Il doppio ex Chibsah: "Partita da tripla, Berardi era pronto per la Juve. Magnanelli? Era già un allenatore in campo. Sulla Folgore Caratese..."

Sarà uno dei giocatori da tenere più sott'occhio in Serie D, perché il suo approdo alla Folgore Caratese non è di certo passato inosservato. Raman Chibsah arriva in Brianza con una grande voglia di riscatto, ma anche con un bagaglio di esperienza tale da poterlo mettere a disposizione dei più giovani compagni. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare della sfida di domani tra Sassuolo-Juventus e non solo:
Quale è stato il motivo per cui hai scelto di giocare con la Folgore Caratese?
"Ho scelto la Folgore Caratese per tornare in Italia, che per me è come una seconda casa. I miei bimbi sono nati qui, c'era voglia di venire di nuovo. La decisione è stata piuttosto semplice. Ho parlato col presidente, la società è forte e ambiziosa. Fin da subito, c'è stato entusiasmo da parte mia".
Quali sono i tuoi obiettivi stagionali?
"Sono un ragazzo che ha tanti obiettivi, ma cerco sempre di raggiungerli uno alla volta senza troppa fretta. La mia attuale priorità è la partita di domenica, perché dovremo far di tutto per ottenere un buon risultato".
Però a livello di squadra, l'obiettivo è la promozione?
"Siamo solo alla quarta giornata, è presto per parlarne. Come dicevo, l'obiettivo sarà la partita di domenica".
Hai sempre il cuore diviso a metà quando si parla di Sassuolo e Juventus. Che sfida sarà al Mapei?
"Sarà una partita bella, come sempre: il Sassuolo arriva dalla brutta sconfitta di Frosinone, mentre la Juve è una squadra che vuol vincere sempre. I giocatori di Dionisi faranno di tutto per vincere, c'è voglia di ritrovare il morale dopo la batosta di domenica pomeriggio".
Quanto il Sassuolo dovrà puntare sul tuo ex compagno di squadra Berardi?
"Domenico è il giocatore più forte del Sassuolo, con lui in campo è sempre tutta un'altra squadra. I compagni si affidano sempre molto a lui e alle sue giocate. Però non sarà da solo, perché anche Pinamonti può lasciare il segno. Saranno loro i giocatori chiave per i padroni di casa".
Berardi si troverà di fronte a quella che in estate poteva essere la sua nuova squadra. Come lo avresti visto alla Juventus?
"Lo avrei visto benissimo, si sarebbe inserito alla grande. La Juve lo aveva già cercato quando ero un calciatore del Sassuolo, rispetto ad allora è più maturo e completo. A mio parere, era già pronto per la Juve. Meritava una chance, a 29 anni era l'età giusta per giocare le coppe e provare a vincere qualcosa di importante con una big. Sarebbe stata una vetrina importante per lui, ma ora penserà a far bene con questa maglia".
Tra l'altro chi ritroverà il Mapei da avversario, dopo una vita trascorsa lì, è Francesco Magnanelli.
"Lo vedo benissimo in questa nuova veste, era già un allenatore in campo quando giocava. Gli auguro tanta fortuna".
La Juve sta provando a tornar grande. Come la stai vedendo in questo momento?
"L'ho vista bene nelle prime uscite, la vedo più cattiva e propositiva rispetto al recente del passato. E' una Juve infarcita di giovani, che si giocherà le sue carte nel corso della stagione. Per me è alla pari di Inter, Milan e Napoli, anche perché i bianconeri cominciano sempre la stagione per vincere lo scudetto. La loro mentalità vincente non cambierà mai".
Come vedi il centrocampo della Juventus?
"E' molto forte, è pieno di centrocampisti forti e di tecnica, Ci sono molti prospetti interessanti, giovani e di qualità".
I giovani sono quelli usciti dalla Next Gen, un percorso diverso da quello che invece hai seguito in bianconero. Potrebbe essere un rimpianto? Avresti voluto una squadra del genere ai tuoi tempi?
"Non lo so, poi sono tempi diversi. Non ho mai rimpianto nulla, nel bene o nel male ho sempre cercato di imparare qualcosa. La mia Primavera era un campionato importantissimo, da lì sono passati tantissimi campioni. Credo non possa esserci un termine di paragone, posso solo dire che entrambi i percorsi sono fondamentali per la crescita dei ragazzi".
Forse il Raman di quei tempi avrebbe trovato posto nella Juve di oggi. Ci hai mai pensato?
"Sì, forse un po' l'ho pensato. Sicuramente avrei avuto più chance oggi di giocare in prima squadra, ma ormai è passato e si guarda sempre avanti. Da ragazzino, l'obiettivo era di fare l'esordio in prima squadra. Purtroppo con quei giocatori era impossibile, quella Juve era di un'altra categoria. E per capirlo non è che ci volesse poi molto, basta allenarsi con quei fenomeni. Avevano un altro passo".
Che ricordi hai di quella esperienza nella Juventus?
"Uno dei primi ricordi è la vittoria nel Viareggio, poi c'è stata la nota dolente della finale persa di Coppa Italia con la Roma. E' stata una esperienza molto bella, non solo all'interno del campo ma anche fuori. Sono rimasto, infatti, in contatto con molti ex compagni, con alcuni di loro è nata un'amicizia e queste sono cose che ti porti dentro per tutta la vita".
Te la senti di fare un pronostico di Sassuolo-Juve?
"E' da tripla, spero soltanto di assistere ad una grande partita. Che vinca il migliore".