LEONI PER..AGNELLI – Adesso bisogna buttare giù l'8 per vedere l'infinito. La Champions arriverà quando non sarà più un'ossessione che spaventa

22.04.2019 11:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER..AGNELLI – Adesso bisogna buttare giù l'8 per vedere l'infinito. La Champions arriverà quando non sarà più un'ossessione che spaventa

Quante volte abbiamo utilizzato la parola “infinito”. Sicuramente tante, magari infinite volte, ma non siamo mai riusciti a percepirne la grandezza perché “infinito” implica l'assenza di una fine. E allora non solo non riusciamo a percepirne la dimensione ma capiamo che è impossibile guardare o quantificare l'inafferrabile. Ieri la Juventus è riuscita nell'impresa di mettere in piedi l'infinito trasformandolo in un 8, come gli scudetti consecutivi messi uno dietro l'altro, in un crescendo di programmazione, progettualità e investimenti. 

Dal 2010, da quando Andrea Agnelli ha avviato questo progetto di riscossa bianconera, che nasceva dalle ceneri di “Calciopoli”, non ci sono state rivali, non c'è stata storia, e, soprattutto, non c'è mai stato un finale diverso da quelle quattro parole: Juventus Campione d'Italia. 

Ed è fuori strada chi crede sia un caso.

È fuori strada chi continua a pensare a teorie complottistiche per giustificare nel modo più semplice e populistico possibile i propri fallimenti o, semplicemente, l'incapacità di una programmazione che possa anche soltanto avvicinarsi a quella juventina. E così ogni anno si è cercato di gettare ombre su scudetti arrivati dopo verdetti inequivocabili sul campo e in maniera sempre più netta. 

 

Contro avversarie tecnicamente più forti (ad esempio il Milan proprio di Allegri).

Contro addirittura se stessa, come quando dopo il ko col Sassuolo, la Juventus risalì dal quattordicesimo al primo posto. Vincendo ancora il campionato.

Contro il miglior Napoli degli ultimi 30 anni, una squadra, quella di Sarri capace di fare 91 punti e vincere allo Stadium. Eppure non è bastato.

 

Ogni volta, invece di alzarsi in piedi applaudendo i vincitori, approfittando per studiarne il modello e provare ad emularlo per avvicinarlo e poi batterlo, si sono tirate fuori le solite stucchevoli scuse: “La Juventus vince perché è aiutata dagli arbitri .. perché ruba ..” oppure  “perché ha il fatturato più alto”. Quest’anno, il capolavoro: siccome anche per i più fantasiosi era complicato dire che il campionato, l’ottavo di fila, la Juventus non se l’era meritato sul campo ecco la teoria del “si ma non ha fatto nulla di eccezionale, è troppo facile vincere i campionati in Italia [troppo facile forse per la Juventus] e poi è uscita dalla Champions, la stagione è fallimentare”. 

 

Beh, se vincere l’ottavo scudetto di fila con 5 giornate d’anticipo, evento assolutamente storico e mai visto tra i principali campionati europei (poi magari nel Burkina Faso potrebbe anche essere successo..), è da considerarsi un fallimento, allora il valore di questa parola andrebbe rivalutato, e si costruirebbero le squadre per.. “fallire”.

Ma la verità è che mentre la squadra più titolata d’Italia studia per avvicinare le grandi d’Europa per tornare a vincere una Champions riconoscendo che non basta un giocatore per alzare quella coppa, ma che servirà tanto lavoro e abbandonare quell'ossessione che rappresenta un invisibile ma enorme freno, in Italia invece di studiare, emulare e avvicinare il modello vincente Juventus, le si contano i foruncoli come se tutti gli altri fossero belli da poterselo permettere. 

 

La Juventus, invece, dicevamo, studia per diventare grande anche in Europa ed è giunto il momento di buttare giù l’8 trasformandolo in infinito…

 

 

Vincenzo Marangio – McSportNetwork

Twitter @enzomarangio