Miccoli: "Giocare alla Juventus con un gruppo incredibile è stato un privilegio, non volevo andare via"

07.12.2022 18:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Miccoli: "Giocare alla Juventus con un gruppo incredibile è stato un privilegio, non volevo andare via"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Che ci fanno un calciatore e un DJ a bordo di un’auto senza una precisa meta mentre vengono spiati dalle telecamere? Semplice, fanno GoalCar (#goalcar), una web serie originale, fresca e divertente, soprattutto nei contenuti. Dopo il successo della prima stagione, per la seconda lo speaker radiofonico e DJ Carlo “Carletto” Nicoletti è andato in Salento ad incontrare sei giocatori che hanno fatto la storia del calcio italiano ed internazionale. Con ognuno di loro a trascorso una giornata in giro per le strade salentine ascoltando i loro racconti, aneddoti, incontri che hanno cambiato anche il loro destino calcistico. Il primo di questa serie è Fabrizio Miccoli che racconta degli esordi al Casarano, il passaggio alla Ternana, il Perugia, l’approdo alla Juve e tanto altro.

Come è stato alla Juventus?
"C'era Del Piero, ma anche Trezeguet, Zalayeta e Di Vaio lì davanti. Ma in generale era una grande squadra. C'era Montero, una delle persone più vere mai incontrate nel calcio. Al di là del giocatore, come persona era eccezionale. All'inizio non sono stato benissimo. Ricordo i gol che feci col Perugia alla Juve, con Montero che me le promise al ritorno. Al rientro i tifosi se la presero con me per il tatuaggio di Che Guevara, ma alla fine abbiamo chiarito. Io feci quel tatuaggio non per questioni politiche ma perché lo aveva Maradona, il mio idolo. Far parte di un gruppo incredibile, formato da grandi campioni, è stato un privilegio. Si vuole sempre vincere in quel club e sono stato benissimo. Non volevo andare via, volevo giocarmi il posto ma avevo mercato e decisi di andare alla Fiorentina".

E sull'esperienza all'estero?
"La Juve voleva mandarmi in Inghilterra, io trovai l'opzione Benfica insieme al mio procuratore. E' stata l'esperienza più bella che potevo immaginare. Sapevo di andare in una grandissima squadra, ma è stato davvero incredibile".