci sarà il tanto atteso incontro tra Andrea Agnelli e Allegri. Questo sarà il primo mattone per impostare la prossima stagione che per la Juve non sarà affatto semplice, c'è bisogno di linfa nuova e nuovi stimoli. Allegri ha più volte dichiarato pubblicamente che resterà al timone, e Agnelli lo ha confermato di fatto subito dopo Juve - Ajax e la cocente eliminazione dei bianconeri dalla Champions, era il 10 Aprile. E' passato quasi un mese da allora e il presidente non ha più parlato. Perché? In questo mese tante voci si sono susseguite e la panchina di Allegri non è sembrata così salda nonostante Max in ogni intervista e conferenza abbia ribadito fino alla noia che resterà.
Si è parlato della suggestione Guardiola (a me sembra improbabile che Pep lasci il City), di Conte (improbabile) di Deschamps (non credo che lasci la panchina dei Blues prima degli Europei). Klopp è blindatissimo dal Liverpool, altri profili di primissimo piano liberi non ci sono, forse anche per questo si sceglierà la linea della continuità. 

Di certo Allegri ha un contratto ancora per un anno e bisogna evidentemente sedersi al tavolo e capire cosa fare. La scelta più logica sarebbe la conferma e il rinnovo per almeno un anno. Non è detto però che questo epilogo sia così scontato. Occorrerà fare tante valutazioni.
Ho sempre sostenuto e lodato Allegri, grande gestore,  capace di vincere cinque titoli di fila ma forse dopo 5 anni così tirati e logoranti l'idea generale e diffusa che un ciclo sia chiuso non è così campata per aria. Normalmente in questa situazione, quando si viene da tanti anni di vittorie o si rivoluziona la squadra o si cambia allenatore. Se dovesse restare Allegri allora si dovrà necessariamente operare una profonda rivoluzione, almeno nei punti chiave della squadra, serve per dare stimoli nuovi al gruppo. Vedremo, ancora pochi giorni e sapremo tutto. A prescindere dal discorso allenatore,  Paratici si sta muovendo a 360 gradi.

Questo per lui sarà un mercato importante, il primo in cui avrà la totale responsabilità, il primo senza il suo padre putativo Marotta e credo che Paratici voglia dimostrare ancora una volta (anche se non ce n'è bisogno) la sua bravura e competenza. Si partirà l'opera di restyling dalla difesa: De Ligt è il sogno, pare sia quasi del Barcellona ma fin quando non c'è la firma mai dire mai, piace Ruben Dias (ma a pare mio non vale i 60 milioni chiesti dal Benfica), non convince appieno Manolas, Koulibaly resterà un sogno, credo che De Laurentiis non lo cederà mai alla Juve.
Un pallino di Paratici è Romagnoli e se il Milan non centrerà la Champions la Juve potrebbe farsi sotto. A centrocampo lasciate perdere la suggestione Pogba che secondo me andrà al Real Madrid, piace Rabiot, piace 'Ndombele, e chiaramente il pallino dei bianconeri è Zaniolo. Di certo non ci si fermerà al colpo Ramsey. Davanti si punterà tutto (o quasi) su Chiesa. Questo mercato porterà anche delle cessioni importanti per fare cassa. Attenzione a Douglas Costa, Dybala, lo stesso Pjanic. Kean dovrebbe rinnovare ma chiede (giustamente) maggiore spazio. Insomma il mercato Juve è in fermento ma come ho più volte scritto, occorre sciogliere il nodo panchina. Da quel momento in poi si potrà cominciare a disegnare la Juve del prossimo anno.