Mariella Scirea a RBN: "Gaetano amava la Juve, per lui era una seconda casa"

Mariella Scirea, vedova della leggenda bianconera Gaetano, è intervenuta ai microfoni di Radio Bianconera ospite della trasmissione 'Fuori di Juve' parlando del marito scomparso il 3 settembre del 1989. Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
"È sempre un giorno speciale, ma un po' triste. Ricordo sempre l'accaduto, però sento tanto affetto dai tifosi e da chi lavora nel mondo del calcio. Mi sono vicini e quando ci sono eventi come questo, mi chiamano e mi scrivono, facendomi sentire meno sola.
Non ci sono più figure come Gaetano? "Anche il mondo del calcio è diverso, non solo nel gioco. Non esistono più simboli, giocatori di cui ti fidavi perché li vedevi sempre lì per anni. Adesso è un mondo impersonale, pieno di gente sconosciuta. A Continassa ho visto che ne sono rimasti pochi, e sento la mancanza di persone che siano un punto di riferimento. Spero che con i nuovi dirigenti le cose cambino e che ritornino persone come Platini e Del Piero, che hanno aiutato molto la squadra ed erano importanti per tutti i tifosi della Juventus.
La Juventus era come una casa per lui. Gaetano, arrivato da Bergamo, si ritrovò a Torino, una grande città, con una squadra che lo educava e gli insegnava a comportarsi in campo. Essendo arrivato molto giovane, la Juve diventò la sua seconda famiglia. Se c'erano problemi, si andava sempre da Boniperti in sede. Era come una vera famiglia. Una volta, le squadre di calcio erano come una seconda casa. Oggi, penso che nessuno vada più in sede, forse non sanno nemmeno dove si trova. Manca quel rapporto stretto tra presidente e giocatori. Gaetano ha sempre detto no ad altre squadre perché amava questi colori. Non capiva quando vedeva i suoi compagni cambiare squadra, come Tardelli all'Inter o Cabrini al Bologna. Lui, invece, preferì smettere di giocare."