L'IMBOSCATA - Tutte le ragioni della scoppola di Bergamo. Allegri ama Khedira, ma c'è un grosso problema. Un altro Pjanic per Paratici. Caso difesa: flessione, riflessione e missione. Kean e l'occasione persa

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
01.02.2019 00:47 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Tutte le ragioni della scoppola di Bergamo. Allegri ama Khedira, ma c'è un grosso problema. Un altro Pjanic per Paratici. Caso difesa: flessione, riflessione e missione. Kean e l'occasione persa
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

Immagino sia un proverbio conosciuto anche Max Allegri. Se è vero, come è vero, che vittorie e sconfitte nascono a centrocampo, lo scampato pericolo a Roma contro la Lazio, al pokerista Allegri ha insegnato poco.

 Allegri ama Khedira, ma neppure l'immensa classe del tedesco, la sua sapienza tattica, possono sopperire ad un dato di fatto: Khedira, ormai cammina.

Senza Pjanic il centrocampo della Juventus va in sofferenza.

 Ci pensi in estate Paratici, quando andrà a trattare con il Brescia per Tonali: serve una alternativa al bosniaco. Ci sarà a giugno Ramsey che è tanta roba. Ma uno euclideo come Tonali serve. Soprattutto per il futuro. 

L'Atalanta ha fatto a fette la Juventus. L'ha distrutta sul piano del ritmo e dell'intensità. Zapata ( fuori per infortunio, Chiellini) ha banchettato contro De Sciglio: improbabile centrale difensivo.

Fuori Bonucci, fuori Chiellini, ceduto Benatia, la vita per Allegri si complica. Anche perché dove aveva certezze, sono arrivati interrogativi .

 Pesanti gli errori di Cancelo, orrendo Alex Sandro. Ma la lista (dei passaggi sbagliati, dei contrasti persi, dell'imprecisione sotto porta) a Bergamo, è stata infinita. Per tutta la squadra.

Una riflessione a giugno sulla difesa andrà fatta. Barzagli è verosimilmente (purtroppo) a fine corsa. Benatia è diventato il passato. Caceres ha sei mesi per dimostrare di essere ancora da Juventus. Così come Rugani. Ha l'occasione: dovrà sfruttarla. Chiellini, ormai è chiaro: va dosato. Il guaio che lo affligge da anni è sempre il medesimo. La certezza è Bonucci. A giugno arriverà Romero, giovane da svezzare. A giugno Paratici dovrà fare i “bambini con i baffi“, come dicono a Bologna, per prendere Del Ligt. Sarà complicato, stante la concorrenza.

Vengo alle ragioni della pessima prestazione di Bergamo . 

La prima: una Atalanta superlativa. Che corre come poche altre, in questo momento, in Europa. E che giustamente contro la prima della classe, osannata e celebrata, ha messo una attenzione ( nelle marcature, nei raddoppi, nella protezione del centrocampo e della porta di Berisha), sensazionale .

L'Atalanta va a manetta e ha la mente leggera. E ha uno Zapata in forma strepitosa.

 La Juventus va lenta, abituata a “gestire“. Ma a forza di "gestire“, non sempre ti può andar  bene quando sei costretto a cambiare passo. Con un dettaglio: un conto è perdere (ci sta, è fisiologico) un altro è farsi prendere a pallonate dagli avversari.

La Juve si risolleverà, ma qualche riflessione sulla gestione della squadra ad Allegri si impone. Non era meravigliosa la Juve, prima di questa sconfitta. Non si è imbrocchita dopo la scoppola di Bergamo. Semplicemente, da tempo, sta giocando male. Se vinci va, comunque, bene. Se perdi un campanello d'allarme deve scattare. Vincere aiuta a vincere. Ma è vero anche il contrario .

La seconda: pesano gli infortuni, in un reparto (anziano) che aveva già perso Barzagli. Conosco le motivazioni che hanno portato alla cessione di Benatia, a cominciare dal mantra “la Juventus non trattiene giocatori che se ne vogliono andare“ .

Ma oggettivamente non sono note le condizioni di Caceres che con la Lazio, ha giocato in stagione pochissimo, fermato mentre stava per imbarcarsi per l'Oriente.

E pesa, da matti, l'infortunio di Mandzukic.

Siamo alla terza: senza una boa in mezzo, Ronaldo va in sofferenza. A Bergamo è stato travolto come tutta la Juve. Ora Kean, certamente, dovrà imparare un sacco di cose. Certamente dovrà imparare che il calcio non è fatto di soli gol. Ma il fisico per fare a sportellate ce l'ha. Il suo mancato impiego lo reputo un errore da parte di Allegri. 

Ancora: certamente la Juve ha forzato la preparazione nella “ripresa“ post natalizia, in vista della Champions. Ma niente mi toglie dalla testa che passare dai meno 5 di Bologna ai 30 gradi di Gedda, per poi tornare nel gelo italiano sia stata una jattura. Ma regge fino a un certo punto: il Milan  (avversario a Gedda), contro il Napoli non ha patito le medesime sofferenze fisiche. Anzi.

Servirà alla Juve una “scossa“: immediata. 

Vi aspettavate notizie di mercato? E' finito.

 Ma sarà difficile dimenticarla, questa sessione mercatara .

 Prima il “pacco“ di Leonardo e  la grana Higuain. E l'ultima, recita che il Chelsea (per guai con l'Uefa) potrebbe essere impedito nel far mercato a giugno. Tradotto, nel caso: by, by riscatto del Pipita . 

Poi il mal di pancia (da dollaro) di Benatia e conseguente cessione.

 Poi il ritorno, non privo di incertezze, di Caceres.

Morale della favola? Calma e gesso. La Juve ha perso (male) una gara. E' uscita da una competizione. Ha compromesso, come scrivono i giornaloni “il sogno del Triplete“.

Ma vanno riconosciuti i grandi meriti dell'Atalanta di Gasperini.

Tuttavia stiamo parlando della Juve.  Quindi, mi piace pensarla come Mazzini.

 Che a Carlo Alberto mandò la seguente lettera (che estremamente sintetizzo ): “i popoli imparano più da una sconfitta che non i re dal trionfo “ .

Sostituite “i popoli“ con “le squadre“: E i “re“ con“ gli allenatori “ .

Sabato la Juve affronta il Parma: vediamo se Mazzini ha ragione.