LA LANTERNA VERDE - ALLA JUVENTUS CONTA SOLO VINCERE… SARRI LO SA?

18.06.2020 08:41 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - ALLA JUVENTUS CONTA SOLO VINCERE… SARRI LO SA?
© foto di DANIELE MASCOLO

Niente Coppa Italia. Il primo trofeo post stop pandemico va al Napoli di Ringhio (da amante del calcio, emozionante vederlo vincere in un momento così delicato). Gli azzurri vincono “di rigore”, al termine di una partita difficile, complicata, sudata. Una Vecchia Signora macchinosa e pericolosamente spuntata in attacco. Il tridente dal talento infinito, ossia Douglas Costa-Dybala-CR7 gira a vuoto, facendo il solletico all’eccellente Meret (ma non era scarso?). Il gioco bianconero è lento, prevedibile e poco arioso, complice di un ottimo Napoli, bravo a “spegnere” sul nascere le idee di Sarri. Gattuso non segna nulla sul taccuino ma sa perfettamente cosa fare per mandare a gambe all’aria i progetti di Sarri…
Partiamo dagli aspetti positivi (pochi). Sentire l’eterno Buffon “guidare” i compagni con la sia sicura voce è un toccasana. Inoltre, il buon Gigi, sa ancora come ci si tuffa. Il doppio miracolo in pieno recupero vale il rinnovo a vita per il miglior portiere della storia del calcio italiano. Il duo De Ligt-Bentancur è ormai una certezza. La loro freschezza permette alla Vecchia Signora di tenere botta anche quando il Napoli decide di smettere di difendersi e attaccare in maniera seria. Sulle fasce, applausi per Alex Sandro e Cuadrado. Due stantuffi inesauribili. Ci sono poi quelli che non si sono accesi… Dybala da “falso nueve” fatica ad incidere ma il suo senso del sacrificio è apprezzabile. Pesa l’errore sul primo rigore della lotteria… CR7 appare ancora un po’ macchinoso ma non è neppure fortunato nelle poche occasioni in cui ha la palla tra i piedi. Poi ci sono quelli che hanno deluso ampiamente (tanti). Un nome su tutti? Douglas Costa. E’ pensiero generale ritenere il brasiliano un fenomeno che spacca in due le partite. Il suo dribbling è fulmineo, la sua capacità di creare superiorità numerica devastante. Probabilmente, nelle prime due uscite post Covid-19, Sarri ha mandato in campo il cugino di Douglas Costa. Impalpabile contro il Milan è ulteriormente peggiorato nella finale contro il Napoli.

Bravo Gattuso a raddoppiarlo con continuità ma, onestamente, dal “mago del dribbling” era lecito attendersi molto di più. Nessuna azione degna di nota. Tanto fumo e poco arrosto. L’assenza del Pipita si è fatta sentire molto a causa di un Douglas Costa incapace di diventare un fattore. Urge recuperarlo, soprattutto in vista delle tante partite che stanno per arrivare… Doveroso soffermarsi anche su Pjanic. Impossibile sapere se le “voci di mercato” lo stiano condizionando. Certo è che il bosniaco sembra un pedone qualsiasi della scacchiera. Non rischia mai il passaggio illuminante, si limita al compitino, senza mai osare nulla. Per uno con le sue qualità, un atteggiamento che infastidisce molto. Altra pecca di questa Juventus? I cambi… Sarri li ha dosati contro il Napoli ma nessuno dei subentrati è riuscito a scuotere la squadra. Forse i vari Bernardeschi, Danilo, Ramsey non sono all’altezza della Juventus? 
E di Sarri che si può dire? Il suo ostinato desiderio del “bel gioco” si sta scontrando con la fredda e dura realtà. Due le ipotesi: o Sarri non viene compreso a dovere dai suoi giocatori o questi giocatori non sono propensi al credo di Sarri. Il rischio di perdersi è alto. Fallire in una finale ci può stare (in realtà, quando ti chiami Juventus, non dovresti perdere mai, soprattutto in Italia) ma giocare con poca lucidità, quando indossi la casacca bianconera, non è accettabile. Sarri si è infuriato con chi gli ha fatto notare i suoi “zero tituli” in Italia. Forse, in cuor suo, sa che l’osservazione ha un suo fondamento. Ora serve un pronto riscatto in campionato. Perdere anche la volata Scudetto significherebbe la morte del progetto “bel gioco”… Ci sarebbe anche la Champions… Meglio non pensarci in questa serata da dimenticare in fretta!