Il Secolo XIX - Marotta promette: "Alla Juve non porto nessun giocatore della Samp"

Un incontro a tavola, cordiale come è nello stile dei tre personaggi attorno al desco. La scena si è svolta ieri in un ristorante del centro genovese: i personaggi sono Sergio Gasparin, Doriano Tosi e Beppe Marotta. Qualcosa di cui parlare hanno di certo, ma è soprattutto una la frase che Gasparin (neo dg blucerchiato) e Tosi (neo ds) vorrebbero sentirsi dire. E Beppe Marotta (neo dg della Juventus) la dice a chiare lettere: «Non intendo portare alla Juventus nessuno dei giocatori della Sampdoria». Una promessa che l’ex amministratore delegato della Samp rafforza. Ancora parole sue, confermate al nostro giornale dopo essere state pronunciate davanti ai neo dirigenti doriani: «Non intendo portare nessuno alla Juventus. Non voglio avere la funzione di quello che turba un ambiente come la Sampdoria, che è stato mio fino a pochi giorni fa».
Repetita juvant, ma in questo caso anche repetita juventus. In bianconero non andranno Palombo, Pazzini e Ziegler come da più parti è stato detto e scritto in questi giorni. Nessun blucerchiato prenderà la strada che porta da Genova verso Torino. I bianconeri si rafforzeranno con altri giocatori, italiani ha detto Marotta, ma non blucerchiati. La Sampdoria, partendo proprio da queste affermazioni del suo ex amministratore delegato, potrà incominciare a costruire il proprio futuro per quella che si annuncia la stagione più esaltante della sua vita nella gestione Garrone.
Con la promessa, Marotta ha dato dimostrazione ancora una volta della sua “diversità” rispetto a un mondo che non sempre conosce la correttezza. Una volta, per la parola data Marotta si privò di un attaccante che sarebbe potuto diventare decisivo in una stagione particolarmente sfortunata. L’allora dirigente doriano aveva promesso Borriello al Treviso a gennaio e non lo fece recedere dalla propria decisione l’essere rimasto con un attaccante in meno per infortunio.
Ieri Marotta ha spazzato via con la nuova parola data elucubrazioni che rischiavano di diventare infinite in questa lunga estate. A calciomercato ancora chiuso, infatti, già si erano iniziate a disegnare ovunque ipotetiche formazioni bianconere che prevedevano tra gli altri anche i tre blucerchiati di cui sopra, Pazzini, Palombo e Ziegler.
A poco erano valse finora le dichiarazioni del presidente Garrone («Pazzini, Palombo e Poli restano alla Sampdoria») e quelle dell’appena insediato Gasparin già costretto a mettersi sulla difensiva («I caposaldi della squadra non andranno via»). Se l’altro giorno il nome più gettonato era quello di Palombo, ieri è stato il turno di Pazzini, indicato già come compagno d’attacco di Vincenzo Iaquinta, lui sì e non Amauri gradito a Gigi Del Neri.
Invece ieri Marotta, seguito a Torino dal capo degli osservatori della Sampdoria Fabio Paratici e da tutto lo staff tecnico del quarto posto doriano, ha chiuso ogni futuribile discorso. «Con Gasparin e Tosi ci conosciamo da tempo - ha spiegato Marotta - e c’è un rapporto molto cordiale». Nella cordialità del rapporto, Gasparin e Tosi hanno spuntato la promessa che cambierà la prospettiva doriana in questa fase di avvicinamento al calcio mercato. I due dirigenti, da oggi, lavoreranno un po’ più tranquilli.