Nagelsmann: "Mio padre morì suicida, era un agente segreto"
(ANSA) - ROMA, 23 FEB - Il padre era un agente dei servizi segreti tedeschi e morì suicida quando lui aveva 20 anni. Lo ha rivelato il ct della Germania, Julian Nagelsmann, in una lunga intervista alla rivista Der Spiegel in cui si è messo a nudo riguardo ad uno dei momenti più duri della sua vita. Fin da bambino, il tecnico 36enne aveva creduto che il padre Erwin fosse un soldato prima di apprendere, quando era già un teenager, che era un agente dei servizi segreti federali tedeschi. "Anche mio nonno credeva che suo figlio fosse un soldato. Non posso dire altro al riguardo e non so nemmeno esattamente cosa facesse - le parole di Nagelsmann -, ma comunque non era nella amministrazione. "Avevo 15 o 16 anni quando papà me lo disse - continua -. Mentre mi accompagnava in auto per gli allenamenti da Landsberg, dove vivevamo, fino a Monaco a volte me ne parlava, ma davvero dandomi pochissime informazioni perchè ovviamente non gli era permesso parlare del suo lavoro. Questo era anche il motivo per cui spesso diceva che era troppo per lui. Non poteva condividere le preoccupazioni nel suo lavoro.
Alla fine questo lo ha messo a dura prova". Erwin Nagelsmann si tolse la vita quando il figlio aveva 20 anni, senza lasciare messaggi d'addio o aver dato segni di avere avuto quell'intenzione. "Allora io già frequentavo un corso per allenatori a Oberhaching vicino a Monaco - ricorda Nagelsmann -. Il direttore del corso mi ha chiamato fuori dove mi aspettava mio suocero il quale mi ha detto che mio padre si era ucciso. Il modo in cui si è tolto la vita ha reso chiaro che voleva davvero morire. E' stato tremendo per me e la famiglia ma mi ha aiutato sapere che voleva davvero morire e non si trattava di un grido di aiuto o di un segnale. Era decisione da rispettare". (ANSA).