Tacchinardi: “Quando mi preparavo ad entrare in campo contro il River Plate avevo sensazioni uniche. Dopo aver vinto la Coppa intercontinentale dissi a Del Piero…”

Alessio Tacchinardi, al sito della Juventus, ha ricordato la vittoria della Coppa Intercontinentale del 1996: "L’impatto ambientale è stato strano perché non era focoso come di solito accade qui da noi. Ricordo le trombette che suonavano di continuo e quel rumore mi riportava alla mente i ricordi di quando, da ragazzino, guardavo la Juventus di Platini vincere la Coppa Intercontinentale. Era lo stesso clima particolarmente, mentre dentro il campo la competizione e la pressione era altissima. La partita poi è stata una sfida di una tensione pazzesca: io non ho giocato da titolare, sono entrato alla fine, però ricordo che anche durante il riscaldamento la mia testa viaggiava. Pensavo a quando ero piccolino, all’esultanza di Platini quando era riuscito a conquistare la Coppa Intercontinentale in bianconero, all’emozione del bambino che si sveglia presto la mattina per vedere quella gara unica.
Per questo, mentre mi preparavo a entrare in campo, avevo delle sensazioni uniche. La gara è stata molto dura: il River Plate era una squadra forte e la sensazione che avevamo era che potesse essere risolta soltanto dalla giocata di un fuoriclasse. Noi per fortuna ce l’avevamo, Alex ha fatto un gol che in televisione rende soltanto in parte: visto dal vivo, quando stoppa il pallone e la scaglia all’incrocio era qualcosa di pazzesco. È vero che ci aveva abituato bene con i gol in Champions League… Poi è arrivato il mio momento e sono entrato con una carica unica addosso perché vincere quella coppa era uno dei miei sogni più grandi, come lo era stato pochi mesi prima con la Champions League. Finita la partita poi, Del Piero vinse il premio come miglior giocatore e in quel momento lì c’era il dualismo tra giovani campioni tra lui e Ronaldo e io gli dico: “Alex, oggi sei diventato il miglior calciatore del mondo"".