Massimo Mauro: "La Juve ha tanti architetti, ma serve anche qualche muratore"

09.02.2020 15:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Massimo Mauro: "La Juve ha tanti architetti, ma serve anche qualche muratore"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Massimo Mauro, ex ala bianconera, commenta la sconfitta della Juventus al Bentegodi nella sua rubrica settimanale per Repubblica.it: "Nella sconfitta della Juventus a Verona, la prima cosa da fare è riconoscere i meriti del presidente e dell'allenatore del club scaligero. Il presidente Setti non aveva certo la piazza a suo favore nei momenti della discesa in B, ma ha saputo ricostruire ed adesso fa sognare addirittura i tempi d'oro di Bagnoli. E poi Juric... I giocatori sono un mix di esperienza e giovinezza, ma la mano del tecnico è evidente. Sempre propositivo, attacca con tanti uomini: può anche perdere ma la prestazione non manca mai. E nello sviluppo delle azioni, i tempi di gioco sono curati alla perfezione.



La Juve paradossalmente ha fatto una gara mettendoci ciò che serve: cuore, intensità, si è difesa, ha attaccato, Ronaldo è stato straordinario. Ma ha perso. Non hanno funzionato i cambi: Dybala non mi è sembrato avere la voglia di spaccare il mondo. Anche Ramsey non ha inciso. Ronaldo riusciva in ciò che faceva, gli altri no. Alex Sandro e Cuadrado schierati così fanno fatica ad essere in sintonia con le esigenze della squadra. E poi Pjanic e Bentancur, in occasione del gol del pari, hanno commesso errori che al limite della propria area a questi livelli non si possono commettere. Continuo a dire che la squadra non ha cambio di passo. Douglas Costa è l'unico che lo cambia, ma ormai lo conoscono: deve andare senza palla ma non lo fa. In questa Juve tutti vogliono la palla sui piedi: tanti architetti, ma niente muratori. E Sarri, che viene dalla gavetta, dovrebbe sapere che i muratori sono fondamentali.

Il problema potrebbe essere strutturale, la ricerca di un gioco diverso che sta creando problemi. Non a caso il gol di Ronaldo è frutto di un classico contropiede che con il gioco di Sarri c'entra poco. Non vorrei che tra il Dna della Juve e il desiderio del tecnico di giocare in modo diverso si stia creando una confusione che rischia di diventare pericolosa"l