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Massimo Bonini: "Due punti persi, preferisco un italiano come Nicolussi a Thuram e Højbjerg. Allegri? Da tifoso voglio divertirmi. Sul derby..."

03.10.2023 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Massimo Bonini: "Due punti persi, preferisco un italiano come Nicolussi a Thuram e Højbjerg. Allegri? Da tifoso voglio divertirmi. Sul derby..."
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© foto di Lorenzo Marucci

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista anni '80 della Juventus campione d'Europa e intercontinentale, Massimo Bonini, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa bianconera e non solo:

Ritornando a quasi 48h fa, la domanda è la stessa posta a Szczesny dai colleghi di Dazn: due punti persi, o uno guadagnato?

"Due punti persi, devi cercare sempre di portare a casa la vittoria. Avevi di fronte l'Atalanta che gioca un ottimo calcio e ti mette sempre in difficoltà, ok, ma per vincere il campionato devi provare qualcosa in più. La Juve è la Juve, non bisogna mai accontentarsi".

Credi che un pareggio, ottenuto con sofferenza finale negli ultimi istanti di gara, possa dare maggiore autostima al gruppo?

"L'autostima non si costruisce solo con la vittoria, a volte la trovi anche nelle sconfitte. L'importante è che tiri in porta e costruisci azioni da gol, è questa la mentalità che ho sempre avuto da calciatore. Se fossi l'allenatore di una squadra di calcio, preferirei perdere 1-0 creando molte occasioni piuttosto che vincere con lo stesso risultato e fare solo un tiro in porta".

Mister Allegri ha ribadito a più riprese che bisogna arrivare tra le prime quattro, il concetto è stato poi ripreso dal "Football Director" Cristiano Giuntoli in un'intervista concessa a Repubblica qualche giorno fa. Sei d'accordo?

"Sicuramente punta a vincere il campionato, ma farsi andar bene di arrivare tra le prime quattro sembra un po' una giustificazione. Da tifoso juventino, vorrei leggere o sentire altre parole, mi piacerebbe che si parlasse di ambizione scudetto. Ho avuto tanti allenatori in carriera che ai giornalisti dicevano cose diverse da quel che dicevano a noi, però la Juventus deve lottare sempre per il titolo. Non vorrei andare un po' troppo indietro nel tempo, ma arrivar secondi per noi non è mai stata una vittoria. Non ci rendeva affatto felici".

Guardiamo il lato positivo: c'è un ricambio generazionale, vista la presenza di molti giovani che provengono dalla Next Gen.

"Questa è una buona notizia, perché avere il blocco italiano è fondamentale per la Juve e la Nazionale. Mi farebbe molto piacere, poi significherebbe aver lavorato bene e aver gestito in maniera ottimale i costi. Nella Juventus, sinceramente, vorrei vedere più italiani e meno stranieri".

Tra le righe, dunque, ci stai dicendo che preferisci Nicolussi Caviglia, per fare un nome di un ragazzo che non sta trovando spazio per il momento, a centrocampisti stranieri come Thuram e Højbjerg?

"Sì, sarebbe l'ideale. Poi ci sono i top player anche stranieri, ma a 22/23 anni devono giocare in prima squadra e non nella Next Gen. Quello non mi piacerebbe. La mia idea è che nella squadra di Brambilla debbano giocare i giocatori italiani di 19/20 anni, non oltre".

Dove preferisci veder Chiesa?

"A me piace sulla fascia, per me è quella la sua posizione ideale. Nelle sue caratteristiche non ci sono i movimenti da seconda punta, a me sembrerebbe più adatto Vlahovic in quel ruolo. Sicuramente sta migliorando, si vede che all'interno dell'area è efficace e lo abbiamo visto anche a Bergamo come è bravo a trovare la porta. Per puntar l'uomo non devi giocare centralmente, poi vuole sempre il pallone tra i piedi. Magari da esterno che taglia dentro sarebbe l'ideale, però riflettendoci si può sempre cambiare nel corso della carriera. E' un ragazzo molto intelligente".

Che atteggiamento dovrà avere la Juve nel derby?

"Ogni partita fa storia a se, ma poi i derby sono sempre strani. Solitamente vince chi arriva più sereno e meno carico, anche perché non c'è bisogno di sentirla più di tanto. Le motivazioni arrivano già dal momento in cui sei in giro per Torino. Mi sento di dire una cosa: non bisogna metterla sull'agonismo, altrimenti la Juve parte già battuta. Perché per il Toro è la partita della vita dove si gioca la stagione, caratterialmente è sempre stata superiore. Non bisogna fare rissa, devi batterli giocando meglio".

Le tue ultime parole sono un tasto dolente per il tifoso bianconero, sui social sono sempre scatenati in merito a questo discorso. Che cosa ne pensi di Allegri?

"E' il suo anno decisivo, c'è il tempo materiale per preparar bene le partite. In questo modo può avere una settimana intera per dare il gioco alla squadra, anche perché giocando ogni tre giorni devi gestire e non allenare. Questo si sta vedendo a sprazzi, con la Lazio ho visto una gran partita al contrario di quella di Bergamo. Da tifoso spero possa trovare un po' più di continuità, in modo da vedere un calcio più spettacolare".

E se non dovesse riuscirci?

"Sarei per il cambiamento, che sarebbe una cosa scontata. Prendi un allenatore per dare un gioco e ottenere dei buoni risultati, poi da tifoso vorrei andare a vedere una partita in cui mi diverto. Le emozioni si creano con i tiri in porta e con la fluidità di gioco, il calcio è fatto proprio di questo. Sei la Juventus e prima di tutto devi vincere, ok, ma lo devi fare giocando bene".

Si ringrazia Massimo Bonini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.