L'IMBOSCATA - Marotta è stato di parola, lui e la Juve da rispettare. Ottimo mercato e qualche dubbio. Le balle metropolitane di questa sessione. Mistero Schick. Bonucci: basta. La Var, le milanesi e l'imperativo categorico di Tavecchio

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
01.09.2017 01:55 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Marotta è stato di parola, lui e la Juve da rispettare. Ottimo mercato e qualche dubbio. Le balle metropolitane di questa sessione.  Mistero Schick. Bonucci: basta. La Var, le milanesi e l'imperativo categorico di Tavecchio

JUVE DA RISPETTARE

 

Come al solito Beppe Marotta è stato di parola. Aveva annunciato che con Howedes il mercato Juve era chiuso e puntualmente così è stato. Juve, al pari di Marotta da rispettare.

Calciomercato lungo, estenuante. Spicca il piglio da Capitan Fracassa del Milan. Ma attenzione agli effetti speciali. Tanto l'Inter è sembrata una formica operosa, tanto il Milan potrebbe rivelarsi una farfalla destinata a  volare una sola estate. Fassone al “Guardian“ (non ad un medium italiano) ha dichiarato: “Non dovessimo centrare la  Champions saremmo costretti a vendere un top player“ . E visto che di top ne hanno uno solo (Donnarumma) il prescelto - nel caso - è presto indicato. Ma Fassone , onestamente e senza scomodare “i 300 milioni di cinesi che tifano Milan“ evocati da Silvio Berlusconi, sempre al titolato giornale britannico ha ammesso  che nel caso il fatturato non raddoppiasse (impresa improba), nel caso il fair play finanziario non potesse essere rispettato (il problema sono i bilanci in passivo degli ultimi anni), nel caso i risultati sportivi non fossero pari alle attese “consegneremo il Milan ad Eliott“ . Tradotto: la misteriosa finanziaria americana che ha prestato 300 milioni di euro al Milan cinese al tasso dell'11,5 %. Ma l'eventualità che il Milan possa fallire è remota, improbabile al limite dell'impossibile. Per tre ragioni.

La prima nel consiglio di amministrazione figura Scaroni il manager amico di Berlusconi, l'uomo che ha “scovato “ Eliott . La seconda: ci sono realtà economiche che non “possono“ fallire. Quando sono delle dimensioni del Milan (il giro economico tutto compreso supera il miliardo di euro) è più semplice tenerle in piedi che portare i libri in tribunale. Il Milan non sarebbe eventualmente  la Fiorentina di Cecchi Gori e neppure il Parma. E se non è fallita la Lazio di Cragnotti (Lotito sta ancora rateizzando i 23 anni ottenuti a suo tempo per decreto ministeriale da Berlusconi), in Italia, calcisticamente non fallirà, tra i “grandi“ più nessuno. La terza è una mia convinzione: nel caso l'uomo di Arcore correrebbe in soccorso della sua creatura. Che non è più sua, ma che per questo non è meno amata. Dovrebbe vedersela con i figli  (presumibilmente contrari ad un suo eventuale rientro) ma il patrimonio personale del Cavaliere è tale da consentirgli di ricomprarsi il Milan una decina di volte. Minimo .

Chi si è rafforzato in questa sessione di calciomercato? Il Milan che ha una squadra nuova di zecca e che accanto a Donnarumma ha messo Bonucci, Biglia, Kalinic, Conti, Kessie. E che dalla Primavera ha scavato la pepita d'oro Cutrone . Il Milan punta ad un posto in Champions, ma sotto sotto come con il petto in fuori sostiene un suo tifoso abitudinario del piccolo schermo, sono in molti dalle parti di Milanello a pensare che “la ricreazione“ sia finita .

Io reputo che tra le prime quattro ci possa stare. Perché? Per due motivi. Perché è sostenuto da una grande passione popolare e perché, la Roma orfana di Spalletti (con tutto il rispetto per l'ottimo Di Francesco) e  di Totti, non mi convince. Mi convince invece l'Inter: non solo perché ha fatto un mercato utile, senza squilli di tromba, ma funzionale al progetto di Spalletti . Ma perché – Tavecchio dixit – Milan e Inter “devono“ tornare sulla vetta del calcio italiano. “Devono” , non “possono“ . E quell'imperativo categorico, deve aver fatto breccia immediatamente anche nel cuore della Var, come ben certificano le boiate confezionate a Roma e a Milano, nella seconda di campionato .Non bastasse l'Inter non ha le Coppe. E in una stagione logorante, la cosa avrà il suo peso. Spalletti sogna di replicare quanto Conte ha fatto alla Juventus e al Chlesea: senza coppe la strada per scudetto può risultare facilitata . 

La squadra che francamente mi ha maggiormente impressionato in questo scampolo di stagione è il Napoli: gioca bene, gioca veloce, gioca con personalità. Insigne è enormemente cresciuto. Ed è cresciuto soprattutto un giocatore che a me piace da morire: Zielinski. Che deve a Giampaolo la sua prima trasformazione. E deve a Sarri la capacità di essere da mezz'ala a tutto campo determinante. Il polacco è  il Lampard del Napoli: una delizia per palati fini .

E la Juventus? Ha fatto un ottimo mercato. Con Howedes (i tedeschi sono una garanzia e questo è pure un campione del mondo) e con Matuidi: l'uomo che sa rovistare nella spazzatura. Bene in porta con il polacco di scorta. Bene i due esterni Costa e Bernardeschi. Qualche perplessità, francamente per De Sciglio - Come si dice: in bocca al lupo.

 

SE BENTANCUR...

 

Buon mercato che diventerà ottimo se Bentancur crescerà fino a diventare un titolare fisso . L'uomo dalle geometrie esatte è anche l'uomo che potrà determinare le fortune prossime e remote della Juve

I tifosi malpancisti peraltro vanno capiti: aspettavano Verratti o Iniesta, o Modric. Il giocatore in grado di raccogliere l'eredità di Pirlo. Con Marchisio ancora ai box e con Pjanic che ancora sta studiando dopo una  stagione la parte, la Juventus potrebbe presentare qualche carenza a centrocampo. Ma se sboccia Bentancur, se Allegri non gli farà pesare troppo il noviziato, se gli darà ore di volo, io credo che il popolo juventino troverà una “gioia“ da affiancare a Dybala. Il quale con  il 10 sulle spalle sta facendo prodigi nel segno di Omar Sivori. Il ragazzino si sta prendendo la Juve: a colpi di gol, di assists, di veroniche, di dribbling e di tunnel. Dite che vale meno di Neymar? Occhio alle querele .

Patirà la Juventus i congedi di Bonucci e Dani Alves ? Io credo di no. Ma dovrà giocare in modo diverso. Oltre che in Bentancur io ripongo una totale fiducia in Federico Bernardeschi. Altri piedi buoni in grado di fare la differenza.

Toccherà ad Allegri mescolare bene gli ingredienti. La Juve parte sempre per vincere tutto. Ma questa stagione dovrà stare più attenta, accorta  del solito . Perché le concorrenti si sono rafforzate: in Italia e in Europa. La cifra della nuova Juventus si vedrà nei preliminari a Barcellona : sfida affascinante, pericolosa, ma alla fine esaltante. La Juve conosce la banda di Messi. Dovrà essere conscia oltre che del valore dell'avversario, del suo proprio valore. La faccia tosta sovente paga. E “questo“ Dybala credo possa  far stare tranquilli.

Io valuto il mercato della Juventus da 7 e mezzo. Ho il rimpianto Goretzka, mai preso in vera considerazione, ma Marotta e Paritici sono stati bravi.

Si attendano comunque le critiche : per aver mollato Schick, per non aver preso Keita, per averla data vinta all'Atalanta per Spinazzola, per aver perso il giovane Bastoni. Per aver dovuto rinegoziare il cartellino di Favilli, infine per non aver chiuso per Pellegri, insidiato dalla corte del Milan. Temo che Kean  in prestito a Verona , invece che  al Genoa, possa far perdere il treno alla Juve per il giovanetto rossoblu.

Ma sui giovani in questa ultima giornata di mercato la Juve ha lavorato benissimo: ha preso il talentuosissimo Del Sole dal Pescara. E sempre dagli abruzzesi  Delli Carri.  Dalla Spal il giovane Di Pardo. Prospetti per il domani. Come quelli che la Juventus ha in giro in serie A, tutti in prestito e tutti (a parte Orsolini con biennale a Bergamo)  passibili di rientro la prossima stagione. La lista è una sfilza : Spinazzola e Caldara ( Atalanta ), Romagna ( Cagliari ) Mattiello e Vitale ( Spal ) , Mandragora ( Crotone ) , Kean ( Verona ) , Lirola e Cassata ( Sassuolo ) . Oltre a Favilli in serie B , dare un'occhiata  a Clemenza da fatato sinistro e ad Audero guardiano del Venezia.

Sono il futuro, popolo bianconero. Loro e probabilmente fra 12 mesi  anche Emre Can: se non rinnoverà a Liverpool e se sarà intelligente. Perchè? Perchè Kloop ha messo le mani su un giocatore semplicemente mostruoso: Keita del Lipsia. Fate conto Kante con i piedi Kroos .

Arriva dai reds tra un anno. Ergo se Can è in grado di far di conto, l'equazione Keita – titolare fisso- nel ruolo che fu di Gerrard, saprà impostarla e risolverla. Prendendo la strada di Torino .  

 

BALLE METROPOLITANE

 

E' stato un mercato caratterizzato, più di altre volte dalla “ cazzate” metropolitane. Un fiume di boiate scritte e veicolate con una sicumera  sorprendente. Ve ne offro una sintesi.

 

KEITA: HA VINTO LOTITO

 

Secondo molti opinionisti nel braccio ferro, spiazzate alla fine della corsa molte pretendenti ( Juve, Inter, Milan, Napoli ), avrebbe vinto Claudio Lotito che ha piazzato il suo giocatore( in scadenza di contratto nel 2018 ) per la bellezza di 30 milioni più bonus .

“ Ha vinto Lotito, ha perso il calcio italiano“ hanno scritto le pie donne eternamente in gramaglie “ .  Ma per favore !

 Ha vinto un signore che si chiama Jorge Mendes- grande amico di Lotito  e del Monaco- che ha fatto da mediatore con il Monaco e ha veicolato l'affare Keita. Ora Mendes, come tutti quelli che fanno il suo mestiere, non è una Dama di San Vincenzo . Quello che  avrebbero dovuto chiedersi le pie donne sarebbe stato: a quanto ammontano le commissioni di Mendes per questo affare? Spesso i procuratori più potenti , contro i quali ancora una volta si è scagliato Aurelio de Laurentis, hanno commissioni simili alle parcelle “ leggendarie “, come le ha definite Ferruccio De  Bortoli del compianto Guido Rossi .

Ah: la Lazio ha subito investito il ricavato avuto dal Monaco (  che per una perversa interpretazione del fair play finanziario ha ceduto in prestito non oneroso al Psg, il fenomeno Mbappè, con l'accordo che nella prossima stagione incasserà  180 milioni )  su due ragazzini del Braga della “ scuderia “ pare, proprio di Mendes. In più ha preso dal Valencia , l'usato insicuro portoghese, Nani .

Ergo dei 30 milioni (  due ragazzini sono costati circa 25 milioni) ottenuti per Keita, a Lotito sono rimaste le briciole. E forse neppure le briciole, pagate le commissioni a Mendes .

Altra bufala metropolitana :  i rapporti tra Juventus  ed Atalanta restano ottimi, al netto del caso Spinazzola, scrivono.

 Ora l'Atalanta non ha ancora spiegato il vero motivo per il quale su Spinazzola si sia tanto irrigidita. In primis perché il Vaso di Pandora dei desideri l'ha aperto Percassi , soggiacendo  al ricatto del procuratore di Andrea Conti che una settimana prima del raduno aveva dichiarato : “ Conti il prossimo anno non giocherà nell'Atalanta“ . Ora un ricatto remunerato con quasi 30 milioni è un ricatto al quale vorrebbero soggiacere in molti. Ma non si parli come ha fatto Gasperini del  “ dio denaro “ , perché proprio non è il caso .  Vox populi :  Lippi, procuratore di Spinazzola avrebbe usato modi ruvidi nel chiedere che Spinazzola fosse “liberato“ con un anno di anticipo dal suo “ prestito” sanzionato tra Juve e Atalanta . Può essere . Ma viene difficile pensare che una società che senza battere ciglio si è privata di Gagliardini, Kessie e Conti, faccia le barricate per un giocatore che non è suo e che tra un anno ( tra riscatto e controriscatto previsti ) comunque perderà .Ergo c'è dell'altro. Ma certamente al netto delle parole istituzionali di Marotta i rapporti tra Juve e Atalanta in questo momento non sono buoni. Lo hanno chiarito le dichiarazioni di Marotta sul twitter di Papu Gomez. Lo stesso Marotta ha avuto parole tenere per Spinazzola. E infine provate a fare una mini-indagine a Vinovo sugli umori della Signora dopo che Bastoni ( che era stato richiesto da Marotta, nell'ambito dell'affare Caldara, ma Percassi aveva assicurato “ se ne parla tra un anno” ) è stato ceduto all'Inter. Cose del calciomercato, direte. Vero. Ma vi assicuro, l'umore di Madama nei confronti di Bergamo Alta non è dei migliori. Pari, se non peggiore, per la vicenda Spinazzola, a  quello dei suoi tifosi.

Altra panzana metropolitana. Da un anno i giornali e i media spagnoli stanno vendendo Dybala al Barcellona. Il direttore di Telelombardia, Fabio Ravezzani , a gennaio  si era spinto oltre “Una mia fonte mi assicura che Dybala sarà venduto al Barcellona per 80 milioni“ .  Fatta salva la buona fede di Ravezzani che è uomo d'onore, gli consiglierei, come minimo di cambiare informatore. Quello che gode della sua fiducia, non sembra particolarmente informato . 

Altre panzane? Belotti ( cuore rossonero)  al Milan. Di Maria all'Inter. Iniesta alla Juventus. Berardi alla Roma. Mbappè alla Juve (ma una offerta di 115 milioni pagabile in quattro esercizi era stata fatta ), Naingolan all'Inter, Diego Costa al Milan . Ma nei mesi del calciomercato va bene tutto: anche la “palla delle palle“ che la Juventus abbia “ strappato “ alla concorrenza del Milan, Bentancur. Ma no, cari, era solo fumo fatto da Adriano Galliani in un periodo nel quale il “fumo“ serviva. Bentancur era nel “ pacchetto” Tevez, E gli accordi (servanda pacta ) prevedevano che la Juve potesse chiudere l'affare entro la fine dello scorso aprile. La misson di Galliani in Argentina non era “impossibile“ . Era ridicola. Quasi, anzi di più di quella in Croazia per Pjaca .

Ma tranquilli, da domani si ricomincia. Il mercato delle vanità e della boiate alla Fantozzi non chiude mai. Conviene a troppi. Conviene a tutti. Faccio ammenda : anche al sottoscritto .

 

 

MISTERO SHICK

 

Da qualsiasi parte lo si giri quello di Schick resta un mistero. Sinteticamente, la Juventus ad inizio mercato oltre alla clausola di 25 milioni di euro paga alla Sampdoria un surplus di altri 5,5 milioni, con la ormai consueta formula del pagherò nella quale ha mostrato una prodigiosa competenza il Milan di Fassone Mirabelli . Ma le visite mediche evidenziano che Schick ha un problema  cardiaco. Lo dicono i medici della Juve, lo confermano a  Roma altre visite . Ma non è – dicono- una cosa grave . Con 50 giorni di sosta, il giocatore ( per fortuna ) può riprendere la normale attività. Ma la Juve si cautela : consensualmente rescinde l'accordo con la Samp. Passano i giorni di “ riposo “ e le nuove visite annunciano un giocatore “ abile ed arruolato “. Nel frattempo si scatena un'asta :  entrano in lizza Psg, Monaco, Inter, Roma , si ripresenta la stessa Juventus. Ferrero è un presidente un poco schizzato ma gli affari li sa fare . Vince la riffa la Roma, per 42 milioni. Vero che dopo l'affare Neymar i prezzi sono arrivati alle stelle e anche per un magazziniere ti chiedono ormai un paio di milioni. Vero anche che nel giro di un mese il prezzo di Shick è aumentato di 12 milioni. E cosa sorprendente la Roma li spende per un giocatore che sulla carta non si abbina con Dzeko. Uno certamente di classe, bravo la sua parte ma non un esterno . Cosa bizzarra: per Schick (che apparentemente non le serve) la Roma paga una cifra negata agli inglesi scudettati con Ranieri per Marhez . Mistero rimasto inevaso : perché prima dell'asta la Juve ha mollato tanto precipitosamente la presa ?

 

BONUCCI: BASTA

 

Parla Leo Bonucci. Parla tanto. Parla sempre. Dice e non dice, quello che tutti sanno. Se n'è andato perché il suo rapporto con Allegri si è disintegrato quella sera quando alla velocità di Speedy Gonzales si fiondò nello spogliatoio a “ chiarire “ con Allegri. Deve essere successo qualche cosa di  grave se la società decise di multare Allegri al pari di Bonucci e di costringere Leo all'ormai celebre sgabello di Champion's .

La cosa è finita e sarebbe il caso di chiuderla. Bonucci è libero, come qualsiasi lavoratore dipendente, di cambiare datore di lavoro. Bonucci è libero di dire le sue ragioni. Magari stante la situazione essere espliciti non guasterebbe. Il calcio fa concorrenza alla politica in fatto di omissioni. Ho provato disgusto per le minacce fatte a Bonucci e ai suoi famigliari : i vigliacchi dell'etere non dormono mai. Ho provato stupore quando Bonucci ha accettato la maglia di capitano del Milan : per lui è stato un onore, per i tifosi che mi scrivono, una insopportabile provocazione.

Ma ci sta anche questo. Persino che  qualcuno continui a mentire sulle dinamiche di quella cessione :  la verità l'ha detta solo Montella, alla “ napoletana “, con un sorriso mentre spiegava che “ probabilmente “ il Milan avrebbe soffiato un grande giocatore alla Juventus .

Lo dico senza remore: la mia stima per il giocatore Leo Bonucci è immensa. Gran giocatore che ha fatto benissimo alla Juventus e io credo bene farà anche al Milan . Sull'uomo ho le mie riserve. Non mi piacciono i giocatori che illudono i tifosi. Che si sciacquano la bocca dopo ogni gol . Che vanno in curva con gli ultras quando sono squalificati o infortunati . I tifosi non vanno illusi. Ma capisco che non tutti sono “ cori grati “ come Pepe Reina ( chapeau ). Per questo per Juve- Milan, come ho già spiegato andrò all'Allianz a fischiare Bonucci. Io- confesso- dico le parolacce. Ma non è mio costume offendere il prossimo. Tuttavia rivendico il diritto di dimostrare il mio dissenso, fischiando Bonucci. Per aver tradito non la Juventus ma la passione dei tifosi. Per averli illusi di essere “uno di loro “. E soprattutto per non aver avuto la forza per placare il suo risentimento ( sbagliato o giusto che fosse ). Nel lavoro sovente si litiga. E non necessariamente si deve essere amici. A volte conviene fare un passo indietro. Ma per saperlo fare bisogna essere persone speciali . Una rarità .

 

 

INFINE: CETERUM , ECCETERA

 

Siamo a settembre e tra non molto la vicenda Juve . Biglietti - n'drangheta- Agnelli verrà discussa.

La discuterà in commissione antimafia anche il commissario ( partenopeo ) Taglialatela, immortalato assieme al senatore Ignazio La Russa con uno striscione dal contenuto “Juve merda“.

E la discuterà in Procura Federale, l'ex prefetto di Roma Pecoraro. Che di dimettersi proprio non ci pensa. E per il quale l'intercettazione farlocca con la quale cercava di incastrare Andrea Agnelli è una pinzellacchera che non offuscherà il suo giudizio.

La cosa strana è che a parte il sottoscritto, nessuno in questi mesi abbia sentito il dovere di chiedere al procuratore Pecoraro di dare le dimissioni.

Si vede che a tutti sta bene così. A cominciare dal presidente della Federazione Carlo Tavecchio, che Pecoraro ha scelto per quell'incarico ma del quale “ non sa neppure dove sia la porta del suo ufficio “ . Presidente Tavecchio : neanche un caffè ? Neppure un messaggino ? Passate buone vacanze Giuseppe ? Niente ? . Sono costretto a crederle presidente: dopo aver sentito che la “ Var “ ( o il Var ) “ non si applica all'Inter “ (vedi rigore non considerato all'Olimpico ai danni della Roma ) lei è come una celebre pubblicità degli anni Sessanta : “ Con quella bocca può dire ciò che vuole“ . Il problema è che qualcuno ( anzi, più di qualcuno ) è disposto a crederle.