La Juve ha falsato il campionato. Mandzukic, Kean, Dybala: a volte sceglie il destino

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
16.04.2019 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
La Juve ha falsato il campionato. Mandzukic, Kean, Dybala: a volte sceglie il destino
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Due passi indietro, uno avanti. Indietro per tornare sulla partita di sabato a Ferrara, con due ragazzini in campo dal primo minuto: l’ha Juve ha falsato il campionato, hanno detto diversi osservatori. Compresi alcuni allenatori avversari. Tra cui, anche chi aveva preso 4-0 dopo 15 minuti in settimana per aver schierato una squadra piena zeppa di riserve. La Juve ha falsato il campionato perché si è disinteressata delle sorti della lotta salvezza e ha “regalato” i tre punti alla SPAL. Che in realtà il 2-1 l’ha segnato un po’ per caso e senza aver creato grosse occasioni; ma dei fatti, lo sappiamo, chi se ne frega.

Senza scadere nel linguaggio colorito, chi mandare in campo e chi no sono fatti di Allegri. Tanto per fare una premessa abbastanza chiara: se decide, a campionato stra-finito, di dare priorità a una gara come quella contro l’Ajax che vale la stagione, non gli si può rimproverare nulla. Al massimo si può contestare alle inseguitrici di aver fallito, da otto anni a questa parte, nel tentativo di proporre una valida alternativa al dominio bianconero. Un modo per rendere il campionato divertente dall’inizio alla fine. La Juve non ha colpe se è sempre prima, se lo scudetto è già deciso da marzo: ne approfitta, sfidiamo chiunque altro a dire che non avrebbe fatto altrettanto, Gozzi più Gozzi meno.

Il passo in avanti è a stasera. Bando alle banalità: guai a sottovalutare l’Ajax l’hanno detto in tanti, anche chi non ci crede davvero. Come minimo vanto, chi vi scrive può dire che prima del sorteggio aveva indicato negli olandesi una squadra da evitare: per tipo di gioco, tranquillità mentale, velocità e qualità, sono una mina vagante. La speranza, ovviamente, è di passare per scemo a partire da domani. La Juve, intendiamoci, è favorita. Lo era all’andata, lo resta al ritorno, tanto più con del riposo extra nelle gambe di chi porta. Ha le assenze più pesanti che si potessero immaginare, però.

Più di Mandzukic, peserà Chiellini: Rugani ha sfoderato una prova da primo della classe ad Amsterdam, ma dovrà evitare a tutti i costi di sedersi sugli allori. Anche perché l’imperativo categorico, da inizio partita, sarà quello di non subire un gol che complicherebbe molto le cose. Poi li croato. Siamo onesti: non avrebbe giocato comunque. Perché è fuori forma e si vede, da un po’ ormai. Ma soprattutto perché non è il tipo di giocatore adatto ad affrontare una squadra come quella di Ten Hag, che soffre soprattutto la velocità una volta saltata la prima linea di pressione. Dybala o Kean? Con buone probabilità nessuno dei due: svogliato e indolente, l’argentino ha mandato il peggior messaggio possibile nella gara di Ferrara, quella in cui sulla carta non aveva nessuno in campo a fargli ombra. Si è accomodato sotto quella del ragazzino classe 2000, che vola sulle ali del vento e del destino. Tra i due, sceglieremmo Kean. Potrebbe non andare così, per una semplice ragione: Dybala a gara in corso dà il peggio di sé, Moise spacca la partita e la strappa nella sua direzione. Ma può farlo dall’inizio, e in fin dei conti in panchina c’è Douglas Costa, un altro che di sfrecciate e strappi se ne intende.