IL SANTO DELLA DOMENICA- Cosa si aspetta Allegri sotto l'albero di Natale. Girone di andata appena sufficiente, ma cosi non si raggiunge il quarto posto.
Lo possiamo definire appena sufficiente il girone di andata della Juventus. Un sei meno maturato grazie agli ultimi risultati, al mini filotto messo assieme che ha permesso, complici anche le frenate di Napoli e Atalanta, di poter vedere la classifica con occhi leggermente più benevoli. Ma si tratta di una tregua, e lo sa benissimo Massimiliano Allegri, in attesa di un gennaio difficilissimo.
Scontri diretti con Napoli Roma e Milan, con nel mezzo la finale di Supercoppa contro l’Inter, tutti da giocare in trasferta ad eccezion fatta della gara con il Napoli. La stagione in campionato passa da qui. Ecco perché, in silenzio ma non troppo, Allegri spera in un regalo di Natale da poter eventualmente scartare entro la prima metà del prossimo mese. Non è facile, con i pochi denari a disposizione ( Arrivabene docet) trovare il regalo giusto. Nel mercato di gennaio grossi affari di solito non se ne fanno. E il casting in attacco, perché li oggi è l’emergenza, prevede elementi che per un verso o l’altro non convincono del tutto. Prendere un giocatore senza esserne convinti non servirebbe a nessuno. Tra Icardi, Martial, Scamacca, Milik e Aubameyang forse il primo, se davvero in forma e desideroso di rimettersi in gioco, potrebbe fare al caso della Juventus. I dirigenti proveranno a trattare con il Psg ( con tutte le difficoltà del caso visto anche l’asse con Ceferin) ma senza cedere a nessun ricatto: le condizioni sono quelle del prestito con diritto e senza obbligo come invece vorrebbe il Psg.
Altrimenti si andrà avanti cosi, con la speranza che in fase di finalizzazione, il vero tallone di achille di questa prima parte di stagione, si possano migliorare le cose. Un rischio che speriamo venga calcolato, perché per provare ad attaccare il quarto posto, nel girone di ritorno serviranno tra i 44 e i 46 punti. Allegri ha capito, che è molto più facile blindare la difesa, che non far esplodere la parte offensiva. I numeri parlano chiaro, ad oggi la Juve è la terza difesa del campionato, con 17 gol subiti dietro solo all’Inter con 15 e al Napoli con 14 con 8 partite a porta inviolata. Il rovescio della medaglia è l’attacco, appena 27 reti e il decimo reparto in assoluto. Conferma la tendenza da migliorare, il fatto che la Juventus abbia creato in 19 giornate 73 occasioni da gol. Squadra poco cinica e poco precisa, ma senza un’inversione di tendenza, il quarto posto resterà un miraggio.
Gennaio sarà anche il mese decisivo della lunga e per certi versi stucchevole telenovela Dybala. Stavolta il rinvio sulla firma è stato causato da un ritardo burocratico, ma di giorno in giorno siamo arrivati alla scadenza dei termini: poco più di un mese e Paulo, se non arriva il rinnovo, sarà libero di accasarsi altrove a zero. Scenario che siamo convinti il numero 10 della Juve non voglia assolutamente, ma rispetto al quale occorrono delle risposte immediate: anche sulle sue condizioni fisiche e…mentali. Dybala resta il giocatore in grado ancora di fare la differenza, ma alla Juve serve un giocatore integro e decisivo, altrimenti il rischio di un nuovo bagno di sangue diventerebbe altissimo.