Gli eroi in bianconero: Andreas MÖLLER

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
04.09.2021 10:26 di  Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: Andreas MÖLLER
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Andreas «Andy» Möller – scrive Marco Zunino su “Hurrà Juventus” del luglio/agosto 1992 – il più amato, odiato, dotato calciatore tedesco del momento. Andreas Möller, uno dei nuovi assi nella manica della Vecchia Signora. E nato a Francoforte il 2 settembre 1967 e nella sua città, a maggio, si è spostato con Michaela Winter, la ragazza conosciuta a sedici anni sui banchi di scuola, nel quartiere di Sossenheim. Sono almeno quattro stagioni che in Germania si parla di lui come del più grande talento in circolazione.
Un po’ Boniek, un po’ Platini, dieci anni dopo. Muscolatura asciutta (180x73), tocco morbido, movenze eleganti, Andreas Möller è quel che si dice un giocatore atipico: giostra su tutta la trequarti, da destra a sinistra e viceversa, impostando e rifinendo la manovra, non disdegnando la stoccata a rete, anche dalla lunga distanza. Ma non è un regista. Destro naturale, non ha comunque problemi se si trova a calciare con il sinistro.

Nell’ultimo campionato ha realizzato 12 reti in 37 partite disputate (delle 38 della Bundesliga tedesca), ha regalato ai propri compagni di squadra dieci assist vincenti e il bisettimanale sportivo tedesco «Kicker» lo ha inserito nell’undici tipo della stagione.
Eccellente il suo controllo di palla, ottimo il piede destro con il quale sa rendersi pericolosissimo sui calci piazzati ma anche dalla bandierina del calcio d’angolo, da dove può fare partire insidiosi cross parabolici diretti all’incrocio dei pali della porta avversaria. Può incontrare problemi se impiegato al centro del campo; al contrario, sa diventare irresistibile se trova corridoi esterni dove infilarsi. Predilige la trequarti destra, un po’ a ridosso della fascia, ma non ha eccessivi problemi se schierato a sinistra. Bruciante è lo scatto, di quelli che lasciano sul posto (corre i 30 metri in 3,83 secondi), come notevole è l’arrembante falcata che lo porta a toccare gli 11,2 secondi sui 100 metri. E la velocità non incide sulla tecnica; anzi, è proprio in corsa, palla al piede; che Möller fa vedere le cose migliori. Sotto rete non scherza: negli ultimi quattro campionati non ha mai segnato meno di 10 gol: 11 nell’89, 10 nel ‘90, 16 nel ‘91, 12 quest’anno.
Berti Vogts: «Siamo di fronte al più grande talento espresso dal calcio tedesco negli ultimi dieci anni».
Franz Beckenbauer: «Ha tutto per diventare un grande del calcio, a 24 anni ha ancora ampi margini di miglioramento».
Otto Rehhagel: «Andreas Möller è il Mozart del calcio tedesco».