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A tutto Montero: "Il derby d'Italia, chi vorrei alla Juve e l'idea su Allegri. Dybala? Succederà come con Zizou. Bremer mi assomiglia, sulle mie esperienze..."

01.04.2022 11:40 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - A tutto Montero: "Il derby d'Italia, chi vorrei alla Juve e l'idea su Allegri. Dybala? Succederà come con Zizou. Bremer mi assomiglia, sulle mie esperienze..."
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© foto di Uff. Stampa Sambenedettese

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex centrale di difesa bianconero dal 1996 al 2005, Paolo Montero, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Dopo l'ultima esperienza al San Lorenzo abbiamo perso un po' le tue tracce. Che cosa fai attualmente?

"Sono tornato a vivere a Montevideo, così sono più vicino alla mia famiglia. Cerco di non allontanarmi troppo da questo mondo, infatti ho deciso di non perdermi nemmeno una partita della Juventus e del calcio italiano. Qui in Uruguay ho la fortuna di poterlo commentare".

L'Italia, penso, sarà sempre nel tuo cuore.

"Esatto, è proprio così. Tornerò a Torino tra qualche settimana, così avrò modo di salutare gli amici di sempre e di guardarmi intorno per la mia situazione lavorativa. Adesso ho il patentino per allenare in ogni categoria, verrò in Italia anche per quello".

Qualche anno fa, il tuo nome era tra quelli che potevano rilevare la panchina dell'U23. C'è mai stato qualcosa di vero?

"Mi ha fatto piacere essere accostato alla panchina dell'U23, perché il progetto è interessante e i giovani sono il futuro del calcio, ma non ho avuto nessun contatto con i dirigenti bianconeri".

L'avventura alla Sambenedettese, l'ultima volta che ci eravamo sentiti, stava andando molto bene. Poi cosa è successo?

"E' successo che la squadra è fallita. La società mi aveva fatto due anni di contratto, così tutta la mia famiglia si era trasferita a San Benedetto del Tronto. Quello è stato un periodo molto sfortunato, perché è arrivata la pandemia e i miei figli non sono riusciti ad adattarsi al nuovo paese. Gi stipendi non venivano pagati, c'era molta confusione, ma non scorderò mai gli attributi dei tifosi della Sambenedettese. Oltre alla loro vicinanza, si sono offerti di pagare le trasferte e non ci hanno mai fatto mancare nulla. Fedeltà, amore, sono rimasto stupito in positivo. Mi sono affezionato tantissimo alla piazza".

Se la società non fosse fallita, saresti rimasto a San Benedetto del Tronto?

"Sì, perché mi trovavo molto bene. Ero stato allontanato a fine ottobre del 2020 per un litigio con il presidente dopo la sconfitta casalinga con il Modena, ma poi con la nuova gestione ero tornato e ho cercato di fare il massimo in una situazione difficile. Mi sento ancora con alcuni di loro, non escludo che quando verrò a Torino farò una tappa anche a San Benedetto del Tronto".

Successivamente ti abbiamo visto sulla panchina del San Lorenzo, ma purtroppo non è durata molto quell'esperienza.

"E' stata un'esperienza breve, ma intensa. Il San Lorenzo è un grande club in Argentina, però in questo momento non naviga in buone acque dal punto di vista economico e finanziario. Sapevo fosse un rischio, ma ho voluto accettare lo stesso questa sfida e col mio staff abbiamo cercato di fare sempre del nostro meglio. I risultati, purtroppo, non sono arrivati, così parlando con la società abbiamo preso la decisione di farci da parte. Quando c'è un buon rapporto, bisogna comportarsi da uomini. Al club, ai dirigenti, ai giocatori e ai suoi tifosi auguro sempre il meglio".

Non so se allenerai in Italia o in un altro paese, ma quanto sarà utile il bagaglio che hai acquisito qui prima da giocatore e poi da allenatore?

"Mi sarà molto utile, perché in Italia ogni categoria è veramente difficile. Ci sono allenatori bravi e preparati anche in Serie D, ma purtroppo non tutti riescono ad avere la fortuna di poter sfondare e arrivare in alto. Però nel calcio ci sono storie belle da poter raccontare, una di queste per me è quella di Alessio Dionisi del Sassuolo. Lui si è messo in luce nell'Olginatese e con molta umiltà è arrivato fino al Sassuolo in Serie A. Ho sentito spesso parlare di lui a Coverciano, per me è un bellissimo esempio".

E anche nei calciatori, non possiamo negare che succede la stessa cosa.

"E' vero, ricordo che ai miei tempi c'erano dei ragazzi più talentuosi di me che per un motivo o per un altro non riuscirono a proseguire a giocare a calcio. Difficilmente, oggi, chi gioca in C può aspirare a giocare in un top club di A, ma per fortuna c'è qualche eccezione. Penso a Messias del Milan, ma anche a Gatti del Frosinone che è stato acquistato dalla Juve nell'ultimo mercato invernale. Anche quella è una bellissima storia".

La Juve, con l'acquisto di Gatti, ha iniziato seriamente a pensare al futuro della propria difesa. Che ne pensi?

"La Juve sta facendo bene a pensare al futuro, anche perché Chiellini e Bonucci non sono più due ragazzini. de Ligt è ormai una garanzia, nelle ultime partite ho rivisto quello che mi aveva impressionato nell'Ajax".

Chi potrebbe essere il centrale giusto da affiancare a de Ligt?

"Mi piace molto Bremer del Torino, credo sia il giocatore perfetto per il modo di giocare di Juric che è simile a quello dell'Atalanta. Mi assomiglia perché gioca sull'uomo e non lascia mai respirare il suo avversario, fisicamente poi è una bestia. Lo vedo sbagliare di rado, è veloce, feroce, dotato di un gran piede e già abituato a giocare nell'uno contro uno. Ho letto anche di un forte interesse per Rüdiger, è un vincente e lo vuole tutta Europa. I fuoriclasse cercano sempre altri fuoriclasse, per questo entrambi sarebbero perfetti per giocare con de Ligt".

Passando ad Allegri, sei rimasto sorpreso del fatto che la Juve non sia più in testa alla classifica come succedeva qualche anno fa?

"Ho letto che aveva firmato un pre-accordo con il Real, ma era rimasto affezionato all'ambiente e ha deciso di ritornare. E' vincente, intelligente dal punto di vista tattico, per me è l'allenatore giusto per tornare a vincere. Ora il club sta vivendo un momento di transizione, è normale perché è impossibile vincere sempre, per questo bisognerà solo avere un po' di pazienza. Però dico una cosa: se la Juve vince con l'Inter, occhio!".

Dunque non sei solo convinto di una vittoria domenica sera, ma anche della possibilità che la Juventus rientri prepotentemente nella lotta scudetto.

"Sì, sono convinto di questo. La squadra vista nell'ultimo periodo in campionato mi ha destato una buona impressione, l'ho vista solida e con la giusta cattiveria di fare risultato. Arriva meglio al match, l'Inter è in calo. E' vero che l'inseguimento non è su una sola squadra, ma fossi nel Milan e nel Napoli non dormirei mai sonni tranquilli con la Juve alle spalle".

L'osservato speciale del derby d'Italia sarà inevitabilmente Paulo Dybala, che non ha rinnovato il proprio contratto e piace molto al club nerazzurro. Che idea ti sei fatto di questa situazione?

"Sono rimasto sorpreso da questa decisione, perché Paulo è stato una delle colonne portanti dei successi degli ultimi anni. E' un giocatore unico, gli auguro di trovare presto un nuovo club alla sua altezza. Poi, andando un po' indietro con la memoria, ricordi che fece la Juve dopo la cessione di Zizou?"

Sì, investì i soldi acquistando Buffon, Thuram, Nedved e Salas. 

"Ti sembra poco? Andò via un top player, ne arrivarono altri quattro. La dirigenza dell'epoca aveva già bloccato quei giocatori, non è che arrivarono dall'oggi al domani. La Juve, nel momento in cui ha deciso di non rinnovare il contratto a Paulo, ha già in mente un piano b e anche c. Ne sono sicuro".

Quindi facciamolo qualche nome, chi potrebbe essere il sostituto di Dybala?

"Non lo so davvero, ma sicuramente la scelta sarà concordata con Allegri. I dirigenti si confronteranno molto con il proprio allenatore, in modo così da andare ad acquistare il giocatore perfetto per la sua idea tattica".

E se dovessi chiederti un nome che vorresti a tutti i costi?

"Mi piacerebbe molto Zaniolo, è un gran giocatore. E' stato molto sfortunato per gli infortuni, però non è uno che si fa male sempre dal punto di vista muscolare. Può fare il salto di qualità a Torino. Immaginatevi un tridente con lui, Chiesa e Vlahović. Come si dice in Italia, sarebbe tanta roba. Pogba? E' un fuoriclasse, ma non sono mai stato per i ritorni nel mondo del calcio".

Tornando al derby d'Italia, quale dei match giocati con l'Inter ricordi con più piacere?

"Avrei potuto giocarli con la maglia nerazzurra, visto che prima di andare alla Juve ero vicino all'Inter. Le sfide contro i nerazzurri sono sempre state intense e combattute, ho ancora la pelle d'oca a ripensare allo squadrone che avevano. E' sempre stato devastante affrontare il Ronaldo prima dell'infortunio, o anche Vieri, Zamorano, Zanetti, Blanc, West, Pagliuca, e il 'Cholo' Simeone. Sono state più le vittorie che le sconfitte contro di loro, siamo sempre entrati in campo con la voglia di batterli. Però chi ho sempre considerato più un rivale era il Milan".

Come mai? C'è un motivo in particolare?

"No, perché anche il Milan come l'Inter aveva una squadra che faceva paura. Ho sempre avuto una predilezione per i rossoneri di quell'epoca, vincenti in Europa e fortissimi in Italia. E' una sensazione personale alla fine, ho sempre sentito di più la sfida con loro che con i nerazzurri".

Curiosità finale: come mai Bentancur non è riuscito ad esprimere il suo massimo potenziale alla Juve?

"Per me il ragazzo stava giocando bene, in nazionale sta facendo benissimo e si sta confermando al Tottenham. Credo sia stata una cessione per questioni di bilancio, non credo sia andato via perché non funzionale al progetto Juve. Vlahović? E' un mostro di bravura, ha tutto per poter diventare l'attaccante più forte di tutti. A me ricorda Vieri per la progressione, quando parte in velocità difficilmente lo riprendi. Sarebbe stato difficile marcarlo".

Si ringrazia Paolo Montero per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.