LA LANTERNA VERDE - DYBALA, FINALMENTE UN 10 VERO… DA SIVORI A POGBA, CON QUALCHE SORPRESA A TAVOLA…

31.08.2017 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - DYBALA, FINALMENTE UN 10 VERO… DA SIVORI A POGBA, CON QUALCHE SORPRESA A TAVOLA…
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Tempo fa scrissi un articolo sulla magia dei numeri classici. La numerazione dall’1 all’11 per chi, come il sottoscritto, è nato nell’epoca delle maglie senza nomi, è, ancora oggi, ricca di fascino. A parte il 14 dell’inavvicinabile Cruijff, la “10” è sempre stata la maglia perfetta, l’unica possibile per i campioni veri… Alla Juventus, la “10” è tornata, finalmente, di moda. La Vecchia Signora l’ha rispolverata, consegnandola nelle mani di Paulo Dybala. Una scelta azzeccata, sotto ogni punto di vista…
L’argentino ha le caratteristiche ideali per essere un vero “10”. E’ un talento cristallino, gioca spesso da trequartista e ha il carisma che serve per onorare al meglio questo complesso ma affascinante numero. Una mossa notevole anche a livello di marketing. La “10” di Dybala sta andando a ruba. Normale, giusto, doveroso… Da quando la numerazione è stata allargata (1995/96), la “10” è ancora più complicata da scegliere…
La storia della “10” bianconera è, tuttavia, affascinante e unica. Tra i primi ad indossare la casacca con il 10 sulle spalle è stato Giovanni Ferrari (bianconero dal 1930 al 1935, con cinque Scudetti vinti in altrettante stagioni a Torino). Il primo ad esaltare la “10” è Omar Sivori. Pallone d’Oro nel 1961, ha brillato con quel numero sulle spalle… Nel 1965, con l’addio di Sivori, la “10” finisce nelle mani di Luis del Sol. Spagnolo, soprannominato Postino, aveva la palla sempre tra i piedi, era l’anima del gioco bianconero… Un “10” tuttocampista! Nei primi anni ’70, tocca ad un vero “duro” diventare l’uomo della “10” bianconera. Nei suoi sei anni bianconeri, Fabio Capello indossa spesso (e bene) la casacca più importante nel mondo del calcio… Alla riapertura delle frontiere, tocca ad un irlandese: Liam Brady. Elegante e fantasioso, un degno “10”. Ma la consacrazione della “10” bianconera la si deve al suo successore: Michel Platini. Le Roi porta la “10” ad un livello assoluto. Uno spettacolo per gli occhi… A raccogliere la pesantissima eredità di Platini ci prova un certo Alexander Zavarov: missione fallita. In attesa di un nuovo grande numero “10”, ci pensa Giancarlo Marocchi a custodirla per qualche periodo. Bisogna attendere poco: nel 1990, dalla Fiorentina, arriva un “10” da sogno: Roberto Baggio! Da un campione all’altro. Dal Divin Codino a Pinturicchio. Altro numero “10” speciale: Alex Del Piero!!! E siamo ai tempi recenti con Carlitos Tevez prima e Paul Pogba poi…

Tanti fuoriclasse ma anche qualche scelta curiosa. Si pensi a Vinicio Verza, visto, qualche volta, in campo con la “10” bianconera nei suoi quattro anni alla Juventus… Oppure a Gigi De Agostini, ottimo giocatore ma non proprio con le caratteristiche del fantasista. Hanno avuto l’onore di averla propria, in maniera estemporanea per lo più, anche gente come Cesare Prandelli, Beniamino Vignola, Angelo Alessio e Roberto Tavola… Sì, Roberto Tavola… Estate 1979, la Juventus saluta Romeo Benetti (altro “10” bianconero) e decide di assegnare la prestigiosa casacca ad un 23enne di belle speranze: Roberto Tavola… La indosserà, ufficialmente, alla prima del campionato di Serie A 1979-80: Juventus-Bologna 1-1… Anche questa è storia…

Poi c’è stato anche chi l’ha rifiutata quella maglia o, meglio, non l’ha sentita propria: Marino Magrin. Arrivato a Torino, nel 1987, per raccogliere l’eredità, scomoda e pesante, di Le Roi, l’ex atalantino è stato tanto umile quanto onesto… Quando gli ho chiesto il perché, mi ha risposto: “Per settimane si è scritto ‘... arriva Magrin al posto di Platini’. Ma io sono sempre stato chiaro, ho sempre detto che ero un buon giocatore ma che non potevo certo essere come Michel. Lui era un fuoriclasse. Io ho sempre giocato da 8, non da 10 alla Platini”… Meraviglioso!