Juve, è solo sfortuna? Ecco cosa non va

15.10.2017 11:00 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Juve, è solo sfortuna? Ecco cosa non va
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

1 punto conquistato nelle ultime 2 giornate, con 4 gol subiti, e, come se non bastasse, 5 punti di distacco dal Napoli capolista, che continua a correre a punteggio pieno: la Juventus e i suoi tifosi si interrogano sul momento difficile che sta attaversando la squadra di Allegri, che, tra Bergamo e la partita di ieri persa allo "Stadium" contro la Lazio, sono comunque riusciti a segnare 3 gol, creando, soprattutto contro i capitolini, diverse occasioni da rete, dimostrando quindi di essere in salute. Solo sfortuna quindi? Il fattore "C", se pensiamo ai 2 rigori falliti da Dybala contro Atalanta e Lazio, i 2 legni colpiti ieri pomeriggio (incredibile la traversa di Higuain), può anche essere considerato come una discriminante che ha fatto la differenza tra il portare a casa 1 punto anzichè 4 nelle ultime 2 gare giocate, ma la Juve, qualche problema, ce l'ha certamente: cerchiamo di capire, dunque, cosa non va dopo 8 giornate di campionato e 2 gare di Champions League già messe in archivio.

La difesa: quello che fino all'anno scorso era il punto di forza indiscusso della squadra, adesso sembra essere il punto debole. La Juve segna, crea occasioni, ma spesso viene punita alla prima occasione da rete degli avversari, che, quest'anno, trovano più spazi nelle maglie della difesa bianconera. Può aver pesato l'addio di Bonucci, ma, forse, pesano di più scelte di mercato non perfette (Howedes non è ancora riuscito a giocare un minuto in stagione), e, dispiace dirlo, una fiducia "incondizionata" in giocatori che stanno dimostrando diversi limiti, dovuti all'età (Barzagli tra i peggiori ieri contro la Lazio) o a una personalità non all'altezza della Juve al momento (vedi Rugani, a volte troppo timido negli interventi). A gennaio, magari, Marotta potrà ovviare al problema con un rinforzo all'altezza, anche se, di solito, i migliori club non cedono giocatori forti in quella finestra di mercato.

L'assetto tattico: Troppi cambi di modulo per Allegri, che passa dal 4-2-3-1 al 4-3-3, riproposto contro la Lazio ieri pomeriggio, senza dare alla squadra un gioco apprezzabile. La Juve gira solo quando Pjanic è in campo, altrimenti sono dolori, anche perchè schierare Mandzukic ala, quando in rosa hai gente come Cuadrado, Bernardeschi e Douglas Costa, porta a non poter creare superiorità numerica in avanti, soprattutto quando il croato viene schierato in coppia con Asamoah sulla sinistra.

I nuovi: le scelte di Allegri, però, potrebbero anche essere influenzate da un impatto forse non troppo felice dei nuovi con la realtà bianconera. Solo Matuidi ha dimostrato di essersi calato perfettamente negli schemi di Allegri, Bentancur ha dimostrato di avere grande qualità tecnica, ma di essere ancora discontinuo, mentre Douglas Costa, nonostante il gol di ieri, continua ad essere un corpo estraneo in una squadra che avrebbe bisogno delle sue accelerazioni e dei suoi assist, che, dopo 10 gare stagionali, non si sono ancora visti. 

Siamo solo ad inizio stagione, tutto è ancora rimediabile, visto che 5 punti di distacco dal Napoli non sono tantissimi a questo punto del campionato, ma Allegri dovrà lavorare molto, soprattutto per registrare il reparto arretrato e regalare nuove fonti di gioco ad una squadra che non può contare sul solo Pjanic per avere delle trame imprevedibili ed interessanti. C'è da lavorare, sfortuna a parte: lo scudetto non te lo regala nessuno solo perchè ti chiami Juventus.