Gazzetta - Alibi ce ne sono, ma il gioco di Thiago Motta dov’è finito?
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Come riferisce Gazzetta, non è la Juve che sognava Motta, neanche quella che aveva illuso. In questo scenario deprimente, la reazione di carattere al terribile uno-due di Ndoye e Pobega: il primo gol bianconero di Koopmeiners e la gran giocata di Mbangula al 47’ della ripresa. Se sarà svolta psicologica, lo scopriremo presto contro il City, altra grande ora problematica.Alibi? Sì, ce ne sono. Togliete Lobotka (in teoria Douglas Luiz), Buongiorno (Bremer), a lungo Lukaku (Vlahovic), mezza panchina e, come se non bastasse, il miglior Di Lorenzo (Cambiaso), e vediamo che Napoli sarebbe. Però, rispetto al Napoli, all’Inter, all’Atalanta, forse perché è tutta nuova, alla Juve manca la capacità di compensare.
Cambiaso è il vero regista e perderlo subito è una sciagura tattica che libera i già potenti mezzi di Ndoye. Se gli alibi non mancano, è però inevitabile constatare l’inversione a U del gioco e, a volte, della mentalità. Non c’è un regista, Koop starebbe meglio partendo da dietro, Yildiz potrebbe essere provato almeno cinque minuti da 10 e non da 11. E il gioco di Thiago Motta dov’è finito?