L'IMBOSCATA - Juve, per ora c'è poco da esaltarsi. Non starò mai con Bonucci. Cosa c'è dietro lo scambio di "Jeep"? Costa Azzurra, retroscena Milinkovic: il "Sole 24 Ore" aveva ragione. Il Principino impeccabile

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
24.08.2018 00:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Juve, per ora c'è poco da esaltarsi. Non starò mai con Bonucci. Cosa c'è dietro lo scambio di "Jeep"? Costa Azzurra, retroscena Milinkovic: il "Sole 24 Ore" aveva ragione. Il Principino impeccabile
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

BUONA LA PRIMA , MA...

La Juve che sbanca Verona all'ultimo secondo ha poco da esaltarsi. Ha preso due gol da una squadra che lotterà per non retrocedere, palesando pregi e difetti. Ha giocato bene Ronaldo, pur a secco di gol, ha stupito (non il sottoscritto che da almeno due stagioni lo invoca mezz'ala) Bernardeschi, ha  convinto Mandzukic. Così come Alex Sandro. Non Cancelo anarchico e rivedibile in difesa. Non Cuadrado e Douglas Costa, uno velleitario, il secondo fumoso. Non mi ha convinto il centrocampo a due del primo tempo e men che meno la posizione di Dybala. Che con Ronaldo in campo ha forse l'opzione migliore in una posizione alla Isco davanti  ad un centrocampo a tre.

Poi c'è Bonucci che in una difesa a quattro con due terzini che cercano il “fondo“ storicamente  soffre. Bonucci è forte in una difesa a tre: può la Juventus concedersi  una difesa a tre? Sulla carta può, ma a mio parere sarebbe una involuzione tattica. 

Cristiano Ronaldo sta battendo ogni record. Un milione di like in poco tempo per una foto. Tifosi in delirio alla Continassa. A Verona un superlativo Sorrentino (auguri e complimenti) gli ha negato la gioia del gol. L'Allianz sabato contro la Lazio se lo aspetta.

 NON STARO' (MAI) CON BONUCCI

Ha scritto su “Tuttosport“ Vittorio Feltri che lui “sta con Bonucci“. E se concordo  con Feltri che “sbagliano i fegatosi frequentatori delle curve a linciarlo (soprattutto sui social) quasi che l'uomo fosse un delinquente“, non sono d'accordo con lui quando scrive che Bonucci “è semplicemente un calciatore di alto livello che ha accettato di buon grado di ubbidire al richiamo della foresta madre“ .

Spero che Vittorio non mi reputi un “talebano“ visto che ai panni “bianconeri“ di Bonucci pur da vecchio juventino  non riesco a portare “amore incondizionato”. Lo so: in un Paese dove in politica non esiste vincolo di mandato risulto un pezzo di antiquariato.

Io rispetto chi cambia idea, perché solo gli imbecilli (talebani) non la cambiano. Non rispetto i voltagabbana.

Tornato a “casa"  (per favore evitare  il “figliuol prodigo“ perché qui con il vitello hanno scannato anche il toro) Bonucci ha  spiegato in conferenza stampa che “se n'era andato ma che la scelta era stata  sbagliata“. Che per fortuna la Juventus lo aveva rivoluto perché altrimenti sarebbe dovuto andare all'estero (come mai il Milan ha fatto zero per trattenere un giocatore come Bonucci, pilastro della difesa e che aveva insignito dei gradi di capitano?) . 

Provare a dimenticare i gargarismi della scorsa stagione? Una consorte che facendo di cognome Maccari si era probabilmente sentita in diritto di produrre (come quel grande artista produceva  sberleffi d'autore), mediocri foto postate e glissate dalla Juventus per non alimentare polemiche, ma mai digerite dai tifosi? Anche a concedersi all'oblio, resta quello che Paolo Condò collega  dal pensiero fine, sulla “Gazzetta dello Sport“ ha definito  “una miccia molto lunga, un pensiero ragionato sul da farsi, una rabbia gelida e non un impeto d'ira“. Conclude Condò che “il tempo gli ha spiegato ( a Bonucci )  che di troppo orgoglio si finisce sconfitti“ . 

L'idea di Bonucci è quella di manipolare il tempo. Ma non funziona così. Tempus fugit: il tempo cambia gli uomini e le cose. 

Non c'è stato peccato, se non di presunzione. Non ci sarà assoluzione, perché la Juventus non è una chiesa e quello di Allegri è uno spogliatoio, non un confessionale.

Bonucci ha assicurato che saprà farsi perdonare sul campo. Il problema è che quand'anche Bonucci segnasse il gol partita nella finale di Champions, la sua  “rabbia gelida“ è pur sempre costata alla Juventus un giocatore come Caldara.

Nessuno scambia una Jeep che ha percorso 150.000 km con una appena uscita dal concessionario. Anche perché, detto tra noi, la difesa della Juve, tranne Rugani è di ultratrentenni. Presto dovranno provvedere (De Ligt? Magnani?). E di Caldara in giro non ce ne sono molti.

Sapete cosa mi irrita? Che la Juventus sia stata considerata da Bonucci un omnibus dal quale scendere e  risalire a “capriccio“ .  E mi irrita che la Juventus si sia “prestata”. A meno che:  nonsolocalcio?

 

MILAN: UN MONDO MERAVIGLIOSO 

“Il Milan aveva trattato Milinkovic Savic fin da giugno” . Metti una sera a cena a casa di amici in Costa Azzurra. Il mio vicino di tavolo ha rapporti di lavoro con uno dei legali del Milan. Me l'hanno messo accanto perché anche lui è juventino. Penso a una delle tante incontrollate notizie che girano a cavallo del mercato. Ma un paio di sere dopo, ascolto a Sportitalia, il collega Luca Serafini  che sa molto delle cose del Diavolo dire le medesime cose. Uno che non è Fassone  ha trattato con Lotito per il serbo  fin da giugno. Allora faccio le mie verifiche: quanto scritto il 16 agosto dal “Sole 24 ore“ è corretto. Operazione da 120 milioni, 40 di prestito, due giocatori del Milan nel pacchetto, il resto nell'esercizio successivo. Sul filo di lana Lotito però ci ripensa. Ergo, almeno due cose. La prima: qualcuno trattava per il Milan, prima che mister Li perdesse oltre 600 milioni di investimento a favore del garante Elliott per poi sparire (inseguito da una indagine per false comunicazioni societarie) alle Bahamas a girare salamelle su una griglia. La seconda: la storia contraddice il racconto di Leonardo che ha sempre parlato di “operazione impossibile dal punto di vista finanziario da parte del Milan“ .

Nondimeno questo è il mondo, meraviglioso, del Milan.  Ha scritto  Fabio Licari sulla “Gazzetta dello sport“ il 17 agosto: “Il Tas ritarda le motivazioni. L'Uefa aspetta e Leo compra“. In sostanza il Tas ha riformato la decisione dell'Uefa di escludere il Milan dalla Coppa, ritenendo le misure punitive e relative al mancato rispetto del fair play finanziario, eccessive. Di solito l'Uefa decide in tempi rapidi per garantire la regolarità delle competizioni. Ma in questo caso non ha potuto farlo. Perché il Tas (cui non spetta sanzionare) non ha ancora motivato. E quindi l'Uefa deve attendere che il Tas esca dal ponzamento, prima di sanzionare, visto che comunque una sanzione ci dovrà essere. Quando succederà? “Di sicuro non a breve“ spiega Licari. Nel frattempo in attesa che il Milan costruisca un business plan più solido di quello presentato da Fassone, il Diavolo ha  investito sul mercato per 170 milioni di euro. Che sommati ai 230 della scorsa stagione cinese fanno 400.  E' il meraviglioso mondo del Milan dove tutto può accadere.  Perché (mio parere) se è vero che il Milan la sua partecipazione all'Uefa se l'era conquistata sul campo, altrettanto vero è che Losanna ha chiesto sanzioni più leggere. Ma non avendo ancora motivato ( perché?)  a Nyon non hanno potuto sanzionare. E il Milan nel disappunto e le polemiche di quanti in passato avevano avuto ben altri trattamenti si è rafforzato.

 Non è un mondo meraviglioso ?

 Meraviglioso è stato anche il triangolo Bonucci- Caldara- Higuain.

Il Milan aveva comprato Bonucci per 42 milioni, pagabili in tre anni. Saldata la prima tranche, ne restavano da onorare altri 28. Li onorerà? Sono entrati nel computo Bonucci- Caldara?  Aveva spiegato un collega  di Mediaset: “Il Milan non ha i soldi per pagare Bonucci“. Strano: il Milan i soldi per il prestito (18 milioni) di Higuain e per altre operazioni li ha reperiti.

 La semestrale di fine anno dovrebbe chiarire le cose. Forse anche la casualità di una fidejussione (per Bonucci) elargita al Milan dei cinesi dalla stessa banca presso la quale opera la famiglia Agnelli. 

Giornali economici e non, italiani ed esteri hanno scritto di questo  feeling tra Juventus e Milan. Non vi racconterò di come il compianto Marchionne avesse gettato le basi per un mega accordo (roba che sfiorerebbe i due miliardi di euro) tra Fca e Hyundai. E di come solitamente accade in questi casi, prima di concludere ci sia una sorta di garante ( banca d'affari o fondo d'investimento) a tutela di questo tipo di operazione. Il “garante“ in questo caso è il Fondo Elliott. Non sono competente in materia: quindi non azzardo ipotesi. I colossi finanziari, peraltro, usano scambiarsi coltellate e subito dopo favori. 

Il Milan del duo Leonardo-Maldini che vanno in coppia come i carabinieri, si prepara a stupire. Personalmente reputo che la linea di confine sia sottile. La qualità c'è e il Milan potrebbe - come dice Arrigo Sacchi - essere da scudetto. Ha comprato tanto e ha venduto bene i suoi “esuberi“. Ma le attese sono altissime, garantite da un fondo speculativo che (cosa mai vista)  si è messo  a gestire una società calcistica. E da una pletora di gens berlusconiana (prossimo anche l'approdo di Kakà) alla quale il Fondo Elliott si è affidato. Ora parlerà il campo. Il Milan potrebbe sbalordire o deludere senza una verità di mezzo. Del resto in un mondo meraviglioso il colore grigio non è previsto. O rosso o nero. In questo caso, rossonero . 

IMPECCABILE PRINCIPINO

Ha lasciato Claudio Marchisio dopo 25 anni di Juventus. Non senza rimpianti e con la classe che lo ha sempre distinto. Non serve censo o casato per essere Principi. C'è chi  nasce bullo (e tale resta)  e chi nobile . Uno che ha indossato la maglia della Juventus dall'età di 7 anni meritava un congedo in grande stile all'Allianz. Magari accadrà: sarebbe auspicabile accadesse. Auguri a un gran giocatore e  ad un uomo semplicemente impeccabile.