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Fausto Rossi: "Vi racconto i miei ventuno anni in bianconero. Mercato? Si conosce valore Paratici. E su Higuain..."

19.07.2016 18:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Fausto Rossi: "Vi racconto i miei ventuno anni in bianconero. Mercato? Si conosce valore Paratici. E su Higuain..."
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

La Redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrocampista della Juventus, Fausto Rossi, che ci ha concesso una lunga chiacchierata per parlare dei suoi trascorsi e non solo:

Buonasera Fausto, volevo cominciare dai tuoi ricordi in bianconero...

"Ho indossato la maglia della Juventus dal 1995, cioè da quando avevo cinque anni e mezzo, al 30 giugno scorso ovvero quando mi è scaduto il contratto. Ho ricordi molto belli, è stato un percorso lungo perchè ho fatto tutta la trafila ma arrivare in prima squadra a giocare con quei campioni è stato fantastico. Una bellissima realtà".

Tutti parlano della fantastica mentalità Juve. Tu che l'hai vissuta cosa ci puoi raccontare?

"E' una mentalità che ti viene trasmessa fin dalle giovanili grazie ad una serie di fattori, primo tra tutti quello di allenarti sempre al 100%. E anche la prima squadra incide su questo".

Ti sei allenato con tanti campioni come Nedved e Del Piero...

"Allenarsi con quei grandi campioni ti saltava all'occhio subito. Ricordo la grande umiltà e i consigli che mi hanno sempre dato, soprattutto Nedved e Del Piero sono state due persone speciali quando sono arrivato in prima squadra, sono stati fondamentali nell'ambientamento perchè quando sei ragazzino ti approcci sempre con il massimo rispetto in quanto sei l'ultimo arrivato".

C'era qualche compagno con cui avevi legato di più in quel periodo?

"Sì, più che altro per simpatia. E' normale che con Claudio (Marchisio ndr) ci si conoscesse già: quando ero adolescente e lui era arrivato in prima squadra mi regalava le scarpe. Legai con Amauri, Iaquinta, Chiellini e tanti altri, francamente ho sempre avuto un buon rapporto con tutti. Chiellini rude in allenamento? E' la sua caratteristica principale, è giusto che quando deve darle non si tira mai indietro (ride ndr)".

Rispetto al calcio italiano, in Spagna come si vive il calcio? Meno trans agonistica?

"Si parla in egual modo di calcio come in Italia, ma li è tutto più concentrato su Real Madrid e Barcellona che sono le due protagoniste principali della Liga Spagnola. Il resto viene sempre messo in secondo piano, ma non è che si parla sempre di questo sport. Meno tatticismo? Sì, forse si guarda meno alla tattica ma ogni paese ha le sue caratteristiche: il calcio spagnolo è più tecnico, quello inglese è più fisico. Non c'è ne è uno migliore, sono filosofie di calcio differenti".

C'è stato un momento in cui hai spiccato il volo, ovvero quando con un tuo gol hai sconfitto il Barcellona di Messi e Neymar...

"E' stato il gol più importante della mia carriera. Un gol fantastico, che è rimasto nei ricordi più belli fino ad ora. Emozioni? In quel momento nulla, mi accorsi solo dopo di ciò che avevo fatto".

Cosa è successo con la Pro Vercelli? Come mai non ti è stato rinnovato il contratto?

"C'è stata una situazione strana, nel senso che avevo firmato tre anni di contratto - di cui uno di prestito - ma poi con la società non ci siamo più trovati totalmente in sintonia su alcune situazioni. Non trovandoci più d'accordo su questi aspetti, ognuno ha ritenuto opportuno non proseguire più il rapporto lavorativo".

Hai già avuto qualche offerta?

"Qualche contatto, qualche chiacchierata c'è stata sia in Italia che all'estero. Serie A? Per le chiacchierate, non c'è distinzione di categoria. Io, sinceramente, so poco anche perchè si occupa tutto il mio procuratore e saprò qualcosa nel momento in cui concretizzerò".

Che idea ti stai facendo di questa Juventus?

"Stanno facendo una campagna acquisti stra importante. Hanno comprato Pjanic che, da anni, sta dimostrando di essere uno dei tre migliori centrocampisti del campionato; è una soluzione in più per i calci da fermo e i bianconeri hanno risentito di questa qualità lo scorso anno senza Pirlo. Dani Alves l'ho affrontato da avversario, è un giocatore internazionale di livello così come lo è Benatia. Si conosce il valore di Paratici nell'andare a prendere i giocatori migliori".

Higuain lo riterresti la ciliegina sulla torta?

"Secondo me sì, ma sarebbe normale. Se arrivasse in questa sessione di mercato non ci sarebbe più nulla da dire. Juve già campione? Sulla carta non vinci mai niente, i campionati bisogna giocarli. L'acquisto di Higuain sarebbe importante per avvicinarsi ulteriormente alla Champions".

Sei rimasto tifoso della Juve?

"Tocchi un tasto dolente (ride ndr); io sono sempre stato un tifoso del Torino perchè la mia famiglia lo è sempre stata. Al cuore non si comanda, così si dice. Però è anche normale che avendo per ventun'anni indossato la maglia della Vecchia Signora non sono, affatto, anti juventino. Non l'ho mai odiata. Se la Juve vince, sono contentissimo".

Ultima domanda: in cosa vorresti migliorare?

"Vorrei migliorare nella fase conclusiva del gioco, perchè mi piacerebbe fare quei 7-8 gol a campionato che contano sempre. Io sono più per gli assist, mi piace molto passare la palla al compagno ma, a fine stagione, contano molto i numeri. Mi piacerebbe esser più decisivo".

Si ringrazia Fausto Rossi per la massima disponibilità e cortesia per questa intervista.