IL SANTO DELLA DOMENICA - GIUGNO COME ANCORA DI SALVEZZA. MA PRIMA VA SALVATA LA STAGIONE

24.03.2024 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA -  GIUGNO COME ANCORA DI SALVEZZA. MA PRIMA VA SALVATA LA STAGIONE
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Una crisi che non passa e che preoccupa. La sosta per le nazionali, a proposito complimenti a tutti per l’inutile viaggio transoceanico in un momento chiave della stagione, acuisce il senso di smarrimento di gran parte della tifoseria, ancora incredula per il tracollo. Dal sogno scudetto al guardarsi le spalle dai concorrenti per la zona Champions. Nel mezzo una marea di polemiche, attacchi, nervosismi e pruriti vari, che la brutta prestazione con il Genoa ha ulteriormente infiammato. In più  c’è anche un calendario poco simpatico, che nelle prossime tre giornate ci dirà se davvero dobbiamo preoccuparci per l’accesso ai primi quattro posti, vitale per le finanze del club. Lazio, Fiorentina e Torino, con in mezzo la gara di andata della semifinale di Coppa Italia, ci diranno molto, se non tutto, su questo finale di stagione. Serrare i ranghi, compattarsi e tirare fuori tutto quello che ancora si può dare, mettendo da parte eventuali mal di pancia, problemi del singoli e situazioni che con il bene della Juventus, in questo momento, non hanno nulla a che fare.

Troppo brutta per essere vera questa squadra che stiamo vedendo, poco mordente, poco carattere e soprattutto tante certezze smarrite. Certo, l’allenatore, bersaglio oggi facile e per certi versi giustificato, ma attenzione a non creare alibi a chi scende in campo. Non vorremmo che Allegri in questo momento, al netto delle sue evidenti e oggettive responsabilità, diventasse un parafulmine per i giocatori. Si vince tutti assieme, si perde tutti assieme, è un vecchio adagio del calcio, che non deve mai essere dimenticato. Giugno è ancora lontano, anche se viene visto come un’oasi nel deserto da parte dei tifosi. Non ci stancheremo mai però di dire che giugno sarà frutto di quanto seminato tra agosto e maggio, di quanto riuscirà ora a raccogliere la squadra che non deve dilapidare quanto fatto sino ad ora, tanto o poco che sia rispetto alle legittime ambizioni del popolo juventino. Popolo juventina che guarda anche oltre il rettangolo di gioco senza sapersi dare delle spiegazioni.

La situazione dell’Inter sembra peggiorare di giorno in giorno, nel silenzio di stampa e affini ( almeno della maggior parte ), della questione Milan siamo rimasti al “ non c’è fretta “ in clamoroso antitesi con il “ facciamo subito anche a costo di sbagliare qualcosa” dello scorso anno. Niente di nuovo dunque, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta sul caso “ dossieraggio” passato anche questo in secondo piano. Questa benedetta/ maledetta sosta, fa riflettere in assenza del pallone che rotola, tra un vantaggio da non dilapidare ulteriormente e un futuro tutto da scrivere. Dalla società trapelano parole di fiducia verso il tecnico e i calciatori, ma si sa che tra le parole e i fatti…