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Nanni, l'ex preparatore di Szczesny: "Sembrava più centrocampista che portiere, vi dico perché con il Porto non ha sbagliato. Nazionale? Mai capito il dualismo, ma un po' ci ha sofferto..."

17.03.2021 13:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Nanni, l'ex preparatore di Szczesny: "Sembrava più centrocampista che portiere, vi dico perché con il Porto non ha sbagliato. Nazionale? Mai capito il dualismo, ma un po' ci ha sofferto..."
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© foto di Federico De Luca

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il preparatore dei portieri del Pescara che ha conosciuto Wojciech Szczesny nella sua esperienza a Roma, Guido Nanni, per parlare del portierone bianconero e non solo:

Come sta andando Tek alla sua quarta stagione alla Juventus?

"Lo giudico molto bene, è sempre più sicuro con i piedi e nella costruzione dal basso mi piace davvero tanto. Possiede doti tecniche fantastiche, a mio parere è uno dei primi in assoluto nel suo ruolo. C'è un'altro particolare che ho notato: ormai blocca la palla in maniera perfetta. E al di là di alcuni che sta attraversando la Juventus, il suo campionato è più che positivo".

Rispetto a quando lo hai allenato alla Roma, in che cosa lo vedi migliorato con lo staff tecnico bianconero?

"Quando arrivi a giocare per una società che rappresenta il massimo, è normale che tu possa migliorare. Wojciech ha sempre avuto talento nel giocare la palla con i piedi, quello è un dono innato che non ti insegna nessuno. La sua tecnica è sopraffina, sembrava più un centrocampista centrale che un portiere. La miglioria più grande, che fa la differenza oggi, è la qualità nella scelta della giocata e la velocità di pensiero che lo rendono quasi perfetto".

Qualche critica per il gol subito con il Porto l'ha ricevuta. Che idea ti sei fatto a riguardo?

"A volte dalla tv hai un'altra impressione della velocità con cui viaggia la palla, quello di Oliveira era un tiro davvero forte. Una volta che il pallone attraversa la barriera, il tempo di reazione per provare ad esploder la parata è molto ridotto. E in più era anche veloce, Wojciech fa la cosa giusta e interviene anche bene. Purtroppo è davvero sfortunato, la prende anche ma il palo gliela butta dentro. Quello non era un tiro casuale di chi vede che manca il coccodrillo, il giocatore del Porto si era preparato per quella giocata. Il portiere in queste circostanze rimane quasi sempre fregato da quell'attimo fatale in cui la sfera passa sotto le gambe di chi è in barriera, lì non la puoi mai vedere. Non è un suo errore, ma il merito è dell'avversario".

A quasi un mese dai 31 anni, tra l'altro ieri ha festeggiato il suo compagno di squadra Pinsoglio, che cosa manca a Szczesny?

"Lui ha margini di miglioramento fino ai 40 anni, d'altronde l'esempio lo ha in casa con Buffon. Wojciech ormai ha raggiunto il livello dei top, forse gli manca soltanto la Champions League ma non è facile vincerla. E' di una difficoltà enorme, lo vediamo ogni anno. Quando sei alla Juve e vinci tutto, dove altro puoi andare? Real, Barcellona, Bayern, Manchester United, queste sono le squadre in Europa che sono alla pari dei bianconeri. Pensando al presente, però, c'è qualcosa che potrebbe conquistare".

Ti riferisci all'Europeo con la Polonia?

"Esatto, c'è sempre stata la diatriba con Fabianski per il ruolo di titolare. E, onestamente, non l'ho mai capita. Con tutto il rispetto che ho di Fabianski che è un buon portiere, ma Wojciech è tutta un'altra roba. Dovrebbe essere il numero uno in maniera stabile, perché è più forte e lo è sempre stato del suo compagno di nazionale. Già quando giocava a Roma accadeva questo, lui l'ha sempre un po' sofferta questa situazione. Con la Juve, poi, è da anni che si mette in luce. Penso ci sia poco da dire a riguardo".