L’IMBOSCATA - C’è una Juve che onora la maglia e un’altra che latita. Presagi positivi, ma Allegri e i giocatori pensino di più alla squadra. La protervia di Rocchi e il silenzio di Candreva: le verità nascoste dell’11 settembre

30.09.2022 01:30 di  Andrea Bosco   vedi letture
L’IMBOSCATA - C’è una Juve che onora la maglia e un’altra che latita. Presagi positivi, ma Allegri e i giocatori pensino di più alla squadra. La protervia di Rocchi e il silenzio di Candreva: le verità nascoste dell’11 settembre
© foto di Andrea Bosco

C'è una Juve che funziona: quella femminile . Approdata per il secondo anno consecutivo ai gironi di Champion's. La sensazione, vista qualche partita,  è che la seconda Juve di Montemurro sia meno spumeggiante rispetto a quella della sua prima stagione. Ma estremamente più cinica. Della serie: lascio qualche cosa per strada in campionato per riservare le energie nella competizione continentale.  La scorsa stagione le ragazze  hanno stupito, sfiorando l'impensabile (il gap economico con le migliori d' Europa  è ancora notevole) in modo esaltante. I tifosi hanno imparato ad apprezzarle. Hanno imparato che le ragazze magari possono perdere, come capita nello sport. Ma non sbracano mai. Onorano sempre la maglia. E' quello che ci si attende faccia la Juve di Allegri, latitante sul campo da troppo tempo.

La gara con il Bologna può essere la partita del riscatto. A patto che i giocatori pensino meno alle proprie nazionali e agli incombenti mondiali e di più al club che li paga. A patto che Allegri (e non entro nei dettagli, la vita privata  è sacra, ma le cronache sono zeppe delle vicende famigliari dell'allenatore livornese) si concentri solo su come migliorare il gioco della Juventus. La Juve martoriata nel bilancio, subissata di critiche dai media, lordata da dirigenti di società avversarie eternamente impuniti, bersagliata dai tifosi delusi, ha la necessità di ritrovare entusiasmo. Vlahovic che torna a segnare con la sua Nazionale su assist di Kostic può essere un presagio. Bonucci che con Roberto Mancini ha ritrovato forma e serenità, un secondo presagio. Dettagli in una complessiva situazione da leggere in profondità.

La Juventus di domani va costruita ora. Non a fine campionato.  Personalmente auspico facciano bene (meglio di quanto finora non abbiano fatto) i giocatori attualmente  presenti nella rosa. Così come spero che la presenza (finalmente) di un arbitro donna nella gare di serie A possa essere l'inizio di una stagione diversa. Per la Federazione, per la Lega e per la classe arbitrale. Che evidentemente non contempla nel proprio vocabolario la parola “scuse“.

La parola che avrebbe dovuto sillabare Rocchi  . Invece Rocchi con la protervia che contraddistingue gran parte dei suoi arbitri (“non ancora maturi - ha spiegato l'uomo d'onore Trentalange - per presentarsi davanti ai microfoni a fine gara per dar conto delle proprie decisioni“) ha finito per girare ancora il coltello nella piaga a proposito del gol di Milik annullato in Juventus – Salernitana.

“Ci siamo spiegati male. Ma abbiamo valutato con le immagini che avevamo. La telecamera incriminata in quella circostanza  non era nostra  disposizione. Abbiamo agito con gli strumenti che avevamo“. Ma non è vero. Gli “strumenti”, anche in assenza della telecamera di cui sopra,  c'erano. Per esempio l'assistente che tiene la bandiera abbassata segnalando che il gol è valido. Per esempio un arbitro più deciso.  La cosa assurda in quella circostanza  è che il gol venga annullato dal Var. Dalla petulanza del varista che si mette a sindacare la decisione dell'arbitro:  che la rete aveva convalidato.

Cornuti e mazziati. Rocchi evitando di scusarsi ha evitato anche di spiegare, come mai la presa pallavolistica di Candreva in occasione del suo gol non sia stata dal Var rilevata, dall'arbitro segnalata, dall'assistente di fascia ignorata. Ma se  Rocchi risulta latitante, sarebbe il caso che  almeno Candreva si rivelasse  “onesto“.   Dica Candreva di essere stato in fuorigioco di un metro in occasione del gol di Milik. Lui sa di esserlo stato .  Dica Candreva di aver colpito il pallone a mani unite in occasione del suo gol. La partita ormai non è più in discussione. La Juve (come viceversa avrebbe fatto Luciano Moggi) non ha presentato ricorso per poter ripetere la gara. La classifica è stata aggiornata. In definitiva meglio di Candreva si è comportato il presidente della Salernitana  resosi subito  disponibile alla ripetizione del match, là dove una qualche autorità fosse intervenuta nel segno della decenza . Dagli arbitri si chiede trasparenza. Ma non sarebbe male che anche i giocatori fossero disponibili a mettersi sotto una lente d'ingrandimento. Vero Smalling ?