LA LANTERNA VERDE - LA CHIAVE DI PIRLO, LA PENNA DI CR7 E IL TIMER DI DYBALA

10.12.2020 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - LA CHIAVE DI PIRLO, LA PENNA DI CR7 E IL TIMER DI DYBALA

Ci voleva… L’eco della straordinaria vittoria al Camp Nou non si è ancora esaurita. Ci voleva per tanti motivi… L’era Pirlo era iniziata all’insegna di diversi dubbi e poche certezze. Il 3-0 ai danni di Messi e compagni ha riportato serenità e fiducia in un allenatore che, onestamente, è sempre apparso sereno e fiducioso. Ora, tuttavia, l’allenatore ha un motivo in più per sorridere. Dopo tanti esperimenti, pare aver trovato la formazione giusta o, meglio, il modulo che gli dà più garanzie. Un 4-4-2 decisamente non rigido, con Ramsey che funge da trequartista quando si attacca e si trasforma, invece, in abile centrocampista/interditore aggiunto quando c’è da recuperare la palla. Il duo Cristiano Ronaldo-Morata funziona alla perfezione, così come il duo Arthur-McKennie. Cuadrado è una certezza da tanto tempo e, a livello difensivo, i quattro in linea si aiutano a vicenda con enorme senso di sacrificio. Pirlo ha trovato la chiave giusta. Il problema? Gli esterni d’attacco. Chiesa, Kulusevski e Bernardeschi rischiano di diventare delle seconde opzioni… O, meglio, di essere impiegati in partite con meno appeal… Non il massimo soprattutto per Chiesa e Kulusevski, il nuovo che avanza…
E qui è doveroso soffermarsi su Dybala. L’ho sempre difeso e continuerò a farlo ma, a questo punto, diventa complicato pensare ad un suo ruolo centrale all’interno del progetto che sta prendendo forma sotto le sapienti mani del maestro Pirlo. Da trequartista, alle spalle di CR7 e Morata, è un lusso che la Juventus non si può permettere (soprattutto in Champions League).

Non ha la fisicità di Ramsey (quando il gallese sta bene) e rende maggiormente quando è vicino alla porta, non a sfornare assist per i compagni. E’ scattato il timer per la Joya. Il timore è che, se Pirlo non farà una magia tattica, il suo futuro possa davvero essere lontano da Torino. Sarebbe un colpo al cuore, una perdita difficilmente colmabile ma anche l’unico maniera per non continuare ad assistere alla desolante e mesta caduta di un vero fenomeno che, per rendere al massimo, deve sentirsi importante dentro e fuori dal campo.
Ecco, uno che si sente felice è sempre Lui! CR7 non sbaglia un colpo. Sembra avere una penna magica con la quale disegna calcio. I record lo motivano, le grandi sfide lo divertono, vincere è l’unica lingua che conosce. Di Lui si sa tutto e si è detto tutto. Siamo fortunati a vivere nella sua stessa era… Tra cinque, dieci o vent’anni, quando deciderà di farsi da parte, le sue gesta diventeranno ancor più grandiose e magnifiche. Tutti noi potremmo dire di esserci stato quando CR7 dominava il mondo del calcio (insieme a quell’altro, ovvero Messi).
Chiudo proprio con la Pulce. Non me ne voglia nessuno ma, a questo punto, direi che solo Guardiola può rispolverare l’autentico talento di Leo. Quindi, o Pep torna al Barcellona o Messi va da Pep. Non vorrei mai che Messi smettesse di illuminare il mondo con le sue giocate. In questo Barcellona non si sente a proprio agio, è abbastanza evidente… CR7 lo aspetta per altri grandi sfide!