IL SANTO DELLA DOMENICA - LA DELUSIONE DI MERCOLEDI E LE SCELTE SBAGLIATE. LA SQUADRA HA LA FORZA E LA VOGLIA DI REAGIRE?

21.06.2020 01:35 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - LA DELUSIONE DI MERCOLEDI E LE SCELTE SBAGLIATE. LA SQUADRA HA LA FORZA E LA VOGLIA DI REAGIRE?

La seconda delusione stagionale è arrivata. Per adesso si tratta di obiettivi tutto sommato secondari, ma dopo la Supercoppa anche la Coppa Italia è sfumata. Parliamoci subito chiaramente: ciò che ha lasciato perplessi è il modo in cui la Juve ha consegnato al Napoli il trofeo. Perché anche nella sconfitta si può e si deve lottare, si può e si deve mettere in difficoltà l’avversario, e niente di tutto questo è avvenuto . Ecco, vedere una squadra come quella di mercoledì, incapace di creare occasioni, di tirare in porta, incaponita in uno sterile e inutile possesso palla, ha fatto scattare tanti campanelli di allarme. 

Lascio volutamente da parte questa volta gli alibi dell’inattività, perché il discorso vale esattamente anche per il Napoli, che di fronte ad una condizione fisica non ottimale, ha messo in campo la “cattiveria” agonistica e la voglia di vincere che sinceramente in molti giocatori della Juve non ho visto. E questo pare l’aspetto più preoccupante. 

Dal punto di vista tattico si pagano, al di là delle responsabilità dell’allenatore sulle quali torneremo più avanti, alcune scelte di mercato che oggi presentano il conto. Aver lasciato Higuain senza una valida alternativa nel ruolo, ben sapendo che Ronaldo non ama fare il centravanti e Dybala preferisce agire diversamente, un centrocampo statico che non gioca a un tocco e verticalizza con il contagocce, con giocator,i penso e Khedira, ormai usurati,  oltre ad un vuoto, che rischiamo di pagare adesso con l’infortunio di Alex Sandro, sulla corsia bassa di sinistra.

Certamente anche Sarri ha le sue responsabilità. Voler imbrigliare a tutti i costi una squadra, che non ha le caratteristiche adatte, in una rete di passaggi spesso improduttivi non è positivo. L’idea di entrare ossessivamente in area di rigore avversaria palla al piede non è stato digerito né assimilato, e vediamo come lo sviluppo del gioco non porta quasi mai a occasioni pericolose se non grazie ai singoli. Ma se i campioni non girano, la squadra diventa sterile e non trova la via del gol. Preoccupati? Si lo siamo, perché il rischio di gettare alle ortiche la stagione c’è. Occorre una svolta ma la domanda è semplice: ci sono le forze fisiche, mentali e caratteriali per farlo? 

Se penso a mercoledì scorso rispondo di no: l’ingresso in campo di Bernardeschi, lungi da me gettare la croce addosso ad un solo giocatore, ma l’esempio è calzante, fa pensare che la situazione anche dei singoli calciatori, non è delle migliori. Per non parlare di come Danilo si è presentato sul dischetto degli 11 metri ( e qui torna la responsabilità di un allenatore che sbagliato il primo rigore non può far tirare il secondo a chi rigorista non è)  e della gestione complessiva dei 90 minuti da parte della maggior parte dei bianconeri

Gli infortuni poi hanno maledettamente complicato le cose. Non abbiamo alternative a Alex Sandro, a centrocampo la rosa non è così ampia per sopportare gare ogni tre giorni, in attacco senza Higuain riferimento centrale chi attacca l’area di rigore? 

Insomma essere ottimisti in questa fase non è semplice, tuttavia dobbiamo sperare in una reazione, quantomeno nervosa, lunedì sera a Bologna, diversamente, delle serie riflessioni andranno fatte. La stagione, a meno di clamorosi e non auspicabili, colpi di scena terminerà con Sarri, che però adesso si gioca la riconferma. L’ex tecnico del Chelsea, proprio nella conferenza stampa preNapoli ha spiegato di essere diventato meno intransigente e più “malleabile”. Lo deve dimostrare a partire da lunedì. Ma sarebbe sbagliato e ingeneroso dare le colpe solo all’allenatore. E’ un vecchio detto ma reale: in campo vanno i giocatori, e da tutti loro, nessuno escluso, ci aspettiamo di più.

Il momento è delicato, lae sensazione è che a livello psicologico, se la Juve dovesse essere superata dalla Lazio, difficilmente avrebbe la forza di reagire. Dunque sotto con il Bologna, dove non conta come, ma conta solo vincere. Dopodichè ci sarà tempo tempo per tutto il resto, ma adesso dividersi su sarriani e anti Sarrisarebbe assolutamente controproducente. Il motto è uno: fino alla fine. Adesso più che mai..