Undici metri - Tifosi delusi da una squadra senza passione. Ora fondamentale riprendere la zona Champions, ballano soldi e prestigio

29.10.2022 15:34 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri -  Tifosi delusi da una squadra senza passione. Ora fondamentale riprendere la zona Champions, ballano soldi e prestigio

La Juve viene dalla dolorosa eliminazione dalla Champions per mano del Benfica.  La squadra di Schmidt ha dominato in lungo e in largo e non tragga in inganno il punteggio di 4 a 3. La Juve infatti ha provato la rimonta solo alla fine, con il Benfica che si era un po' seduto e grazie all'ingresso dei “giovani”. La loro freschezza, la loro “sfrontatezza” e la voglia di mettersi in mostra hanno dato spinta e linfa ai bianconeri. La reazione però è stata tardiva, fino al 4 a 1 in campo c'è stata solo una squadra, quella lusitana. In Portogallo si sono purtroppo visti i limiti attuali di questa Juve.

Allegri pare non avere più saldo il timone di comando, i giocatori appaiono confusi, la squadra mostra una certa fragilità anche emotiva e alle prime difficoltà crolla in modo clamoroso, la condizione fisica poi continua a lasciare molte perplessità. A ciò si aggiunga il nutrito gruppo di giocatori fermi per infortunio e purtroppo ogni settimana la lista degli indisponibili si allunga. Insomma il quadro complessivo non è certo roseo, se poi consideriamo anche l'inchiesta “plusvalenze” che coinvolge la Juve, con tutte le notizie e le previsioni “apocalittiche” che circolano beh...il futuro appare davvero grigio.

Per fortuna però si torna a giocare, la Juve cerca una nuova “ripartenza” e lo farà in Salento. La trasferta di Lecce nasconde tantissime insidie, soprattutto considerando il momento in cui arriva e le tante assenze (le ultime in ordine di tempo quelle di Vlahovic e Locatelli). Non sarà semplice tornare a concentrarsi sul Campionato dopo la “scoppola” europea, eppure per la Juve oggi il Campionato è la cosa più importante.

Il ritardo dal primo posto è sempre di 10 punti, ma anche il quarto posto è lontano e (cosa più preoccupante per i bianconeri), le squadre che la precedono in classifica non perdono colpi. La qualificazione alla prossima Champions sarebbe un importante base su cui impostare la stagione che verrà. Ballano soldi e prestigio e soprattutto la possibilità di tornare a competere per la Coppa “maledetta”, diventata ormai davvero un tabù per i bianconeri. Oggi la priorità della Juve a parer mio, deve essere cercare di arrivare tra le prime 4. Tutto il resto passa in secondo piano. 

E' chiaro che in una visione globale della stagione, il bilancio bianconero ad oggi non può essere positivo. Allegri e i suoi non sono mai stati realmente in lotta per i titolo, non hanno quasi mai offerto prestazioni dominanti e non hanno mai battuto le prime della classe, anzi hanno perso anche gare contro squadre ampiamente alla portata, Monza e Haifa sono stati i punti più bassi, le due gare contro il Benfica poi hanno sancito la disfatta.

Per ora si va avanti con Allegri, anche se ormai Max sembra sempre più “solo”. La domanda che tanti si pongono è la seguente: fino a quando ci sarà Allegri come allenatore? A parer mio saranno decisive le prossime 5 gare (tra campionato e Champions con il PSG). Se la Juve riprenderà un rendimento “da Juve”, si potrebbe pensare di continuare con lui, almeno fino a fine stagione, ma se la Juve dovesse “sbracare” anche in queste gare, non so cosa potrà accadere. Una cosa però mi pare evidente, se non dovesse esserci una chiara inversione di tendenza e se la squadra continuerà a deludere, sono convinto che tra Gennaio e Giugno ci sarà una mezza rivoluzione che potrebbe coinvolgere allenatore, molti giocatori ma anche i dirigenti.

In questo momento così difficile per la Juve, sono i tifosi quelli più disorientati e delusi. Lo vedo sui volti delle persone che incontro, lo leggo sui social e si vede anche allo Stadium, sempre più vuoto. Un tempo lo stadio della Juve era un fortino quasi inespugnabile, e incuteva “paura” agli avversari, oggi le cose sono ben diverse.

Credo che i tifosi siano delusi non tanto per le sconfitte, perché nel calcio come nella vita, si vince e si perde, ed è quasi fisiologico, dopo 9 anni di vittorie, fermarsi qualche giro. Ma per il modo in cui arriva la sconfitta. Se si esce dal campo dopo aver dato tutto, ai giocatori non si può rimproverare nulla. Oggi quello che manca forse è quella carica agonistica, quella voglia di vincere che sono sempre stati parte del DNA della Juve, quella “passione” che ti porta a cercare sempre la vittoria. Erasmo da Rotterdam diceva che “in ogni attività, la passione toglie gran parte della difficoltà”, bene…. i tifosi sperano che i giocatori ritrovino quella “passione”,  che le difficoltà si dissolvano e torni metaforicamente a splendere il sole. Fino alla fine.