Un sorriso chiamato Kean: Stadium che fai?

Una passeggiata. Una gara che doveva calmare gli animi in vista dell'impegno con l'Atletico, che doveva permettere a chi non ha mai riposato di guardare per una volta i compagni giocare mettendo i panni dello spettatore. Ronaldo, Mandzukic, Dybala, Chiellini, Bonucci, erano tutti seduti uno accanto all'altro in panchina, intenti ad ammirare la prima doppietta con la maglia della Juventus di Moise Kean, il mattatore della sfida. Allegri spiega senza usare troppe parole, ma mettendolo in campo in una partita semplice solo sulla carta, il perchè a gennaio non permise la sua partenza. Sapeva che sarebbe stato utile, che nonostante la sua giovane età e la poca esperienza, sarebbe stato decisivo e un esempio per chi inizia a vivere il bianconero in tenera età. Ci sono 19 anni esatti tra lui e Barzagli, al ritorno in campo dal 1' dopo i mesi passati a cercare di uscire al meglio l'infortunio alla coscia.

Dura però solo 25' la sua partita, quella che doveva prepararlo al ritorno probabile anche in Champions tra pochi giorni, perchè un altro problema non ancora precisato lo ha fermato, obbligando Bonucci ad un ingresso forzato prima del tempo. Doppietta di Kean, gol su rigore di Emre Can e sigillo di Matuidi prima del gol della bandiera di Lasagna. Continua invece la faida tra la tifoseria e la società, tifoseria capace di rimanere in silenzio fino al 39' come già accaduto più volte e iniziare a cantare tra i fischi di uno Stadium infastidito da questa ennesima "mancanza di rispetto" verso una squadra che a marzo ha già vinto lo scudetto e lotta per rimanere in Champions con le unghie. I 192 ospiti arrivati da Udine a tratti hanno sovrastato il silenzio che soprattutto nel secondo tempo è stato assordante. Allegri nella conferenza della vigilia aveva chiesto più partecipazione da parte del pubblico dopo l'ultima gara col Frosinone in cui sembrava di giocare in trasferta, con l'Atletico tutto questo sarà inaccettabile.