Tarallo: "Conte è convinto delle sue idee e va fino in fondo, anche quando non funzionano"
A "1 Football Club", programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Tarallo, giornalista del quotidiano La Verità. Di seguito, un estratto dell'intervista.
Mattinata difficile per i tifosi del Napoli?
“Calcisticamente male, molto male. La prestazione di ieri è stata davvero preoccupante, al di là del punto conquistato. Nessuno pensava seriamente di vincerla, al massimo di portarla a casa con qualche episodio favorevole. Il problema è aver rivisto un Napoli senza idee, già visto contro il Bologna. L’Udinese non so se sia una squadra particolarmente in forma, ma sicuramente lo era molto più di noi. Zero spunti, mai la sensazione di essere pericolosi. Conte ha parlato di uno sbandamento di venti minuti, ma io sinceramente non ho mai avuto la sensazione che il Napoli potesse segnare. Prestazione molto negativa, che io collego anche agli infortuni, questa squadra, così com’è, non regge fisicamente.”
Lei è sempre stato un grande estimatore di Antonio Conte. Ieri, secondo lei, poteva fare qualcosa in più?
“Secondo me poteva tentare prima alcune mosse, come quella di Lorenzo Lucca. Non perché Lucca sia diventato un grande bomber, ma perché poteva dare centimetri ed energie, e poi c’è sempre la tradizione dell’ex. Infatti poi colpisce anche un palo. Un’altra cosa che non ho capito è Politano in panchina, per me è uno dei giocatori più produttivi del Napoli. Di Lorenzo non è in una condizione brillante, se devi far riposare qualcuno forse è lui. Ci sono scelte difficili da spiegare.”
Di Lorenzo da ala nel primo tempo, sia a Lisbona che ieri, gioca bene, Conte poi, lo sposta braccetto e il Napoli fa due pessimi secondi tempi. Per lei questo è segno di confusione?
“Sì, ma più che confusione parlerei di convinzioni sbagliate. Conte è convinto delle sue idee e va fino in fondo, anche quando non funzionano. Mettere Di Lorenzo da ala significa condannarlo a fare un lavoro enorme, spesso controvento. Il problema non è cambiare, ma insistere su soluzioni che non rendono.”
Un ex allenatore dei portieri del Napoli ci scrive che sul gol dell’Udinese Milinković-Savić era troppo avanzato e che avrebbe dovuto stare due metri più indietro. È d’accordo sul fatto che abbia delle responsabilità?
“Napoli molle e senza idee come prima di Bologna, Conte parla di 20’ di sbandamento ma non abbiamo fatto un tiro in porta. Non ho la competenza tecnica per dare giudizi in merito ma probabilmente, se fosse stato due passi più indietro, quel pallone lo prende, perché era alto sopra la traversa. Però non parlerei di prestazione disastrosa, ha fatto anche una bella parata mandando la palla sulla traversa e sul gol annullato il pallone gli passa proprio sotto. Per me è una partita da cinque e mezzo. Il Napoli non ha pareggiato per colpa sua, la prestazione negativa è stata collettiva.”
Al di là del portiere, ciò che preoccupa è la prestazione generale?
“Assolutamente. La prestazione è la cosa più grave. Il Napoli non è stato riconoscibile e bisogna anche riflettere sul fatto che alcuni giocatori andrebbero valorizzati di più. Se non li fai giocare, quando li vedrai?”
C’è chi dice che Conte sia troppo legato alle sue convinzioni e poco coraggioso. Condivide?
“In parte sì. Se stai perdendo e non riesci a creare nulla, devi provare qualcosa, le due punte, una soluzione diversa. Se hai giocatori in panchina, usali. Poi è chiaro che se metti Lucca e non succede nulla, vieni criticato, ma fa parte del mestiere.”
C’è chi sostiene che Meret sia superiore a Milinković-Savić. Lei cosa ne pensa?
“Io continuo a preferire Meret. Milinković-Savić è più scenografico, fa la parata plastica che esalta, ma il portiere deve dare soprattutto sicurezza. Meret ha vinto due scudetti ed è una garanzia. Cerco di farmi influenzare poco da ciò che non è il campo, dalla spettacolarità. Per me Meret resta il titolare.”
Si parla molto dei lanci lunghi. È una scelta del portiere o dell’allenatore?
“È una scelta di squadra. Il Napoli di Conte ha poco palleggio, quando vai in difficoltà, giochi lungo. Non è solo colpa del portiere, è un’idea precisa. Milinković-Savić ha un grande calcio lungo e viene sfruttato anche per questo.”
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