LEONI PER..AGNELLI – In una notte la Juventus capovolge la favola di Orsato e degli alberghi di Firenze vincendo per 3-0 riabilitando l'arbitro ingiustamente crocefisso. Un trionfo nella mediocrità di scritte e cori da censura.

03.12.2018 09:25 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER..AGNELLI – In una notte la Juventus capovolge la favola di Orsato e degli alberghi di Firenze vincendo per 3-0 riabilitando l'arbitro ingiustamente crocefisso. Un trionfo nella mediocrità di scritte e cori da censura.

C'era una volta una storiella tanto cara a chi proprio non riesce ad accettare la verità, e quindi la superiorità della Juventus. La storiella di un arbitro (e non una squadra nettamente superiore alle altre), Orsato, che avrebbe deciso lo scorso campionato per un cartellino in meno tirato fuori in una gara in cui ben altri furono gli errori commessi, e non certo dalla Juventus. Quella sera in cui ci si ricorda di un'ammonizione non data (che sarebbe valsa l'espulsione a Pjanic) piuttosto che dei cambi scellerati di Spalletti o dello spirito mai domo dei bianconeri che furono capaci di ribaltare negli ultimi tre minuti l'Inter e il campionato. 

Una favoletta che si ripercosse in maniera così forte sul Napoli che, davanti alla tv in una stanza d'albergo a Firenze, avrebbe perso la speranza, la forza, il talento e la testa. Tanto che il giorno dopo, al Franchi, incassava un severo 0-3 che rendeva inutile la vittoria all'Allianz. 

 

E allora accade che il calcio e il destino si divertono a riproporre parte della storia, rimescolando le carte: stavolta la Juve a Firenze e Orsato ad arbitrarla con le pressioni della sfida del Meazza ancora addosso, oltre agli inevitabili riflettori accesi quando giocano i bianconeri: il risultato è uno 0-3 (non il 3-0 che “uccise” il Napoli) sotto la direzione quasi impeccabile di Orsato. 

Tutto torna in ordine, è sempre il campo a chiudere la bocca a tutti.

Quasi a tutti.

Già perché, purtroppo qualche coro disgraziato lo si è sentito ancora, e qualche imbecille ha pensato bene di far trovare scritte infami su Scirea e sui 39 angeli dell'Heysel. 

Meritate soltanto tre righe e tanto silenzioso disprezzo.

La verità inconfutabile, come sempre, la racconta il campo dove si sente soltanto la voce della Juventus: 40 punti dopo 14 gare giocate, miglior attacco con 31 reti fatte, miglior difesa con 8 reti subite, maggior percentuale di tiri effettuati in campionato fino ad ora e minor percentuale di tiri ricevuti, aggiungiamoci il capocannoniere Ronaldo e il quadro è completo. Più che un quadro, sta venendo fuori un capolavoro. Campionato ammazzato? È ancora presto. Ma il divario, andando avanti, potrebbe essere addirittura più ampio perché mentre la Juventus cresce, tutte le altre sembrano ormai talmente distanziate tecnicamente da essere interessate soltanto ad un posto in zona Champions. 

Si, la Juventus ha ucciso il campionato da sette anni, e all'ottavo potrebbe fare peggio ma la sensazione è che questa sia una sorta di piano\rivincita di Andrea Agnelli. 

Calciopoli e la susseguente retrocessione della Juventus in serie B nel 2006, non è mai andata giù alla famiglia Agnelli e in particolare ad Andrea che nel 2010 divenne presidente del club portando avanti intanto il progetto dello stadio di proprietà (i cui lavori cominciarono nel 2009 e si conclusero nel 2011) e il processo di rinascita di una Juventus rinata con l'obiettivo di tornare a vincere e farlo con gli interessi, dimostrando la forza della società, la qualità del lavoro e della programmazione e un'ambizione innata e mai tramontata. Comincia così il dominio che tutt'ora va avanti. Dalle ceneri di Calciopoli agli altari di un dominio senza precedenti in serie A e che si sta spostando rapidamente anche in Europa.

E così, mentre gli altri chiacchierano, giustificando il tutto con improbabili giochi di potere di un palazzo con il quale, peraltro, la Juventus era in causa, Agnelli e il club bianconero hanno dimostrato che con il lavoro e zero chiacchiere si arriva a grandi risultati, si arriva a fare 40 punti nelle prime 14 giornate di campionato. Ma la storia continua.

 

Vincenzo Marangio – RmcSport