Marchionni: "Avevo dato la mia parola alla Juve. Chiesa contro la Fiorentina? Spero stia tranquillo"

22.12.2020 17:30 di  Simone Dinoi  Twitter:    vedi letture
Marchionni: "Avevo dato la mia parola alla Juve. Chiesa contro la Fiorentina? Spero stia tranquillo"
TuttoJuve.com
© foto di Giacomo Morini

Marco Marchionni, ex giocatore, fra le altre, di Juventus e Fiorentina, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Tuttomercatoweb.

Lei era stato acquistato per la Juventus di Capello ricca di campioni, poi però si è ritrovato a dover disputare il campionato di Serie B. Quanto è stato difficile riadattarsi psicologicamente a questo cambiamento di prospettive?
“C’è stato poco sacrificio. Io ho sempre pensato che quando si dà la propria parola non la si rimangia. Era bello scegliere una Juventus tra le più forti d’Europa, poi è normale che il rammarico c’è stato dopo quello che è successo. Ma io avevo dato una parola, sono voluto restare e mi sono detto che magari potevo essere quel giocatore che riportava la Juve dove meritava. Sono stati tre anni bellissimi dove mi hanno insegnato che un giocatore deve sempre pensare alla vittoria. Quando sei in un’altra squadra magari sei portato alcune volte ad accontentarti, alla Juve non puoi. Stare vicino a campioni che erano abituati ad avere quell’obiettivo mi ha aiutato a diventare quello che sono adesso”.

Ha stretto rapporti più duraturi con qualcuno in particolare in quegli anni? 
“Ho avuto la fortuna di giocare con tanti campioni ma di avere anche compagni con cui passare i momenti extracampo. Cristiano Zanetti, Chiellini, Giannichedda, Iaquinta, Amauri… Avevamo un bel rapporto e sono quelle persone che quando poi vivi fuori ti rendi conto di chi sono realmente, vedi quelle sfumature che magari al campo non capti”.

Ha giocato quel Real Madrid-Juventus del 2008 in cui avete vinto 2-0 con doppietta di Del Piero. Una serata storica per tutto il mondo bianconero, che ricordi ha di quella partita e della standing ovation del Bernabeu?
“È stato proprio quello il bello della partita… Un intero stadio che si alza in piedi per applaudire un tuo compagno di squadra che è stato un’icona della Juve è stata una bellissima sensazione, ancor più della vittoria”.

Che idea si sta facendo sul calcio di Andrea Pirlo e su questa nuova Juventus?
“Andrea è uno che determina da sempre, prima con i piedi e adesso con la voce. Questa Juve sta prendendo la sua fisionomia, piano piano sta dimostrando di essere forte. Riesce a essere una squadra che capisce i momenti della partita: quando c’è da soffrire, quando c’è da combattere. Andrea è stato bravo in questo. Gli attori principali sono sempre i giocatori però Andrea è bravo a non subire le pressioni”.

Stasera si gioca Juventus-Fiorentina, lei l’ha giocata con entrambe le maglie: cosa cambia nel vivere la partita da un lato e dall’altro?
“Alla Juve è una partita come le altre, da vincere e basta. A Firenze viene vissuta come una grande sfida ed è bello perché vivi la settimana prima della gara dove i tifosi ti incitano, ti stanno vicino e ci tengono particolarmente”.

Sarà una partita speciale per Chiesa. Che gara può essere mentalmente per lui e quanto può incidere la pressione?
“Alla Juve non devi farti condizionare da altro. Spero che Federico stia tranquillo e faccia quello che deve fare, che si tolga di dosso tutte le attese perché alla Juve non ti permettono cali di tensione”.

Cosa succede alla Fiorentina, perché non riesce a esprimersi? Il livello qualitativo della rosa sulla carta è alto...
“Non è facile quando c’è un cambiamento riuscire subito a ottenere i risultati perché ci sono tante situazioni da mettere a posto, altrimenti non si cambiava guida tecnica. È normale che tutti si aspettano di vedere il Prandelli di prima, ma ogni momento e ogni stagione è a sé. Io so solo che il mister conoscendolo sta sicuramente facendo di tutto per risolvere e far tornare la Fiorentina dove merita”.

È stato allenato da Prandelli, che rapporti ha avuto e che ricordi ha?
“Ho sempre avuto un bellissimo rapporto col mister, siamo sempre stati in sintonia. Mi dispiace che sta avendo questi risultati che non arrivano. So che lui quando è a Firenze, essendo la sua squadra, ci mette sempre più passione. Mi dispiace vederlo così ma sono sicuro che ne uscirà, è l’allenatore adatto per questa Fiorentina perché i viola hanno bisogno di persone che tengono alla maglia. Lo era anche Iachini ma purtroppo con lui non è andata…”.