Laudisa: "Higuain e quell'amore svanito troppo presto. Nel 2016 era il numero uno e ora..."

17.01.2019 13:50 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Laudisa: "Higuain e quell'amore svanito troppo presto. Nel 2016 era il numero uno e ora..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Nel suo commento su La Gazzetta dello Sport, Carlo Laudisa ha parlato della situazione che sta vivendo Gonzalo Higuain che nel giro di pochi anni si è trovato a diventare quasi un peso: "Quel Pipita all’arrabbiata fa una stranissima sensazione. E lascia di stucco il groviglio di indiscrezioni sul suo imminente addio al Milan. Soprattutto perché tutto è avvenuto a ridosso della partita di Supercoppa a Gedda, uno stucchevole ping-pong che ha messo in un angolo il centravanti di Gattuso, ormai logorato dalle delusioni e dalle incomprensioni. Nell’idea di tutti, questa era la sfida-rivincita tra l’argentino e CR7: il passato prossimo contro il presente della recente storia bianconera. Invece le note ferite in casa rossonera (svelate dallo stesso Leonardo) e il richiamo del maestro Sarri hanno polverizzato la concentrazione del Tanque, ormai con la testa al Chelsea: il suo nuovo rifugio. Un peccato, non c’è altro da dire. Un’occasione perduta per tutti. Restano i cocci di un amore svanito troppo presto per non lasciare l’amaro in bocca. Quando nel 2016 la Juve si avvalse della clausola da 90 milioni per strapparlo al Napoli era lui il numero uno della Serie A.

La fama del goleador infallibile era solida e l’opportunità di vincere in Europa gli regalava nuova adrenalina dopo le belle stagioni napoletane. Niente da fare. Due anni e mezzo dopo, Higuain ci lascia con la speranza di non tornare indietro. Lui, nella sua testa, un alibi lo ha già confezionato: le ansie per il fair play finanziario hanno indotto il club rossonero a rinunciare in anticipo a riscattarlo dalla Juve. E lui l’ha presa subito male, non ha retto allo stress di chi si sente di troppo. Sarà, ma è triste che il fuoriclasse resti invischiato in questi tranelli psicologici. In definitiva le carriere di successo si reggono proprio sulla forza mentale. Può apparire impietoso adesso metterlo a confronto con CR7, l’esempio più concreto di quanto l’autostima renda longevi i campioni. Ma a suggerirlo è proprio la stretta attualità".