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Stefano Sturaro: "Serie A equilibrata, Juve può vincer lo scudetto. Vi dico cosa manca nella squadra di oggi. Sul Karagümrük e il Genoa..."

16.10.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Stefano Sturaro: "Serie A equilibrata, Juve può vincer lo scudetto. Vi dico cosa manca nella squadra di oggi. Sul Karagümrük e il Genoa..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero e attuale centrocampista del Fatih Karagümrük, Stefano Sturaro, per parlare degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:

Ci ha stupiti molto la tua decisione di andare a giocare in Turchia. E' stata la scelta giusta?

"Sì, la scelta è stata quella giusta. Procede tutto bene, vivo qui con la mia famiglia e mi sto abituando a questa nuova realtà. La vita non è poi così diversa dall'Italia, in città e in campo tutti parlano inglese. Il fatto di avere dei compagni italiani aiuta tantissimo, l'ambiente è un po' più familiare".

Perché non sei voluto rimanere qui in Italia?

"Io sarei rimasto al Genoa, ma per diverse situazioni non è stato possibile. Ho valutato delle offerte dall'Italia, ma la decisione finale è stata quella di cambiare aria e di provare una nuova esperienza. Più o meno sapevo già tutto di come era qui, mi ha aiutato tanto parlare con Biraschi che era stato a lungo con me al Genoa. Il calcio si vive in maniera differente, c'è meno pressione e tensione. Sotto quest'aspetto è fantastico, ne avevo bisogno".

Quali sono le principali differenze che stai riscontrando in campo?

"Una delle prime differenze che ho notato è nello svolgimento degli allenamenti: stessa intensità italiana, ma più rilassanti a livello mentale. La fisicità è maggiore, ma c'è meno tattica. Le partite, poi, possono cambiare in qualsiasi momento, anche perché alcune squadre non possiedono la nostra disciplina e può succedere che un 2-0 può essere rimontato. E' inspiegabile, a me è capitato non moltissimo tempo fa. E' diverso dall'Italia, lì con lo stesso risultato ci sono meno spazi e diventa difficile poter capovolgere il risultato".

E gli obiettivi stagionali, invece, quali sono?

"Vorrei aiutare i miei compagni a raggiungere i nostri obiettivi, voglio giocare il più possibile e godermi questa esperienza. La convinzione è di fare un bel campionato, tranquillo, senza la paura che può rappresentare la lotta per la zona retrocessione. E disputare una buona stagione, magari, può permettermi di aprire delle nuove strade, Sono aperto a tutte le possibilità. Ritorno in Italia? Sì, non ho preclusioni o paletti. Se un domani dovesse capitare anche un qualcosa di particolare, lo valuterò come ho sempre fatto".

Sarai senz'altro informato su quanto sta accadendo in Italia in merito al caos scommesse, che cosa ne pensi? Quale è il tuo commento a riguardo?

"Mi dispiace molto per quel che sta accadendo ai ragazzi, non mi sento però di commentare la situazione. Il gioco d'azzardo, anche su eventi non sportivi, è un problema serio che va affrontato alla radice. Abbiamo sempre fatto delle lezioni sul calcioscommesse e sul match fixing, ma mai altre cose. Questi sono valori che vengono insegnati dalla famiglia, altrimenti rischi di trovarti in situazioni difficili da gestire senza l'aiuto di nessuno. I mezzi odierni possono essere pericolosi in quanto rendono tutto più facile e accessibile. Il mio è un discorso generale, non riferito all'attualità".

Quale è il tuo pensiero sulla Serie A?

"C'è grande equilibrio in tutte le fasce della classifica, gli esiti delle partite sono meno scontati rispetto a qualche tempo fa. Ci sono squadre, piccole sulla carta, che possono fare risultato con tutti. Il Genoa si sta comportando bene, ma fare un'analisi dettagliata è difficile. Non posso parlare di quelli che sono arrivati in estate, però i ragazzi che ho conosciuto hanno tutti una grandissima mentalità. E l'allenatore è molto intelligente a cavalcarla, poi è estremamente bravo nel gestire i problemi e nel trovare le giuste soluzioni. La squadra è riuscita a ricreare grande entusiasmo nei tifosi".

Mi hai parlato del Genoa, invece come stai vedendo la Juventus?

"La Juve, dopo anni difficili, sta provando a trovare una via d'uscita. Per me può vincere lo scudetto, perché può avere la forza e la personalità di giocarsela con le altre due o tre candidate. Qualitativamente questa squadra è composta da giocatori di livello alto, da avversario li ho sempre considerati straordinari. Come dice il mister, si vince da febbraio in poi. E quelli sono periodi molto complicati, la fortuna dei bianconeri è di non giocare le coppe. Le carte in regola ci sono tutte per fare una grande stagione e togliersi delle soddisfazioni".

Dovrà esser bravo anche Allegri, oltre ai giocatori, anche se la sensazione è che la Juventus degli ultimi anni sia molto più arrendevole rispetto a quella del passato.

"Possiamo parlare dell'allenatore o dell'atteggiamento dei giocatori, ma solo il gruppo può creare il clima e la giusta alchimia per raggiungere l'obiettivo. Mi baso sull'esperienza personale e su quel che ho vissuto: se non ci sono certezze tra compagni, i campionati difficilmente si possono vincere".

Da dove derivava la vostra forza?

"Posso affermare, per esperienza personale, che la nostra forza derivava da un gruppo di uomini straordinario (Buffon, Chiellini, Barzagli, Marchisio ecc..) che sapeva gestire ogni situazione e trascinava tutti noi. Il mio primo pensiero da tifoso è che una delle principali mancanze è l'assenza di queste grandi figure. E i ragazzi intelligenti gli andavano dietro, perché erano in grado di imparare da questi comportamenti. Forse, anche per questo motivo, i risultati di oggi sono altalenanti e non c'è una continuità di risultati".

La seconda parte dell'intervista uscirà alle ore 13.30 su TuttoJuve.com.