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Fagioli, parla il Dott. Jarre: "Convocazione attesa con ansia, sulla fragilità lavoreremo ancora fino all'autunno. Juve? Rinnovo azione meritevole, ma non caritatevole..."

20.05.2024 15:45 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Fagioli, parla il Dott. Jarre: "Convocazione attesa con ansia, sulla fragilità lavoreremo ancora fino all'autunno. Juve? Rinnovo azione meritevole, ma non caritatevole..."
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, uno dei massimi esperti italiani sulle tematiche legate all'azzardo patologico, il Dott. Paolo Jarre, per parlare di Nicolò Fagioli e non solo:

Quanto attendeva il momento di esser nuovamente convocato?

"Sicuramente Nicolò aspettava con ansia e con emozione il momento della convocazione, una sorta di nuovo esordio dopo tutta la trafila fatta con la Juventus tra giovanile, Next Gen e prima squdra. Questa 'prima volta' sarà un po' più delicata di quelle precedente, quindi abbiamo dedicato molto tempo a prepararlo e a valutare quali sarebbero stati gli aspetti positivi e quelli di rischio rispetto alle aspettative che in qualche modo potevano essere in parte soddisfatte e in parte non pienamente corrisposte".

Ora che tornerà in campo, come cambierà il percorso riabilitativo di Nicolò?

"Sicuramente non finisce qui, poiché il contratto stipulato con Nicolò è di un anno di lavoro e arriveremo fino alle soglie dell'autunno. Poi valuteremo il da farsi: potremo fare ancora un lavoro di follow up o di prevenzione della ricaduta. Il rischio c'è in tutti i comportamenti di dipendenza (droga, alcol ecc.) e una gran parte del lavoro clinico è proprio rivolto alla cosiddetta prevenzione della recidiva. Nicolò è ben consapevole di quel che potrebbe succedere con una ricaduta, ma sono ragionevolmente tranquillo sul fatto che possa controllare il proprio comportamento. E lui stesso, spesso, ripete che non è ancora scomparsa quella fragilità, vulnerabilità e quella voglia di rischiare il gioco d'azzardo. L'importante è esserne consapevoli e saper riconoscere quelli che potrebbero essere i segni premonitori che potrebbero comparire".

Come è cambiato da quando lo ha conosciuto a oggi?

"E' cambiato grazie alla terapia, ma in parte anche per mezzo della squalifica. Nicolò, come molti ragazzi della sua età, è connotato da un'importante impulsività e vuole avere rapidamente delle gratificazioni che ritiene necessarie per se stesso, ma il fatto che sia dovuto stare lontano dai campi per sette mesi è stato un enorme esercizio di pazienza che lo ha temprato. E da un certo punto di vista, voltandosi e guardando alle spalle quanto accaduto, possiamo dire che sia stata una lezione salutare. Sicuramente è diventato più paziente e ha imparato che anche nell'attesa c'è una componente di piacere che non è meno importante e meno significativa di quello che deriva dal soddisfacimento di un desiderio".

Il gioco d'azzardo è una malattia che può colpire tutti, indistintamente dal lavoro che si faccia. Come definisce il comportamento della Juventus come azienda? A suo dire poteva anche licenziare il proprio dipendente?

"La Juventus ha fatto sicuramente un'azione meritevole nel prolungargli il contratto durante il periodo di squalifica, però non lo ha fatto come opera caritatevole in quanto ha perseguito anche il proprio interesse visto che ha potuto rinnovare a lungo un calciatore estremamente promettente e probabilmente a condizioni economiche più vantaggiose di quelle che avrebbe potuto proporre se Nicolò non avesse avuto i suoi problemi. E' stato un vantaggio per entrambe le parti, diciamo che si son presi due piccioni con una fava. Se non ci fosse stato il problema? Credo che Nicolò avrebbe avuto un contratto a condizioni più vantaggiose per se stesso, al contrario di quelle bianconere che sarebbero state più svantaggiose".

Si ringrazia il Dott. Paolo Jarre per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.