Sportitalia - Moggi: "Il potere della mia Juve? L'Inter prendeva Hakan Sukur e Vampeta, il Milan Dugarry e io Ibrahimovic e Zidane"

04.02.2017 01:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Sportitalia - Moggi: "Il potere della mia Juve? L'Inter prendeva Hakan Sukur e Vampeta, il Milan Dugarry e io Ibrahimovic e Zidane"
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© foto di Federico De Luca

Luciano Moggi, ospite a "Calcio & Mercato", su Sportitalia, ha spiegato perchè la sua Juventus dominava sulle milanesi. Tuttojuve.com ha trascritto il suo intervento: "Quando il potere della Juventus è diventato talmente forte da schiacciare le milanesi messe insieme? Te lo direi in tre parole: se per esempio l'Inter compra Hakan Sukur e io prendo Ibrahimovic, se l'Inter prende Vampeta e io prendo Zidane, il problema è già risolto.  Ma poi Taribo West... ne conteresti tantissimi. Domoraud un altro. Questi sono i motivi. Ma non è che ha schiacciato le milanesi, si sono schiacciate da sole, perchè non hanno saputo scegliere. Berlusconi, ad esempio, quando non ha messo più i soldi di una volta nel Milan, non hanno saputo andare a centellinare. Noi avevamo pochi soldi ma cercavamo con l'istinto di andare sui campi a trovare giocatori. Se vi ricordate bene, c'è stato un Bordeaux-Milan che ha determinato la qualificazione dei francesi - ma non ci giurerei - e lì io ho visto un gran giocatore. E il gran giocatore era Zidane. Il Milan di quella squadra ha preso Dugarry e l'ha pagato 18 miliardi, io ho preso a 5 miliardi Zidane. Questo non è il potere che schiaccia, è il saper fare un po' di più degli avversari che ti dà potere. Avevo degli osservatori, mi segnalavano i giocatori e poi andavo a vedermeli per conto mio.

Tante volte può capitare di sbagliarsi, ma quando vedi un giocatore come Zidane e te lo fanno prendere a 5 miliardi, significa che gli altri che vanno a prendere Dugarry non hanno capito l'importanza di un giocatore all'interno di una squadra. E io l'avevo capito meglio di tutti. Prendi Zola: io vedo Zola nella Torres, a Caserta vince la partita da solo; poi andiamo in dieci osservatori - Milan, Inter, eccetera... - a Campobasso a vedere Zola, che non tocca palla. Io rifletto in una certa maniera: se un giocatore sa giocare, può giocare anche male, ma quando non sa giocare, bene non gioca mai. Io l'ho portato a Napoli, in sostituzione nientemento che di Maradona. E contemporaneamente portai anche Crippa. Ferlaino era solito presentare tutti i giocatori. Quella volta mi disse: facciamo una cosa, questa volta io presento Crippa, tu presenti Zola. Perchè Zola non è che si presentasse fisicamente bene, però era un grande giocatore e aveva l'istinto del campione. Quando ho preso Ibrahimovic tutti mi hanno criticato perchè dicevo che andava in porta con la palla, in Italia in porta con la palla spesso non ci va. Io però che ero andato 3-4 mesi a vedere gli allenamenti, ho capito che questo poteva segnare anche da 30 metri. Quando è venuto a Torino, gli dissi: Ibra, attenzione, se ti mett a giocare troppo con la palla per andare in porta con il pallone, non ci andrai male e  poi ti mando via alla fine dell'anno. Se leggete l'autobiografia di Ibrahimovic, troverete che ha imparato ad essere cinico nella Juventus di Moggi".