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Gustavo Poyet: "Guai a sottovalutare la Juve, ma per il Chelsea è meglio giocare in trasferta. Vialli mi ha parlato del suo periodo a Torino, su Tuchel..."

29.09.2021 13:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Gustavo Poyet: "Guai a sottovalutare la Juve, ma per il Chelsea è meglio giocare in trasferta. Vialli mi ha parlato del suo periodo a Torino, su Tuchel..."
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"Guai a sottovalutare un top club come la Juventus. E' un avversario mai facile da affrontare, ad oggi manca l'alchimia che sicuramente verrà trovata nel corso della stagione. E più ci sarà, più giocherà meglio. D'altronde il club è pieno di bei giocatori, Allegri è un grande allenatore". Pensieri e parole di Gustavo Poyet, quattro anni vissuti al Chelsea tra fine anni '90 ed inizio 2000, che nel suo percorso da calciatore ha conosciuto l'Italia grazie a Gianluca Vialli, Gianfranco Zola, Roberto Di Matteo e Claudio Ranieri. Attuale guida tecnica dell'Universidad Catolica, la nostra redazione lo ha contattato, in esclusiva, per parlare approfonditamente di Juventus-Chelsea e non solo;

Juve avversario difficile da affrontare, certo, ma è il Chelsea il favorito del match?

"Sono due grandi club tra i migliori in Europa, bisogna dire che il Chelsea si trova molto a suo agio quando l'avversario gioca in casa e deve correre dei rischi. Dipenderà molto, a mio parere, da quel che farà la Juve, i blues giocheranno il loro solito calcio".

Che sta succedendo al club bianconero? Che idea ti sei fatto?

"Difficile dare un giudizio dall'esterno, ma quando ci sono cambiamenti importanti ci vuole tempo. Dopo l'addio di Allegri si sono succeduti due tecnici come Sarri e Pirlo che hanno apportato tanti cambiamenti non solo nel sistema o nell'identità, ma anche nella formazione e nei giocatori. Ed è normale che nel momento in cui ritorna l'allenatore di prima, ci sia un po' da sistemare e mettere in ordine. Miglioreranno sicuramente, ne sono sicuro".

Vialli, quando eri un giocatore del Chelsea, ti ha mai parlato della Juventus?

"Non direttamente con me, ma abbiamo sempre parlato - quando ancora non era allenatore - del suo periodo alla Juventus. Era bello sentirne parlare, perché quella era una squadra che giocava bene e vinceva. Erano tutte cose belle, non ce ne era una negativa (sorride ndr)".

Qual è il segreto del Chelsea? Che cosa ha trasformato una squadra in difficoltà allenata da Lampard nella squadra forte e vincente guidata da Tuchel?

"Come prima è difficile dare un giudizio dall'esterno, ma credo che abbia dato più risalto all'aspetto difensivo che al pressing alto come faceva Frank e poco a poco i giocatori si sono trovati a proprio agio a giocare così. A volte le cose funzionano meglio con alcuni allenatori rispetto ad altri".

Allegri e Tuchel sono due allenatori vincenti ma diversi tra loro per i concetti di gioco che esprimono in campo, pensi che entrambi potrebbero cambiare stile per adattarsi al rivale?

"Non cambieranno affatto il loro stile, perché sono due grandi allenatori che sono alla guida di due grandi squadre".

Si ringrazia Gustavo Poyet per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.