Juve-Napoli è solo il primo tempo. Agnelli si defila. De Laurentiis non molla

15.10.2020 19:00 di  Quintiliano Giampietro   vedi letture
Juve-Napoli è solo il primo tempo. Agnelli si defila. De Laurentiis non molla
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© foto di Alessandro Garofalo/Image Sport

La Juventus ha incassato il primo round della gara mai disputata contro il Napoli. Con il 3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione, il Giudice Sportivo Mastrandrea di fatto ha sostenuto che i partenopei fossero nelle condizioni di recarsi a Torino perché non esisteva "la forza maggiore" affinché non potessero farlo. E in un certo senso è una vittoria anche delle istituzioni calcistiche rispetto alla politica. Nelle motivazioni della sentenza, infatti, si fa riferimento alla comunicazione con cui la prima delle due ASL dichiara di non avere competenza in merito e che la responsabilità nell'attuare il protocollo della Figc è del club di De Laurentiis. Tradotto, la squadra di Gattuso si sarebbe dovuta presentare allo Stadium. Solo alle 14.15 di domenica 4 ottobre (a poche ore dalla gara in programma alle 20.45), l'e-mail della ASL 2 ha ordinato al Napoli di non partire. Probabilmente troppo tardi, ma in ogni caso questo è l'unico punto in cui si parla di legittimo impedimento. E sul quale la difesa di De Laurentiis costruirà il suo ricorso che potrebbe essere discusso tra 2 settimane.

Quale scenario si profila? A margine dell'Assemblea degli azionisti, il presidente della Juventus Andrea Agnelli è stato chiaro, rispondendo di fatto anche a chi si chiede perchè il club non si sia costituito in giudizio: "E' una vicenda in cui noi siamo collaterali. Questo è qualcosa tra il Napoli e i vari gradi della giustizia sportiva, a noi non ci tocca. Noi mettiamo a disposizione campo e pallone". Difficilmente potrà essere ribaltato il verdetto di Mastrandrea dal presidente del Corte sportiva d'appello federale Piero Sandulli. Il giudice che emise la sentenza d'appello su Calciopoli, per modificare la decisione dovrebbe motivare anche il mancato rispetto del protocollo da parte dei partenopei. Sulla carta, l'autorità delle Asl non sarà sufficiente a sovvertire il primo giudizio. Nel caso in cui tutto venisse confermato in secondo grado, si passerebbe al terzo ed ultimo step della giustizia sportiva, il Collegio di garanzia del Coni. In questa sede, la sentenza rischia di scricchiolare perché potrebbero subentrare elementi di natura politico-calcistica. A gennaio ci saranno le elezioni del presidente della Lega, a marzo del numero uno della Figc: una decisione piuttosto che un'altra potrebbe spostare gli equilibri rispetto alle possibilità dei candidati. Insomma, non è da escludere un verdetto dal sapore di campagna elettorale.

Se invece il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione venissero ribaditi anche dal Coni, la gara mai disputata sconfinerebbe nella giustizia ordinaria. De Laurentiis infatti molto probabilmente ricorrerebbe al Tar del Lazio (eventualemnte anche al Consiglio di Stato), ma in questo caso potrebbe chiedere un risarcimento danni. Il Napoli intanto sta "giocando" un'altra partita con la Procura della Figc. Dopo il blitz dei giorni scorsi a Castelvolturno, gli 007 federali continuano ad indagare su possibili violazioni del protocollo. Nel caso in cui venissero accertate gravi irregolarità, il club partenopeo potrebbe subirebbe ulteriori penalizzazioni.