Zazzaroni attacca dopo l'ennesimo arbitraggio avverso alle italiane: "UEFA, siamo capaci di uscire da soli"

L'ennesimo arbitraggio avverso alle formazioni italiane (dopo il rigore negato a Cristiano Ronaldo a Oporto, ieri l'Atalanta si è ritrovata a giocare in dieci 70' per un assurdo rosso a Freuler) ha ispirato l'editoriale di oggi di Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport: "UEFA, siamo capaci di uscire da soli", il titolo. "Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova. Primo indizio, il rigore non concesso alla Juve a Oporto. Il secondo, quello non assegnato alla Lazio sullo 0-1 (fallo di Boateng su Milinkovic-Savic). Ieri la prova: l’assurda espulsione di Freuler dopo meno di venti minuti. Avversari il Porto, il Bayern e un Real dimezzato dagli infortuni e storicamente aiutato (alla catalana, Asì gana el Madrid!), esponenti della nobiltà europea. Desidero ricordare all’Uefa e al suo designatore (in tribuna a Bergamo) Roberto Rosetti - italiano: dagli amici mi guardi Iddio - che dall’Europa siamo in grado di uscire da soli, non è necessario che ci venga continuamente indicata la porta. Abbiamo già i nostri guai, i nostri difetti, le nostre incoerenze, evidenziate dall’atteggiamento che teniamo in campo: le squadre italiane giocando lavorano, con le tensioni, il peso e gli effetti che ne derivano, le altre si divertono.
Siamo un insieme di paradossi: la prima in serie A, l’Inter, è fuori tanto dalla Champions quanto dall’Euroleague. La seconda, il Milan, ha appena pareggiato 2 a 2 a Belgrado, in Europadue, con una Stella Rossa che non è neppure lontana parente di quella che trent’anni fa vinse la coppacampioni. La terza, la Juve dei nove scudetti consecutivi, ha perso in Portogallo costringendosi alla rimonta e non più tardi di sei mesi fa è uscita agli ottavi con il Lione di Garcia. Quarta è la Roma, che ha brutti ricordi della prima settimana d’agosto con il Siviglia. Un punto sotto c’è l’Atalanta, il nostro orgoglio, che soltanto nei secondi conclusivi della partita di ritorno con il miliardiario Psg si vide strappare dal libro delle imprese la pagina più esaltante. Della Lazio abbiamo registrato con angoscia la caduta. E il Napoli, al momento settimo, non ha avuto un posto in Champions e stasera rischia di salutare l’Europa per colpa o merito della nona di Spagna".