Quanto è brutta l'Italia senza bianconeri. Abbiamo Fede, ma quale? La Juve lavora allo sgarbo Chiesa, ma ha Bernardeschi da far diventare un campione

L’Italia più brutta senza bianconeri. Abbiamo Fede, ma quale? La Juve lavora allo sgarbo Chiesa, ma ha un Bernardeschi da far diventare un campione
11.09.2018 00:30 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Quanto è brutta l'Italia senza bianconeri. Abbiamo Fede, ma quale? La Juve lavora allo sgarbo Chiesa, ma ha Bernardeschi da far diventare un campione
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Abbiamo visto l’Italia senza juventini. Non benissimo, anzi decisamente male. Non succedeva da 24 anni e, comunque, i risultati si sono visti. Senza parlare dei singoli, se il trio d’attacco recita Fiorentina-Lazio-Torino, non possiamo pretendere di definirci una squadra di alto livello internazionale. Non che la crisi dipenda dall’assenza di bianconeri: Inter, Roma e Napoli danno ancora meno giocatori a questa brutta Italia. Ma il rapporto tra la Juve e la Nazionale è quasi assiomatico: la seconda va bene quando lo fa la prima. La Vecchia Signora, per ora, gode di ottima salute, ma non offre granché agli azzurri. Vedremo come andrà.

 

Fortuna che questa brutta Italia, almeno, dà almeno qualcosa da scrivere nel periodo di pausa. Non ci addentriamo nell’argomento Nations League: non ci abbiamo capito niente. Pare che comunque non saremo testa di serie al sorteggio per le prossime qualificazioni europee, e insomma dagli errori del passato non impariamo davvero mai. Ora torna il campionato, e riparte l’attesa per il primo gol italiano di Cristiano Ronaldo: arriverà contro il Sassuolo? Forse, probabile, chi lo sa. Sarebbe bello scrivere chi se ne frega, ma non sarebbe certo vero. L’attesa spasmodica, però, non deve diventare pressione eccessiva. Che il portoghese in teoria non dovrebbe neanche sentire. Però in questi primi mesi abbiamo raccontato anche il ruttino del buon CR7, ora aspettiamo che ci dia la soddisfazione di una marcatura. 

 

Abbiamo, comunque, fede. E Fede. Tornando agli azzurri, Chiesa è senza dubbio uno dei prospetti più interessanti a livello internazionale: è meno tecnico di altri, ma ha quel guizzo in più, quella luce negli occhi, quella rabbia in più che spesso fa la differenza tra un buon giocatore e un vero campione. Lo può diventare, la Juve ci pensa: definire l’operazione Pjaca un acconto sul futuro è azzardato. Perché dipende da tante cose: come andrà il croato e come andrà l’italiano. Però a Torino stanno preparando il prossimo sgarbo ai tifosi viola, di sicuro ci proveranno. Un campione, Federico Chiesa, lo diventerà. Un campione, forse, Federico Bernardeschi lo è già e non ce ne accorgiamo. A livello di talento puro, è il miglior giocatore di questa Italia. Non lo sarà nella Juve, ma può essere l’arma in più di Allegri. A tal proposito: l’idea di trasformarlo in mezzala di fantasia e inserimento è stuzzicante. A patto, però, di non snaturarlo. Il messaggio? Allegri lo provi, e Mancini segua l’esperimento. Se non funziona, però, non roviniamoci un patrimonio così cristallino. 

 

Torna il campionato, e poi la Champions. Ne parleremo: la Juve di Allegri sempre la stessa, nel senso che è sempre diversa. In costante evoluzione, con tanti punti interrogativi aperti. Ci chiediamo spesso se e quando questa squadra assumerà un’identità, tanto ne sembra in costante ricerca, che forse potrebbe averlo fatto e ci è sfuggito. La varietà è un’arma del tecnico livornese: deve far girare al massimo tutti gli ingranaggi, compreso Dybala. Torna il campionato, torna la Champions, inizia il periodo degli esperimenti. L’importante è che si arrivi a marzo con un’idea chiara di come puntare al traguardo. Quale esso debba essere, lo abbiamo già deciso tutti insieme: non prendiamoci in giro.