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Stacchini sull'ex compagno Boniperti: "E' stato il più grande sportivo d'Italia, la Juve deve continuare sui suoi dogmi. I miei ricordi con Giampiero..."

18.06.2021 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Stacchini sull'ex compagno Boniperti: "E' stato il più grande sportivo d'Italia, la Juve deve continuare sui suoi dogmi. I miei ricordi con Giampiero..."
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© foto di Federico De Luca

"Queste notizie sono tristi, ma questa è la più pesante. Giampiero rappresentava la Juve, mancherà a tutti". Poche parole d'introduzione miste alla commozione quelle che ci affida Gino Stacchini, dal 1955 al 1961 compagno di squadra di Giampiero Boniperti nel club bianconero, che in esclusiva ai nostri microfoni lo ricorda attraverso i racconti e le emozioni vissute insieme: "E' stato il più grande sportivo dell'Italia - ha continuato -, perché è riuscito ad essere giocatore, allenatore, presidente e arbitro. E' stata una figura di assoluto rispetto".

Quali sono i ricordi che ti legano a Giampiero?

"Era una persona che pretendeva molto da chi gli stava accanto, ma lo faceva perché voleva il meglio. Giampiero era una persona molto altruista, come calciatore era il direttore di tutte le bande anche quelle più stonate. Ha sempre dimostrato una profonda appartenenza alla Juve e alla famiglia Agnelli".

C'era una espressione che utilizzava più di tutte?

"Si possono raccontare migliaia di episodi legati a Giampiero, ma ce ne è uno che mi è rimasto più impresso. In quel periodo i giovani giocatori andavano in prestito e ricordo che mi lamentavo della paga di 10mila lire che mi proponevano da un'altra parte. Giampiero mi diceva di non lamentarmi, perché la Juve doveva esser conquistata dall'interno. Rispettava tutti, era questa una delle sue più grandi qualità".

Il più importante e ricordato da tutti è quello che recita: vincere non è importante, ma è l'unica cosa che conta.

"Sì, aveva molti dogmi. La Juve deve continuare su questa strada in modo da onorare la figura di Giampiero. Adesso sorrido perché mi viene in mente un altro ricordo, quello in cui noi eravamo quasi felici del secondo posto conquistato e lui invece metteva in risalto la sconfitta. Eravamo arrivati secondi e quindi avevamo perso, lui era riuscito a convincerci di questo".

Si ringrazia Gino Stacchini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.